Il Giornale dell’Umbria lancia l’iniziativa “Caccia all’errore”: abbonamenti in regalo a chi trova errori nelle pagine del quotidiano. Insorge l’Asu, che definisce la trovata “offensiva e dequalificante”, e protesta il Cdr che, apprendendo della novità solo dopo il lancio, chiede “l’immediata cessazione della rubrica da parte della direzione”.
“L’iniziativa più
offensiva e dequalificante per i giornalisti di una testata che ci sia
mai capitato di vedere”: così la presidente dell’Associazione stampa umbra,
Marta Cicci, ha definito l’iniziativa voluta da Il Giornale dell’Umbria
denominata “Caccia all’errore”, che consente al lettore che individua un errore
sulla pagine del giornale di avere un abbonamento gratuito per un anno.
“La ‘Caccia all’errore’ – ha proseguito la presidente – sa tanto di caccia alle
streghe, di gogna, di lista di proscrizione di colleghi, ora in solidarietà,
che sono invece impegnati, in molti casi oltre il dovuto, alla salvaguardia del
proprio posto di lavoro. Una situazione resa ancora più difficile dalla poca
chiarezza con cui la nuova proprietà intende mantenere i livelli occupazionali
e rilanciare la testata”.
“Iniziative come questa – conclude Cicci – mortificano la professionalità dei
giornalisti e discreditano l’intera
categoria. Discreditano però, allo stesso tempo, anche chi se ne fa
promotore. Queste le motivazioni che spingono il direttivo di Asu ad esprimere
piena solidarietà ai colleghi del Cdr de Il Giornale dell’Umbria e a chiedere
il ritiro immediato di questa inqualificabile azione di marketing”.
Contro l’iniziativa, adottata dalla nuova direzione
del Giornale dell’Umbria senza prima informare i giornalisti, anche il Cdr del
giornale.
“Il comitato di redazione – si legge in una nota – anche sulla scorta delle
numerose e vivaci segnalazioni giunte da parte dei colleghi, censura in maniera
totale la decisione assunta dalla Direzione in data 12 ottobre 2015, per altro
in via autonoma e senza previo confronto con il Cdr stesso, di attivare
l’iniziativa ‘Caccia all’errore’. La suddetta iniziativa, secondo il Cdr, lede
in maniera evidente la professionalità, l’onorabilità e il decoro del corpo
giornalistico della testata e rischia di arrecare un grave pregiudizio alla
stessa. Per questi motivi viene chiesta l’immediata cessazione della rubrica da
parte della direzione”.