Intervenendo ad Ancona all'assemblea annuale del Sindacato Giornalisti Marchigiani, il segretario generale della Fnsi Raffaele Lorusso ha affrontato alcune questioni di cogente attualità per la professione.
L'occupazione, innanzitutto. “Non possiamo chiedere
l'intervento pubblico per distruggere occupazione: noi giornalisti – ha detto
Lorusso - dobbiamo richiamare editori e Governo ad assumersi le proprie
responsabilità, ad introdurre regole certe, ad esempio i bilanci certificati,
per il riconoscimento degli stati di crisi nelle aziende editoriali”.
“La disponibilità economica del Governo per i prepensionamenti
- ha ricordato il segretario della Fnsi - di fatto è esaurita. C'è stata una
corsa degli editori ai prepensionamenti, e i soldi del Governo sono tutti
impegnati fino al 2019, con una lista
d'attesa di 224 giornalisti, e altri che arriveranno. Questo non è un
modo serio di affrontare le situazioni di vere crisi aziendali''.
Un singolo prepensionato ''costa 350 mila euro, e ad oggi -
ha aggiunto Lorusso - solo di soldi pubblici avremmo bisogno di 60 milioni di
euro, più un terzo pagato dagli editori''.
Le aziende editoriali dichiarano 'crisi prospettiche', per
ottenere i prepensionamenti, ma in questo modo, ha aggiunto Raffaele Lorusso,
“si è arrivati ad uno squilibrio consistente della nostra cassa di previdenza,
l'Inpgi, di circa 90 milioni di euro: trenta milioni derivano dagli
ammortizzatori sociali, 20 sono conseguenza dei prepensionamenti e dei mancati
versamenti contributivi, visto che i giornalisti mandati a casa non sono
vengono sostituiti da nuovi assunti''.
Secondo il segretario della Federazione nazionale della stampa “bisogna aprire il circuito contrattuale, e portarci dentro più gente
possibile, grazie ad un patto intergenerazionale fra chi è in pensione, chi
lavora e spera di entrare a lavorare”.
Lorusso ha poi parlato della situazione delle agenzie di
stampa. “Il confronto con il Governo – ha detto il segretario Fnsi – sulla
razionalizzazione delle convenzioni con le agenzie non sarà né semplice né
breve”.
“La Federazione nazionale della stampa – ha aggiunto Lorusso
a proposito delle possibili fusioni fra agenzia di stampa – ritiene che il
Governo debba pretendere la salvaguardia dell'occupazione”.
“Abbiamo chiesto che ai fini delle valutazioni sulle singole
agenzie siano considerati solo i posti di lavoro a tempo pieno e indeterminato
e siamo in attesa delle direttive dell'Esecutivo che spinge perché le agenzie
più piccole avviino un processo di integrazione”. “Certo – ha osservato Lorusso
– non si può difendere l'indifendibile, e se un'azienda sta in piedi solo se il
Governo paga un problema c'è. Un progetto di impresa deve essere improntato
alla sostenibilità”. (ANSA – Ancona, 18 aprile 2015)
L'INTERVENTO DI LORUSSO RIPORTATO SUL SITO DEL SIGIM
"Contributi pubblici: non funziona il tutto a tutti.
Con i finanziamenti a pioggia abbiamo creato mostri e illusioni. In Italia ci
sono ora 500 tv locali. Non si reggono. In Germania sono 40. Bisogna creare dei
meccanismi di sostegno trasparenti e stringenti. Non basta il durc,
l'imprenditore deve essere in regola con il pagamento degli stipendi".
Lorusso sulla possibile chiusura delle redazioni del
Messaggero di Pesaro e Ascoli: "L'editore del Messaggero è fra coloro che
utilizzano molto più degli altri il macete, sa declinare molto bene il verbo
tagliare a tutti i livelli. La situazione marchigiana si inserisce in un
discorso romano, ha chiesto 20 prepensionamenti. La situazione sarà affrontata
al tavolo, quando si entrerà nel merito di una ristrutturazione complessiva.
Nell'ambito della libertà di impresa c'è anche la possibilità di tirare giù la
saracinesca. Noi riteniamo di avere gli argomenti per spiegare l'inutilità e la
dannosità di questa loro scelta. L'editore non ha colto le potenzialità
dell'informazione locale".
Lorusso sull'equo compenso: "Legge scritta malissimo e
declinata peggio. Ma la strada da seguire è sempre quella negoziale, con gli
editori. C'è l'inizio di un percorso, l'accordo di giugno, ma va riempito. Jobs
Act? Noi prendiamo tutto il peggio. L'unico elemento positivo per noi non vale
in quanto categoria professionale. Se si riuscisse a modificare: tra le zero
tutele di oggi e le tutele crescenti, sarebbe già meglio. Mi riferisco a
co.co.co che prendono 1000-2000 euro. A quelli si potrebbe dare una tutela
piena".
(Fonte: Sigim)
DOPO ANCONA LORUSSO ALL'ASSEMBLEA DELL'ASSOSTAMPA FRIULI
VENEZIA GIULIA
“Non funziona il tutto a tutti, con i finanziamenti a
pioggia abbiamo creato mostri e illusioni. Oggi in Italia vi sono 500 tivù
locali. Non reggono: in Germania sono 40″. Raffaele Lorusso, segretario
generale della Federazione nazionale della Stampa, ad Ancona per partecipare
alla grande giornata sul l’informazione organizzata dal Sigim, ha tracciato un
quadro definito e concreto della situazione della stampa italiana. Un quadro
difficile, che ha bisogno di soluzioni importanti e non aleatorie. Innanzitutto
per quanto riguarda i contributi pubblici: “Bisogna creare meccanismi di
sostegno trasparenti e stringenti – ha sostenuto – non basta il durc, le
aziende devono pagare regolarmente gli stipendi”. È dunque l’intero sistema che
va ridefinito, guardando innanzitutto alle fasce più deboli e meno tutelate
della professione: “La legge sull’equo compenso – ha sostenuto Lorusso – è
stata scritta malissimo e declinata peggio, ma la strada da seguire è sempre
quella negoziale con gli editori”. Ma è dai territori che deve ripartire la
ricostruzione dell’Informazione in Italia. Lo ha ricordato Giovanni Rossi,
segretario del Sigim, nel corso di un intervento solido e appassionato: “In
periferia non ci sono agenzie, in provincia i cronisti sono fonte primaria. Ma
le redazioni ormai sono quasi dimezzate anche per presenza di redattori e
questo rende più difficile se non impossibile il contatto con le fonti. È un
modello che non produce giornalisti remunerati, un giornalismo qualificato e
un’informazione qualificata. Non abbiamo più i numeri per fare l’informazione
che vorremmo, dobbiamo inventarci qualcosa di diverso”. Intanto il suo nuovo
progetto il Sigim lo ha dedicato proprio alle fasce più deboli è
fiscogiornalisti.it , un servizio semplice e veloce che consente ai lavoratori
autonomi di gestire la contabilità da casa. Supporto importantissimo per i
liberi professionisti. La giornata del Sigim si è conclusa con un’anteprima
degli Stati generali dell’informazione.
Lorusso parteciperà lunedì 27 aprile, alle 15, al Circolo
della Stampa di Trieste (Corso Italia 13), all'assemblea annuale
dell'Assostampa Fvg.