“Apprendiamo che l'Ordine nazionale chiede chiarezza sull'imminente manovra dell'Inpgi che riguarderà, tra l'altro, il calcolo delle pensioni future. Ordine nazionale che si dice anche ‘preoccupato’ per la situazione dell'Istituto di previdenza dei giornalisti”.
Inizia così il comunicato diffuso dalle Associazioni
regionali di stampa di Veneto, Liguria, Puglia, Basilicata, Valle d'Aosta e
Trentino Alto Adige dopo l’approvazione a maggioranza da parte del Consiglio
nazionale dell’Ordine dei giornalisti di un ordine del giorno in tema di
riforma dell’Inpgi.
“Stupisce però – prosegue la nota delle Assostampa - che di fronte a tanta
preoccupazione e sollecito interessamento per le pensioni future, l'Ordine
continui a ingrossare l'elenco dei pubblicisti con colleghi che non hanno mai
aperto e non apriranno mai una posizione previdenziale”.
“Sono 50 mila gli iscritti all'Ordine che per l'Inpgi sono perfetti
sconosciuti. Il che – rileva la nota - fa sospettare che la preoccupazione del
Consiglio nazionale dell'Ordine non sia tanto per le pensioni future quanto per
l'ipotesi, da più parti avanzata, di un contributo di solidarietà che potrebbe
essere richiesto a quelle in essere. Contributo che invece noi riterremmo un
atto di giustizia ed equità per un patto generazionale che non sia sempre e
solo a senso unico”.
“E tanta preoccupazione mal si concilia – prosegue il comunicato - anche con la
decisione dell'Ordine, appena presa, di
attenuare la revisione degli elenchi, prevista per legge, a causa della
perdurante crisi economica, come se la crisi di settore possa essere il
lasciapassare per chi non vive di giornalismo per continuare da una parte a
falsare un mercato del lavoro che soffre per il sovradimensionamento voluto
proprio dall'Ordine e dall'altra per continuare ad essere evasori Inpgi”.
“Ci auguriamo – concludono le Associazioni regionali di stampa - che gli Ordini
regionali, molto più vicini alla categoria di quanto sia quello nazionale,
proseguano semplicemente ad applicare la legge e fare corrette revisioni”.
GIORNALISTI: ODG, MASSIMA TRASPARENZA SU INPGI E SU PENSIONI
ARRIVARE A SOLUZIONI EFFICACI E CONDIVISE E NON CALATE DALL'ALTO
Massima trasparenza sulle recenti vicende che hanno riguardato i vertici
dell'Inpgi e massima informazione sulle ipotesi finora solo ventilate di
riforma dei criteri che stanno alla base del calcolo delle pensioni. Le chiede
il Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, riunito a Roma il 12, 13 e
14 maggio. L'Odg ha approvato a maggioranza il seguente ordine del giorno:
"L'Inpgi, l'Istituto di Previdenza dei Giornalisti Italiani, versa in una
situazione di grande difficoltà finanziaria e non solo, che preoccupa la
categoria, e ha annunciato una imminente manovra di radicale riforma dei
criteri che stanno alla base del calcolo delle pensioni. Il Consiglio nazionale
dell'Ordine chiede massima trasparenza e informazione sulle recenti vicende che
hanno riguardato i vertici dell'Istituto". Inoltre l'Ordine "chiede,
inoltre, che i giornalisti, interessati in prima persona a questi cambiamenti,
siano preventivamente informati sulle ipotesi finora solo ventilate, con la
possibilità di arrivare a soluzioni efficaci e condivise e non calate
dall'alto. Dà mandato al Presidente e all'Esecutivo affinché si sollecitino una
informazione piena e il coinvolgimento completo della categoria su temi di così
grande importanza per il futuro di tutti noi." (Ansa – Roma, 14 maggio
2015)
GIORNALISTI: 6 ASSOCIAZIONI REGIONALI, ODG CREA EVASORI
PREVIDENZIALI
"50.000 ISCRITTI SONO PERFETTI SCONOSCIUTI PER L'INPGI"
"Apprendiamo che l'Ordine nazionale chiede chiarezza sull'imminente
manovra dell'Inpgi che riguarderà, tra l'altro, il calcolo delle pensioni
future. Ordine nazionale che si dice anche 'preoccupato' per la situazione
dell'Istituto di previdenza dei giornalisti". Lo affermano in una nota le
Associazioni regionali di stampa di Veneto, Liguria, Puglia, Basilicata, Valle
d'Aosta e Trentino Alto Adige.
"Stupisce però - prosegue il comunicato - che di fronte a tanta
preoccupazione e sollecito interessamento per le pensioni future, l'Ordine
continui a ingrossare l'elenco dei pubblicisti con colleghi che non hanno mai
aperto e non apriranno mai una posizione previdenziale. Sono 50 mila gli
iscritti all'Ordine che per l'Inpgi sono perfetti sconosciuti. Il che fa
sospettare che la preoccupazione del Consiglio nazionale dell'Ordine non sia
tanto per le pensioni future quanto per l'ipotesi, da più parti avanzata, di un
contributo di solidarietà che potrebbe essere richiesto a quelle in essere.
Contributo che invece noi riterremmo un atto di giustizia ed equità per un
patto generazionale che non sia sempre e solo a senso unico".
Secondo le sei Associazioni regionali di stampa, "tanta preoccupazione mal
si concilia anche con la decisione dell'Ordine, appena presa, di attenuare la
revisione degli elenchi - prevista per legge - a causa della perdurante crisi economica,
come se la crisi di settore possa essere il lasciapassare per chi non vive di
giornalismo per continuare da una parte a falsare un mercato del lavoro che
soffre per il sovradimensionamento voluto proprio dall'Ordine e dall'altra per continuare
ad essere evasori Inpgi".
"Ci auguriamo - conclude la nota - che gli
Ordini regionali, molto più vicini alla categoria di quanto sia quello
nazionale, proseguano semplicemente ad applicare la legge e fare corrette
revisioni". (Ansa – Bolzano, 14 maggio 2015)