CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Associazioni 23 Lug 2015

Roma, il Tribunale del lavoro condanna la Regione Lazio per condotta antisindacale nei confronti dell’Assostampa

Il giudice del Lavoro del Tribunale di Roma ha condannato per comportamento antisindacale la Regione Lazio, rea di non aver convocato il sindacato dei giornalisti al tavolo sulla legge regionale sull’informazione che dovrebbe definire la posizione contrattuale dei colleghi degli uffici stampa del Consiglio e della Giunta regionale. “Questo potrebbe essere il preludio – commenta il segretario dell’Associazione stampa romana, Lazzaro Pappagallo – per una nuova stagione di relazioni sindacali”.

Il giudice del Lavoro del Tribunale di Roma ha condannato per comportamento antisindacale la Regione Lazio, rea di non aver convocato il sindacato dei giornalisti al tavolo sulla legge regionale sull’informazione che dovrebbe definire la posizione contrattuale dei colleghi degli uffici stampa del Consiglio e della Giunta regionale. “Questo potrebbe essere il preludio – commenta il segretario dell’Associazione stampa romana, Lazzaro Pappagallo – per una nuova stagione di relazioni sindacali”.

“Avevamo denunciato la singolarità della procedura con cui la Segreteria Generale del Consiglio Regionale del Lazio aveva dato vita ai profili professionali triennali dell'ente locale. Avevamo chiesto di revocare quell’atto vista l’assenza di Stampa Romana nella convocazione che aveva definito anche i profili dei colleghi dell’ufficio stampa. E avevamo anche scritto che non ci saremmo limitati alle proteste”, così il segretario dell’Associazione stampa romana, Lazzaro Pappagallo, nel comunicato con il quale annuncia la condanna inflitta dal Tribunale del lavoro di Roma alla Regione Lazio per condotta antisindacale nei confronti dell’Assostampa.
“Il giudice del Lavoro del Tribunale di Roma – prosegue la nota – ha condannato per comportamento antisindacale la Regione Lazio. Ha riconosciuto che la ‘dimenticanza’ nella nostra mancata convocazione del 12 marzo scorso configura oggettivamente comportamento antisindacale. Gli effetti della delibera sono concreti e attivi, non essendo cessati i pregiudizi nei confronti del sindacato e dei lavoratori che rappresenta. Era in sostanza necessario e obbligatorio il confronto al tavolo per l’organizzazione del lavoro nella misura in cui quel tavolo ha definito i nuovi profili professionali. Non abbiamo, in pratica, potuto partecipare alla formazione della volontà negoziale collettiva”.
Ora la Regione Lazio dovrà, dunque, convocare Stampa Romana e consentire la partecipazione effettiva e preventiva prevista dalla legge per esercitare le prerogative sindacali, astenendosi da ogni atto diretto a reprimere, inibire, comprimere i diritti di partecipazione e concertazione dell’Associazione di stampa.
“A questo punto – incalza Pappagallo – tocca alla Regione Lazio e al nuovo Segretario Generale del Consiglio Regionale fare un passo in avanti. Tocca a loro convocarci, ascoltare le nostre ragioni, decidere nell’interesse della correttezza dell’amministrazione e dei diritti dei colleghi dell’ufficio stampa”.
“Potrebbe essere questo passaggio – conclude il segretario di Stampa Romana - il preludio per una nuova stagione di relazioni sindacali in vista della legge regionale sull’informazione che dovrebbe definire la posizione contrattuale dei colleghi degli Uffici Stampa del Consiglio e della Giunta Regionale”.

@fnsisocial

Articoli correlati