CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Associazioni 24 Lug 2015

Sicilia, il segretario Cicero ribatte a Crocetta: “I cronisti danno le notizie per dovere, non per odio o rancore”

Alberto Cicero, segretario regionale dell’Assostampa siciliana, risponde alle dichiarazioni del governatore dell’isola, Crocetta, che aveva indicato il licenziamento dei 21 giornalisti dell’ufficio stampa “come possibile motivo della pubblicazione,  a firma di uno dei colleghi fatti fuori brutalmente, del servizio de ‘L’espresso’”. Pubblicazione dietro la quale, secondo il presidente della Regione Sicilia, vi sarebbero motivi di ‘odio e rancore’ nei suoi confronti. “Dovrebbe sapere, il governatore, che l’azione del giornalista – è la risposta del segretario Cicero – non è guidata da ‘odio’ e ‘rancore’ ma dalla necessità di dare notizie alla gente”.

Alberto Cicero, segretario regionale dell’Assostampa siciliana, risponde alle dichiarazioni del governatore dell’isola, Crocetta, che aveva indicato il licenziamento dei 21 giornalisti dell’ufficio stampa “come possibile motivo della pubblicazione,  a firma di uno dei colleghi fatti fuori brutalmente, del servizio de ‘L’espresso’”. Pubblicazione dietro la quale, secondo il presidente della Regione Sicilia, vi sarebbero motivi di ‘odio e rancore’ nei suoi confronti. “Dovrebbe sapere, il governatore, che l’azione del giornalista – è la risposta del segretario Cicero – non è guidata da ‘odio’ e ‘rancore’ ma dalla necessità di dare notizie alla gente”.

Il segretario regionale dell’Assostampa siciliana, Alberto Cicero, interviene dopo le dichiarazioni del presidente della Regione, Rosario Crocetta, sul licenziamento dei 21 giornalisti dell’ufficio stampa “come possibile motivo della pubblicazione,  a firma di uno dei colleghi fatti fuori brutalmente, del servizio de ‘L’espresso’”. Una vicenda ormai da giorni all’attenzione dell’opinione pubblica.
Il governatore Crocetta “cita i termini ‘odio’ e ‘rancore’ – scrive Cicero – come sempre screditando gli altri per tentare di recuperare una quasi impossibile linea di galleggiamento nella melma che sta ricoprendo la Sicilia”.
“Crocetta – prosegue il segretario dell’Assostampa siciliana – compie l’ennesimo grossolano errore tra i tanti cui ci ha abituati in questi trenta mesi, adoperando i canoni della peggiore politica (con me o contro di me) nel giudicare il lavoro dei giornalisti che, è bene ricordare, in Sicilia tante volte hanno pagato con il sangue l’amore per la verità e il dovere di informare i cittadini.  Dovrebbe sapere, il governatore che l’azione del giornalista non è guidata da ‘odio’ e ‘rancore’ ma dalla necessità di dare notizie alla gente”.
“E, alla luce di quel terribile scenario che Lucia e Manfredi Borsellino hanno avuto il merito di far emergere con un senso delle istituzioni ben lontano da quello del governatore, ora il licenziamento dei 21 colleghi (che ha reso la Sicilia l’unica regione d’Italia a non avere più un ufficio stampa) può essere letto non con l’intento del risparmio (tant’è che in Sicilia ormai i paurosi buchi nei conti della Regione sono alla luce del sole con un vicinissimo rischio default) ma con quello, adesso chiarissimo, di controllare personalmente con intento censorio ogni informazione in partenza dall’Ente Regione e diretto verso la società siciliana. Così – conclude il segretario Cicero - per trenta mesi ha deliziato i siciliani con conferenze stampa autoconvocate, stracolme di rivoluzioni e riforme mai fatte e solo annunciate. Per fortuna questo intento sta franando sempre più velocemente”.

@fnsisocial

Articoli correlati