“Un incontro molto positivo”, così il Gruppo giornalisti pensionati del Veneto commenta il confronto tra i pensionati veneti e il presidente nazionale dell'Unione nazionale giornalisti pensionati, Guido Bossa, che si è tenuto sabato 13 giugno, nel Trevigiano. All'ordine del giorno la manovra di assestamento in discussione al Cda dell'Inpgi e tra le parti sociali e i riflessi sulle pensioni in essere.
“Dopo il saluto del presidente del gruppo veneto Angelo Squizzato – riporta la
nota del sindacato veneto - Guido Bossa ha esordito con un apprezzamento per il
contributo che il Gruppo pensionati veneti ha dato al progetto del Sindacato
veneto di creazione di un soggetto che intercetti i fondi europei 2014-2020 per
dare opportunità di lavoro ai giornalisti autonomi e precari. Un chiaro segnale
verso quel patto di solidarietà intergenerazionale che dovrà
contraddistinguere, secondo il gruppo veneto dell’Unione Giornalisti
Pensionati, la manovra sui conti dell'Inpgi annunciata dai vertici
dell'Istituto di Previdenza”.
“Solidarietà ed equità – rileva il Gruppo giornalisti pensionati del Veneto –
stanno alla base di una riforma alla quale tutti devono contribuire, chi è in
attività e chi è in pensione. Quindi, ha detto Bossa, ricordando alcune
anticipazioni del Presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese, nel corso del
recente incontro tra il Cda dell’Istituto e la Giunta della Fnsi con la
Consulta delle Associazioni di stampa, anche i pensionati sono disponibili a
dare il proprio contributo”.
“Il collega del Gruppo veneto pensionati, Pietro Ruo, ribadendo la necessità
che tutti facciano la propria parte per rimettere in sesto i conti dell’Inpgi,
ha messo in guardia – prosegue la nota - contro il rischio di uno scontro tra
chi è al lavoro o è precario e i giornalisti pensionati percepiti erroneamente
come privilegiati. Dagli interventi è emersa comunque la consapevolezza della
gravità della situazione occupazionale del settore dell’editoria. La crisi,
nell'ultimo quinquennio, ha causato la perdita di quasi un quinto della forza
lavoro in seguito a centinaia di crisi aziendali. Ad oggi sono meno di 16 mila
i giornalisti occupati quando nel 2009 erano 19 mila. Solo nel 2014 sono stati
persi più di mille posti di lavoro”.
“La conseguenza della crisi occupazionale è stata il calo della massa delle
retribuzioni che sorregge il welfare dei giornalisti italiani. Ed è questa – è
stato sottolineato da Enrico Ferri, esponente del Sindacato giornalisti del
Veneto e sindaco dell'Inpgi – la causa principale dello sbilancio tra
contributi e prestazioni erogate dall'Inpgi che nonostante tutto chiude il
bilancio con un segno più anche nel 2014 grazie alla gestione del patrimonio
mobiliare e immobiliare”.
“Il nodo vero da sciogliere quindi - ha concluso Bossa - è l'occupazione,
l'allargamento della base contributiva è la via maestra per riportare in
equilibrio il sistema. Un sistema di welfare che eroga e continuerà' ad erogare
prestazioni, anche dopo la riforma, di gran lunga superiori all'Inps”.