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Rai 23 Apr 2013

A Boldrini 120 mila firme contro le querele temerarie Siddi: il Sindacato non cancella la propria agenda

Dodici scatoloni con 10mila firme ciascuno per un totale di 120mila. Così si presentava questa mattina il tavolo della Federazione nazionale della stampa dove si è tenuta una conferenza stampa di presentazione della petizione lanciata dal direttore di Articolo21 Stefano Corradino sul sito Change.org a sostegno di Milena Gabanelli, dopo la querela ricevuta dall'Eni per un servizio del dicembre scorso, con una richiesta di risarcimento di 25 milioni di euro, e più in generale contro le querele temerarie.

Dodici scatoloni con 10mila firme ciascuno per un totale di 120mila. Così si presentava questa mattina il tavolo della Federazione nazionale della stampa dove si è tenuta una conferenza stampa di presentazione della petizione lanciata dal direttore di Articolo21 Stefano Corradino sul sito Change.org a sostegno di Milena Gabanelli, dopo la querela ricevuta dall'Eni per un servizio del dicembre scorso, con una richiesta di risarcimento di 25 milioni di euro, e più in generale contro le querele temerarie.

''Sono un vero e proprio strumento di intimidazione e di pressione - afferma Corradino - per scoraggiare le inchieste e disincentivare lo spirito critico che dovrebbe ispirare l'attività del cronista''. Le firme, consegnate al presidente della Camera Laura Boldrini, si pongono l'obiettivo di stimolare il Parlamento ad occuparsi di questa materia. Per questo sarà presentata una proposta di legge che prevede il deposito di una cospicua cauzione da parte del querelante che dovrà risarcire il querelato in caso di perdita in sede giudiziaria. Il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti ha sottolineato che l'associazione ''non dice solo basta ai bavagli: chiediamo la liberazione dai vecchi bavagli. Nel documento dei 10 saggi molto c'è sulle intercettazioni, poco su conflitto d'interesse, nulla sul diritto di cronaca e questo non ci piace''.
Alla conferenza stampa sono intervenuti il direttore della campagne di Change.org Salvatore Barbera, che ha ricordato i successi già ottenuti dalla piattaforma in dieci mesi di attività in Italia, e il segretario Fnsi Franco Siddi. ''Anche con un governo di larghe intese, su materie centrali come libertà e informazione, il sindacato non cancella nulla della propria della propria agenda - ha affermato -. Chiederemo di liberarci dai bavagli delle querele temerarie, perché molti giornali bloccano le notizie appena ricevono avvisi di querela''.
Sono intervenuti anche Santo Della Volpe, direttore di Libera Informazione e Vittorio Di Trapani, segretario Usigrai. Hanno raccontato poi le vicende che li hanno visti protagonisti Paolo Mondani, giornalista di Report e autore dell'inchiesta sull'Eni oggetto della querela, la giornalista freelance e precaria Amalia De Simone che ha ricevuto numerose querele per diffamazione all'indomani delle sue inchieste sulla criminalità, e il giornalista Antonello Mangano, denunciato per un'inchiesta sulla Salerno-Reggio Calabria. (ROMA, 23 APRILE - ANSA)

GIORNALISTI: PISICCHIO, CON ART. 21 CONTRO QUERELA TEMERARIA

''La proposta di Articolo 21, Libera Informazione e Change.org contro la querela temeraria non cadrà nel vuoto''. Lo afferma il presidente del Gruppo Misto della Camera ed esponente di Centro Democratico Pino Pisicchio ricordando che ''già il 15 marzo, primo giorno di legislatura, abbiamo presentato una proposta di legge su questa delicata questione, accanto ad altre sulla riforma dell'ordine e sull'istituzione del giurì per la corretta informazione''.
''La tutela del diritto di cronaca e del diritto all'informazione - sottolinea Pisicchio - per noi è una priorità, per questo lavoreremo cercando di trovare la massima convergenza in Parlamento sulla nostra proposta. La querela temeraria è uno strumento di intimidazione odioso e meschino, un vulnus all'Art. 21 della Costituzione. La politica deve saper cogliere quest'occasione per dimostrare che sa scegliere tra la liberta d'informazione e il bavaglio, tra la trasparenza e la melma con cui si cerca talvolta di coprire scandali e responsabilità. Anche su questo terreno - conclude - si gioca la capacità della politica di rinnovarsi e dare risposte ai cittadini''. (ROMA, 23 APRILE – ANSA)

OGGI CONFERENZA STAMPA NELLA SEDE DELLA FNSI
“DA ALEMANNO QUERELA TEMERARIA A REPORT”
ARTICOLO21: RACCOLTE 180MILA FIRME PER DIFENDERE LA GABANELLI

"Il sistema è sempre il solito: si rifiutano le interviste e poi si querela. È accaduto ancora una volta nei confronti di Report dopo la puntata andata in onda ieri sera". Lo dice Vittorio di Trapani, segretario Usigrai, a proposito delle reazioni in Campidoglio alla puntata di ieri della trasmissione di Milena Gabanelli su Rai3 dedicata a un presunto sistema di tangenti o favori in fatto di appalti per la fornitura di bus del servizio pubblico urbano. Di Trapani denuncia che "ancora una volta si ricorre a querele temerarie per fermare l'informazione".
"Fermo restando - dice il segretario dell'Usigrai - il diritto di chi si sente leso a chiedere eventuali risarcimenti, rispetto a una inchiesta giornalistica la prima difesa è nel rispondere alle domande e fornire la propria versione. Cosa che anche in questo caso Report aveva proposto, e il sindaco di Roma Alemanno ha rifiutato". E "non vorremmo invece che si utilizzassero le querele come strumento di pressione - e in alcuni casi di intimidazione - per tappare la bocca alle inchieste giornalistiche. Ecco perché rilanciamo l'urgenza di una norma contro le querele temerarie", conclude il segretario del sindacato dei giornalisti Rai. (ROMA, 15 APRILE - AGI)

Conferenza stampa nella sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana martedì 23 aprile ore 11,30

ARTICOLO21: 120MILA FIRME A SOSTEGNO DI REPORT E CONTRO LE “QUERELE TEMERARIE”.
23 APRILE CONFERENZA STAMPA, ORE 11:30, FNSI

"Dal momento che i nuovi saggi hanno dato pochissimo spazio al conflitto di interessi e molto alla legge sulle intercettazioni sarà il caso che il diritto ad un'informazione libera e autonoma diventi un punto di forza del nuovo parlamento con una legge sul conflitto di interessi ed una che liberi l'informazione dalle tante forme di bavagli a cominciare dalle cosiddette "querele temerarie". Lo affermano Stefano Corradino e Giuseppe Giulietti, direttore e portavoce di Articolo21. "All'indomani della querela milionaria dell’Eni rivolta alla Rai per una puntata di Report del dicembre scorso Articolo21 ha lanciato una petizione sul sito Change.org che ha raccolto 120mila firme. "Domani 23 aprile alle 11:30 presso la Fnsi Articolo21 presenterà in una conferenza stampa il risultato della petizione e e una proposta di legge al parlamento sulle "querele
temerarie" che rappresentano un vero e proprio tentativo di intimidazione e di pressione per scoraggiare le inchieste e disincentivare lo spirito critico che dovrebbe ispirare l’attività del cronista. Nel corso della
conferenza stampa oltre ai promotori della petizione, agli avvocati dello Sportello, ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei giornalisti interverranno anche giornalisti toccati ed investiti dalle minacce subìte".

Interverranno tra gli altri

- Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo21
- Stefano Corradino, direttore Articolo21 e promotore della Petizione “A
sostegno di Milena Gabanelli”
- Salvatore Barbera, direttore delle campagne di Change.org
- Franco Siddi, segretario Fnsi
- Paolo Butturini, segretario Stampa Romana,
- Santo Della Volpe, direttore di Libera Informazione
- Vittorio Di Trapani, segretario Usigrai
- Paolo Mondani, giornalista di Report e autore dell’inchiesta sull’Eni
- Sigfrido Ranucci, giornalista di Report
- Pino Pisicchio, deputato Centro Democratico, promotore delle iniziative
di legge in Parlamento sulle querele temerarie
- Corradino Mineo, coordinatore dei senatori “Amici di Articolo21″
- Domenico D’Amati, avvocato e membro del Comitato giuridico di Articolo21
- Amalia De Simone, giornalista free lance oggetto di causa per diffamazione

INCHIESTA REPORT: 108.000 FIRME PER DIRITTO DI INFORMARE
PETIZIONE ONLINE LANCIATA DA ARTICOLO 21

Dopo l'azione legale lanciata dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, contro Milena Gabanelli, oltre 108.000 sono le persone che hanno firmato la petizione 'Salviamo Report e il diritto di informare' lanciata da Stefano Corradino, Direttore di Articolo21, sulla piattaforma di petizioni on-line Change.org.''Dopo Eni ecco che si annuncia l'ennesima 'querela temeraria', stavolta da parte della politica. Cambia il querelante ma non la sostanza: si usa la querela come strumento intimidatorio per impedire ai giornalisti di documentare e ai cittadini di sapere, di conoscere la verita'. Contro queste 'querele temerarie', e' ora che il Parlamento si pronunci'', dichiara Stefano Corradino, Direttore di Articolo 21. La petizione del direttore di Articolo21, lanciata sul sito Change.org all'indomani della notizia della querela milionaria dell'Eni rivolta alla Rai per una puntata di Report del dicembre scorso, chiede inoltre che il Parlamento legiferi al piu' presto sulla materia delle cosiddette 'querele temerarie'. (ANSA - 15 aprile 2013)

APPALTI BUS: CRONISTI ROMANI, QUERELE TEMERARIE IN DNA DEI POTENTI

"Non è da oggi che le querele facili e temerarie sono promosse per scoraggiare il diritto di cronaca e per intimidire il cronista. La querela del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, contro Milena Gabanelli, di Report, per l'inchiesta sulla malaRoma è caso emblematico di una deformazione culturale del Palazzo. Da sempre è nel Dna dei potenti la voglia di porre freni e controlli al libero gioco dell'informazione e della critica". Lo afferma il presidente del sindacato cronisti romani, Romano Bartoloni, intervenendo sulla vicenda della puntata di domenica scorsa di Report.
Per Bartoloni "ne è prova che, negli ultimi 20 anni, qualsiasi tentativo di riforma delle norme sulla diffamazione è finito bruciato sull'altare della discordia parlamentare. All'atto, si è dimostrato cervellotico trovare un compromesso fra il bastone e la carota. Con il risultato che restano in piedi le regole della legge sulla stampa del 1948 che, benché vecchie e marcite, sono meno pericolose delle tante velleità di riforma rincorse finora dai partiti". Bartoloni evoca un rischio: "Non c'è da farsi illusioni. Prima o poi potrebbe arrivare il castigamatti con in mano l'arma letale per la libertà di stampa". E dunque "perché non prenderlo in contropiede? Le organizzazioni dei giornalisti hanno idee, risorse ed energie per maturare una proposta da offrire al Parlamento allo scopo di promuovere un articolato disegno di legge sulla diffamazione. Un pluriennale dibattito tra i cronisti ha fornito nel tempo tre indicazioni di base: la rettifica commentata per scongiurare le bugie grossolane; il risarcimento ai giornalisti per le querele temerarie; privacy quasi zero per amministratori pubblici di ogni livello per ragioni politiche, sociali ed etiche".  (ROMA, 16 APRILE - AGI)

BARTOLONI (SCR) LE QUERELE TEMERARIE NEL DNA DEI POTENTI

Non è da oggi che le querele facili e temerarie sono promosse per scoraggiare il diritto di cronaca e intimidire il cronista. La querela del Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, contro Milena Gabanelli di Report per l’inchiesta  sulla malaRoma  è caso emblematico di una deformazione culturale del Palazzo. Da sempre è nel DNA dei potenti la voglia di porre freni e controlli al libero gioco dell’informazione e della critica. Ne è prova che, negli ultimi 20 anni, qualsiasi tentativo di riforma delle norme sulla diffamazione è finito bruciato sull’altare della discordia parlamentare. All’atto, si è dimostrato impossibile trovare un compromesso fra il bastone e la carota. Con il risultato che restano in piedi le regole della legge sulla stampa del 1948 che, benché vecchie e marcite, sono meno pericolose delle  tante velleità di riforma rincorse finora dai partiti.
Però, non c’è da farsi illusioni. Prima o poi potrebbe arrivare il castigamatti con in mano l’arma letale  per la libertà di stampa. Perché non prenderlo in contropiede? Le organizzazioni dei giornalisti hanno idee, risorse ed energie per maturare una proposta da offrire al nuovo Parlamento allo scopo di promuovere un articolato disegno di legge sulla diffamazione. Un pluriennale dibattito tra i cronisti ha fornito nel tempo tre indicazioni di base: la rettifica commentata per scongiurare le bugie grossolane; il risarcimento ai giornalisti per le querele temerarie (prendendo spunto dalla lite temeraria già prevista dai codici);privacy quasi zero per amministratori pubblici di ogni livello per ragioni politiche, sociali ed etiche. (Di Romano Bartoloni Presidente del Sindacato Cronisti Romani)

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