E' morto nella sua Versilia. Romano Battaglia se n'è andato, dopo una breve malattia, a Marina di Pietrasanta (Lucca), dov'era nato il 31 luglio 1933.
Giornalista e scrittore, negli anni '60 iniziò la sua lunga collaborazione con la Rai, prima come inviato speciale e poi lavorando e conducendo rubriche storiche come Tv sette, Cronache italiane, Tg l'una, A Nord a Sud e Bell'Italia. Ha continuato a collaborare fino all'ultimo con La Nazione e Il Giorno.
Come scrittore si è cimentato in quasi tutti i generi letterari, dai romanzi alle poesie, ai libri per ragazzi. Tra i suoi bestseller, Il fiume della vita, Cielochiaro, Una rosa dal mare, tutti editi da Rizzoli.
Numerosi i premi che ha ricevuto nel corso della sua carriera: il Bancarella, il premio WWF Posidone, il Cypraea e il Levanto. Da alcuni dei suoi libri sono state tratte opere teatrali, ma anche un'opera lirica e un disco.
Amante della pittura, è riuscito anche in quest'arte che lui diceva di dedicare ''alla poesia, all'amore, alla natura, ai più segreti palpiti del creato che ci aiutano a capire la bellezza della vita e la grandezza di Dio''.
Tante anche le onorificenze che gli sono state assegnate nel corso della sua carriera di giornalista: la presidenza della Repubblica gli ha conferito quelle di Commendatore, Cavaliere e Grande Ufficiale della Repubblica.
A Battaglia è legata 'La Versiliana', la manifestazione culturale che si svolge nella pineta dove visse Gabriele d'Annunzio, a Marina di Pietrasanta, di cui è stato animatore e conduttore fino allo scorso anno. Sul palco de 'Il Caffè della Versiliana' sono passati i nomi più importanti del mondo dello spettacolo, della cultura e della politica, sia della prima sia della seconda Repubblica. I politici non rifiutavano mai un suo invito in quello che per tutti è stato il principale 'salotto estivo'. Ogni giorno migliaia di persone accorrevano agli incontri condotti da Battaglia che poi lasciava loro spazio per le domande all'ospite di turno, creando così un'atmosfera di conversazione.
Quell'atmosfera che questa sera, dopo l'annuncio della sua morte dato dal sindaco Domenico Lombardi, ha voluto salutarlo con un lunghissimo applauso del pubblico presente: ''Perdiamo un grande maestro - è stato l'omaggio di Lombardi - che ha saputo con la sua conduzione far crescere il Caffè''. Lui quest'anno, proprio per la malattia, ancora non era salito su quel palco, ma al team che con lui collaborava aveva dato l'idea di non volerci rinunciare: quella era la creatura alla quale era più affezionato e fino all'ultimo ha sperato di tornare nella pineta che amava e che spesso ha ricordato nei suoi lavori.
Prima dei funerali, martedì pomeriggio nel Duomo di Pietrasanta, la salma di Battaglia sarà esposta sul palco del Caffè della Versiliana, che sarà intitolato al giornalista e scrittore. (di Domenico Mugnaini - FIRENZE, 22 LUGLIO - ANSA)