«Adesso parliamo noi». Con questo slogan la Cgil chiama a raccolta sotto la sede Rai di via Teulada 66, a Roma, convocando un presidio per «rompere il silenzio sui referendum» dell'8 e 9 giugno 2025. L'appuntamento, promosso dalla Cgil Roma Lazio, è per le 17 di mercoledì 23 aprile. All'incontro, al quale parteciperà il segretario generale della Confederazione, Maurizio Landini, aderisce anche la Fnsi.
L'appello alla mobilitazione arriva dopo settimane in cui i promotori dei referendum hanno chiesto - e continuano a chiedere - una campagna di informazione e di invito al voto per far conoscere ai cittadini la scadenza elettorale e sensibilizzare, tanto i media quanto l'opinione pubblica, sull'importanza della partecipazione.
In più occasioni Landini ha chiesto alla Rai un'adeguata copertura della campagna referendaria, nella convinzione che «il diritto all'informazione è un elemento fondamentale», rivolgendo anche a «tutti gli organi di informazione» l'appello a dare copertura informativa ai referendum e alle relative iniziative in corso in tutta Italia.
E in tutta Italia, sotto le sedi regionali Rai, la Cgil conta di organizzare, da qui alla data del voto, analoghi presidi.
Sono 5 i quesiti referendari sui quali gli italiani saranno chiamati a pronunciarsi l'8 e il 9 giugno: 4 sui temi del lavoro, uno su quello della cittadinanza.
In particolare, il primo punta all'abrogazione della disciplina sui licenziamenti del contratto a tutele crescenti del Jobs Act; il secondo alla cancellazione del tetto all'indennità nei licenziamenti nelle piccole imprese; il terzo all'eliminazione di alcune norme sull'utilizzo dei contratti a termine; il quarto è in materia di salute e sicurezza sul lavoro. L'ultimo referendum propone di dimezzare da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia per la richiesta di concessione della cittadinanza.
I quesiti sul lavoro erano stati presentanti nella sede della Fnsi, il 31 maggio 2024, da Maurizio Landini con la segretaria generale Alessandra Costante. (mf)