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Fnsi 13 Set 2002

Afghanistan, i cittadini aggirano la censura della Tv ufficiale sui film popolari romantici o piccanti

Afghanistan, i cittadini aggirano la censura della Tv ufficiale sui film popolari romantici o piccanti

Afghanistan, i cittadini aggirano la censura della Tv ufficiale sui film popolari romantici o piccanti

KABUL - Molti afgani che vivono a Kabul stanno abbonandosi alle Tv via cavo con cui possono aggirare la censura sui film popolari. Sulla base della nuova legislazione, infatti, i canali televisivi ufficiali devono tagliare le scene romantiche o di natura sessuale dai film indiani e dagli altri programmi di intrattenimento e alle stazioni radio è stato vietato di mandare in onda cantanti donne. La decisione è del dirigente della struttura radiotelevisiva ufficiale della città, Mohammed Ishaq, un membro dell’ Alleanza del nord. Il governo ha difeso l’ ordinanza, negando che si sia trattato di censura. ‘’Vogliamo semplicemente che le trasmissioni siano in sintonia con la nostra cultura e la nostra tradizione’’, ha spiegato Abdul Hameed Mubarez, ministro della cultura e dell’ informazione. I tagli ai film indiani hanno particolarmente irritato gli spettatori della tv di Kabul, perché, sostengono, ora è molto più difficile seguire le trame. I film indiani, con il loro mix di melodramma, romanticismo e canzoni, sono diventati popolarissimi subito dopo la caduta dei Talibani, che avevano bandito dal paese musica e televisione. Per quanro riguarda le cantanti, esse hanno sempre avuto un grande seguito in tutto l’ Afgfhanistan, ma un membro della Suprema corte, Mawlazi Ahmad Manawee, lo ha definito un atteggiamento antiislamico, sostenendo che la loro popolarità è confinata nella sola capitale. ‘’Abbiamo una forte cultura e tradizione islamica. La gente favorevole alle cantanti donne sono solo alcuni dei cittadini di Kabul e sono pochi’’. La maggioranza del popolo afgano, invece, prova disgusto nel sentire in radio donne che cantano’’, dice Mubarez. In realtà negli anni Sessanta e Settanta le donne cantanti erano molto apprezzate in tutto il paese, e viaggiavano in lungo e in largo dando concerti ed esibendosi nelle feste di matrimonio. Le autorità alla fine hanno ammesso che alcune artiste donne – cantanti tradizionali sopra i sessant’anni – hanno un forte seguito popolare e vogliono continuare a cantare. ‘’In alcuni casi abbiamo deciso di farle esibire perché hanno una buona reputazione. La gente è abituata alle loro canzoni’’, dice Mubarez. Ma se pochissime cantanti afghane sono riuscite a sfuggire al bando, i telespettatori sono invece arrabbiatissimi per i tagli ai film e agli spettacoli e hanno quindi deciso di affidarsi alla tv via cavo. Un network cablato è stato messo in piedi a Kabul un mese fa e ora ha già 6.000 abbonati. La metà di essi è abbonato a ‘’Star cable tv’’, che sostiene di essere stato autorizzato a trasmettere programmi occidentali che non contrastino con la cultura afgana. ‘’Abbiamo la facoltà di trasmettere programmi di 30 differenti emittenti, comprese BBC e CNN. Dodici canali sono indiani, iraniani e pachistani. Abbiamo avuto il permesso dal ministro dell’informazione e della cultura, ma ci hanno imposto di non usare alcuni canali americani perché contrastano con la politica culturale dell’ Afghanistan’’. Il ministro, da parte sua, nega di aver dato qualsiasi permesso e ora minaccia di chiudere questi canali. ‘’Hanno cominciato a trasmettere senza avercelo chiesto e abbiamo sollecitato ufficialmente il ministro dell’ interno a chiudere le loro strutture’’, ha spiegato un portavoce. Se questo avvenisse gli abbonati saranno costretti a passare nel crescente esercito della gente che si è comprata un’ antenna satellitare. Un modello realizzato a Taiwan costa 100 dollari a Kabul e può ricevere programmi indiani, pachistani, iraniani e di Hong Kong. Mohammed Sayed, proprietario di un supermercato di elettronica a Kabul, dice: ‘’Dopo la fine dei Talibani, la vendita di parabole è in grande e continua espansione. Tutti ne vogliono una’’. (di Abdul Wali, reporter dell’ IWPR a Kabul) (a cura di Informazione senza frontiere)

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