'Aiuto!, la notizia sta morendo': è questo lo slogan degli Stati Generali, convocati dalla Fnsi a Roma il 14 e il 15 novembre, che sarà diffuso anche con l'affissione di 2.000 manifesti, di 2 metri per un metro e mezzo, per denunciare che «l'informazione libera è a rischio, crescono il precariato e il lavoro nero» e che «per difendere i più deboli i giornalisti da due anni sono senza contratto».
L'iniziativa, durante la quale si farà il punto sulla vertenza e si deciderà sulla proposta di un pacchetto di sciopero senza preavviso a dicembre, è stata presentata al Circolo della Stampa di Milano dal segretario Paolo Serventi Longhi, dal segretario aggiunto, Guido Besana, e dal presidente della Associazione Lombarda, Giovanni Negri. Nella mattina di martedì prossimo si svolgerà una manifestazione al Centro congressi Capranica alla quale è prevista la partecipazione di oltre 500 persone fra delegati, cdr e rappresentanti di base: un aereo da turismo sorvolerà la zona mostrando uno striscione volante di 40 metri con la scritta 'No al precariato'. Saranno presenti i ministri Damiano e Gentiloni, il sottosegretario Levi, i segretari confederali Bonanni, Angeletti ed Epifani, quello dell'Ugl, Renata Polverini, e rappresentanti di edicolanti e consumatori. In pomeriggio e in serata si svolgerà l'assemblea che si riunirà anche nella mattinata di mercoledì. Serventi Longhi ha giudicato «molto positivo l'intervento del Governo, dei ministri e di vari parlamentari» e ha sottolineato: «Sulla proposta del pacchetto di scioperi non molliamo anche se siamo pronti a mettere la nostra piattaforma nel cassetto se ci sarà un tavolo vero sulle loro, ma anche sulle nostre posizioni. Ovviamente l'assemblea è sovrana nel decidere sull'agitazione che si farà solo se lo vorranno i giornalisti: se anche il 40-45% si dirà contrario valuteremo altre forme di lotta condivise». «Nei giorni scorsi il Governo ha fatto il massimo sforzo possibile per creare le condizioni di apertura di una vertenza seria - ha detto ancora il segretario -. Condividiamo l'ipotesi di aprire un tavolo multilaterale e che si occupi di tutto il settore dell'informazione a 360 gradi. Ed è per questo motivo che lo ringraziamo e lo sollecitiamo ad andare avanti. Le ipotesi di riforma dell'emittenza radiotelevisiva e della legge 30 possono favorire la trattativa perché modificano il quadro generale di riferimento». «È una vertenza durissima - ha concluso Serventi Longhi - perché gli editori hanno fino a ora manifestato la volontà di comprimere, di schiacciare ogni forma di tutela e di auto-organizzazione della categoria minando, paradossalmente, la qualità dell'informazione. Ma noi, senza rinunciare ai diritti e alle nostre richieste, non vogliamo uscire dalla logica del dialogo e della concertazione». Nel pomeriggio il segretario della Fnsi ha partecipato ad un'assemblea al Corriere della Sera e un'altra alla Gazzetta dello Sport. (ANSA)