"I giornalisti della Rai non avanzano richieste economiche ma chiedono di fermare lo smantellamento del servizio pubblico. L'appello è a tutto il Paese: 'Riprendiamoci la Rai'". Così l'Usigrai in una nota a proposito della iniziativa di mobilitazione che ha avviato e che ha il suo elemento distintivo nel non firmare . Nella nota a firma del segretario Carlo Verna è detto che "in segno di rispetto e tutela dei cittadini utenti l'Usigrai ha ridotto al minimo indispensabile il comunicato in onda su Rainews e nei Tg e nei Gr regionali. Già ieri unilateralmente il sindacato dei giornalisti aveva rinunciato alla lettura del comunicato nel Tg Liguria, per non sottrarre spazi informativi in una fase di emergenza, e nell'edizione notturna, vista la breve durata".
Così in onda andranno solo poche righe in cui si legge "I servizi di questo tg (o gr) sono in onda senza le firme per la protesta indetta dall'Usigrai", protesta dal titolo "Non nel mio nome". Il sindacato critica le repliche aziendali, perché "si parla di mancata concessione di assunzioni e promozioni alla Tgr, si sostiene che a Rainews sia stata data nuova linfa", cose infondate. Inoltre "il programma 'Italia Sera' voluto dal vice direttore generale Antonio Marano è un flop e fa perdere ascolti a Rainews, per quella trasmissione sono state fatte assunzioni, sottraendo risorse alle sedi, dove il sindacato chiede ovviamente reintegrazioni". L'Usigrai chiede quindi all'azienda un pubblico confronto. (Roma, 9 novembre - AGI)