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Fnsi 16 Mar 2013

"Apprezziamo la decisione di voler incontrare i cronisti Questo atteggiamento è sprone ad operare con coscienza etica"

Il Segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, e il Presidente della Fnsi, Giovanni Rossi, hanno inviato al  Monignor Arcivescovo Giovanni Angelo Becciu, Sostituto alla Segreteria di Stato del Vaticano, il seguente telegramma: “Eccellenza reverendissima, Le chiediamo, con gioia, di far giungere al Santo Padre FRANCESCO i fervidi voti augurali dei giornalisti della Federazione Nazionale della Stampa Italiana. I giornalisti italiani con la loro organizzazione sociale e professionale sono impegnati a promuovere conoscenza e libertà, in aiuto alla comprensione della complessità sociale e alla promozione umana, attraverso una informazione che deve essere sempre corretta, per la convivenza dei popoli, la libertà religiosa, la pace.

Il Segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, e il Presidente della Fnsi, Giovanni Rossi, hanno inviato al  Monignor Arcivescovo Giovanni Angelo Becciu, Sostituto alla Segreteria di Stato del Vaticano, il seguente telegramma: “Eccellenza reverendissima, Le chiediamo, con gioia, di far giungere al Santo Padre FRANCESCO i fervidi voti augurali dei giornalisti della Federazione Nazionale della Stampa Italiana. I giornalisti italiani con la loro organizzazione sociale e professionale sono impegnati a promuovere conoscenza e libertà, in aiuto alla comprensione della complessità sociale e alla promozione umana, attraverso una informazione che deve essere sempre corretta, per la convivenza dei popoli, la libertà religiosa, la pace.

Le prime parole del Santo Padre FRANCESCO sono fonte di incoraggiamento per tutti gli uomini di buona volontà e per i giornalisti uno sprone a operare con coscienza etica e principi di corresponsabilità. Apprezziamo vivamente decisione nuovo Pontefice voler incontrare domani i giornalisti e gli operatori qualificati dell’informazione che hanno dedicato la loro professionalità con dedizione e impegno agli eventi della Chiesa cattolica che Papa FRANCESCO oggi guida nella sua dimensione universale. Con gli auguri di ogni bene  Firmato Giovanni Rossi  (Presidente Fnsi)  Francesco Angelo Siddi (Segretario Fnsi)”.

DICHIARAZIONE DI FRANCO SIDDI DOPO L'UDIENZA DEL PAPA  

"Le parole di Papa Francesco durante l'udienza con i giornalisti e i media riscattano dignita' e valore di un lavoro professionale da troppi vituperato. Da lui un riconoscimento  dell'informazione come un bene per l'uomo e la sua liberta' e un messaggio di altrettanto immenso valore fondato su un criterio che, peraltro, e' fondamenatale della religione e della Chiesa di cui e' guida: la verita''. E' il primo commento del segretario generale della Fnsi Franco Siddi, al discorso rivolto ai giornalisti dal Pontefice nella sala Nervi, dove era presente per la Fnsi insieme con il vicesegretario Luigi Ronsisvalle.
"Tre semplici  parole del Papa Francesco - verita', bonta' e bellezza - illuminano anche il senso profondo del lavoro giornalistico e hanno, per i credenti, un significato profondo della missione della Chiesa cattolica, che evidentemente vuole indirizzare verso questi segni distintivi. Il giornalismo ha il dovere di servire la verita', che non si traduce in un racconto qualsiasi e non e' un effetto speciale. Il Papa ha voluto coniugare questo elemento basilare della professione con bonta' e bellezza, che vuole caratteristica della missione della Chiesa universale. Con un giudizio sul lavoro e sulla fatica dei giornalisti del Conclave  ("qualificato servizio") e con le tre semplici parole di verita', bonta' e bellezza, illumina oggi la strada maestra dell'informazione che non puo' essere giudicata tale se non, appunto, al servizio della verita".
Altre due considerazioni finali. Raccontando come e' arrivata la sua elezione e com'e' pervenuto alla scelta del nome, il Papa ha dimostrato come si possa e si debba andare oltre il linguaggio e i racconti paludati, mettendo a disposzione la trasparenza delle fonti, nei limiti del possibile, anche per vicende altrimenti coperte da riservatezza e segreto com'e' un Conclave. I vaticanisti potranno scrivere senza tema di smentita che ha ottenuto ben più dei due terzi dei voti, che il cardinale brasiliano Hummes era per lui e che quindi non c'erano schieramenti nazionali pregiudizievoli (come capita con la categorie dell'analisi politica), che la scelta del nome nasce anche da un colloquio con quello che potremo definire un compagno di banco che ha rafforzato l'idea di esprimere anche cosi e subito, con il nome Francesco, l'idea di un programma per la Chiesa che oggi guida spiritualmente e  rappresenta: la Chiesa povera, della pace, dell'evangelizzazione che non sta in una categoria mondana e guarda alla liberta' dell'uomo dalla poverta'. Cosi si puo' dire che oggi Papa Francesco ha offerto ai giornalisti - nel rispetto del loro dovere di essere terzi sui fatti - anche il diritto, nell'ascolto, a un'emozione".

GUARDA IL SERVIZIO SUL PAPA E GIORNALISTI CON  INTERVISTA A FRANCO SIDDI (SEGRETARIO GENERALE FNSI) DEL TG2 DEL 16 MARZO 2013

 PAPA: SIDDI, PAROLE BERGOGLIO RISCATTANO DIGNITÀ MEDIA

''Le parole di Papa Francesco durante l'udienza con i giornalisti e media riscattano dignità e valore
di un lavoro professionale da troppi vituperato. Da lui un riconoscimento dell'informazione come un bene per l'uomo e la sua libertà e un messaggi di altrettanto immenso valore fondato su un criterio che, peraltro, è fondamentale della religione e della Chiesa di cui è guida: la verità'. È il primo commento del segretario generale della Fnsi Franco Siddi, al discorso rivolto ai giornalisti dal Pontefice nella sala Nervi, dove era presente per la Fnsi insieme con il vicesegretario Luigi Ronsisvalle.
''Tre semplici parole del Papa Francesco - verità, bontà e bellezza - illuminano anche il senso profondo del lavoro giornalistico e hanno, per i credenti, un significato profondo della missione della Chiesa cattolica, che evidentemente vuole indirizzare verso questi segni distintivi. Il giornalismo ha il dovere di servire la verità, che non si traduce in un racconto qualsiasi e non è un effetto speciale. Il Papa ha voluto coniugare questo elemento basilare della professione con bontà e bellezza, che vuole caratteristica della missione della Chiesa universale. Con un giudizio sul lavoro e sulla fatica dei giornalisti del Conclave  ("qualificato servizio") e con le tre semplici parole di verità, bontà e bellezza, illumina oggi la strada maestra dell'informazione che non può essere giudicata tale se non, appunto, al servizio della verità'.
Altre due considerazioni finali. Raccontando come è arrivata la sua elezione e com'è pervenuto alla scelta del nome, il Papa ha dimostrato come si possa e si debba andare oltre il linguaggio e i racconti paludati, mettendo a disposizione la trasparenza delle fonti, nei limiti del possibile, anche per  vicende altrimenti coperte da riservatezza e segreto com'è un Conclave. I vaticanisti potranno scrivere senza tema di smentita che ha ottenuto ben più dei due terzi dei voti, che il cardinale brasiliano Hummes era per lui e che quindi non c'erano schieramenti nazionali pregiudizievoli (come capita con la categorie dell'analisi politica), che la scelta del nome nasce anche da un colloquio con quello che potremo definire un compagno di banco che ha rafforzato l'idea di esprimere anche cosi e subito, con il nome Francesco, l'idea di un programma per la Chiesa che oggi guida spiritualmente e  rappresenta: la Chiesa povera, della pace, dell'evangelizzazione che non sta in una categoria mondana e guarda alla libertà dell'uomo dalla povertà. Cosi si può dire che oggi Papa Francesco ha offerto ai giornalisti - nel rispetto del loro dovere di essere terzi sui fatti - anche il diritto, nell'ascolto, a un'emozione''. (ROMA, 16 MARZO - ANSA)

PAPA: SIDDI, SUE PAROLE RISCATTANO LAVORO GIORNALISTI VITUPERATO
Papa Francesco con le sue parole riscatta gli operatori dell'informazione da un atteggiamento sempre più dilagante di quanti, "e sono troppi", vituperano il valore e la dignità del lavoro nell'informazione. È il
commento all'AGI di Franco Siddi, segretario generale della Fnsi, al termine dell'udienza che il Pontefice ha concesso oggi, ed è stata la prima udienza di questo pontificato, agli operatori dei mass media, con oltre 5mila persone che affollavano la Sala Paolo VI. Con Siddi c'era anche il vice segretario Luigi Ronsisvalle.
Per Siddi, dal Papa è quindi venuto "un riconoscimento dell'informazione come un bene per l'uomo e la sua libertà e un messaggio di altrettanto immenso valore fondato su un criterio che, peraltro, è fondamentale della religione e della Chiesa di cui è guida: la verità". Siddi ricorda che "tre semplici parole del Papa - verità, bontà e bellezza - illuminano anche il senso profondo del lavoro giornalistico e hanno, per i credenti, un significato profondo della missione della Chiesa cattolica, che evidentemente vuole indirizzare verso questi segni distintivi". Il giornalismo "ha il dovere di servire la verità, che non si traduce - sottolinea il segretario della Fnsi - in un racconto qualsiasi e non è un effetto speciale. Il Papa ha voluto coniugare questo elemento basilare della professione con bontà e bellezza, che vuole caratteristica della missione della Chiesa universale". E con un giudizio sul lavoro e sulla fatica dei giornalisti del Conclave (il Papa l'ha definito infatti "qualificato servizio") e con quelle tre semplici parole, ecco che il Pontefice "Illumina oggi la strada maestra dell'informazione che non può essere giudicata tale se non, appunto, al servizio della verità". (CDV, 16 MARZO - AGI)

PAPA: SIDDI, RACCONTANDO SUA ELEZIONE OFFRE TRASPARENZA FONTI
Aver raccontato le modalità della sua elezione e la scelta del nome che accompagnerà il suo Pontificato, ha significato che Papa Francesco ha messo a disposizione la trasparenza delle fonti, "nei limiti del possibile, anche per vicende altrimenti coperte da riservatezza e segreto com'è un Conclave". Lo ha detto Franco Siddi, segretario generale della Fnsi, commentando l'udienza di Bergoglio ai rappresentanti dei mass media e durante la quale ha offerto notizie interessanti su come siano andate le cose in Conclave.
"Il Papa ha dimostrato - dice Siddi all'AGI - come si possa e si debba andare oltre il linguaggio e i racconti paludati", raccontando che non c'erano schieramenti nazionali pregiudizievoli, "come capita con la categorie dell'analisi politica". E la stessa scelta del nome "nasce anche da un colloquio con quello che potremmo definire un compagno di banco che ha rafforzato l'idea di esprimere anche cosi' e subito, con il nome Francesco, l'idea di un programma per la Chiesa che oggi guida spiritualmente e rappresenta". E
cioè "la Chiesa povera, della pace, dell'evangelizzazione che non sta in una categoria mondana e guarda alla libertà dell'uomo dalla povertà". E questo induce a dire - afferma ancora il segretario della Fnsi - che oggi Papa Francesco "ha offerto ai giornalisti - nel rispetto del loro dovere di essere terzi sui fatti - anche il diritto, nell'ascolto, a un'emozione". (CDV, 16 MARZO - AGI) 

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