''L'arresto del giornalista Mario Spezi e' un caso di censura?''. E' quanto chiede l'associazione Isf (Information safety and freedom), l'associazione per la liberta' di stampa del mondo che sulla vicenda del free lance italiano arrestato dalla procura di Perugia nell'ambito delle indagini sulla morte di Francesco Narducci collegate a quelle dei delitti del mostro di Firenze, lancia ''un'allarme internazionale rivolgendosi a International federation of journalist, Reporters sans frontieres e Committee for to protect journalists''
''La vicenda di Spezi - si spiega in una nota di Isf diffusa a Firenze - ricorda le procedure attuate nei Paesi dove la liberta' di stampa viene negata e dove vige la censura sul lavoro dei giornalisti. L'accusa in base alla quale il collega e' stato arrestato e' quella di 'aver tentato di depistare le indagini' sul cosiddetto mostro di Firenze 'riportando l'attenzione sulla pista sarda'. Ma da quando e' un reato proporre una pista investigativa diversa da quella degli inquirenti?''. ''Gia' le perquisizioni effettuate dal Gides, lo speciale gruppo investigativo della polizia di Firenze diretto da Michele Giuttari ¨ prosegue la nota di Isf ¨ figurano nel rapporto 2005 di Rsf sull'Italia. Ora Mario Spezi e' chiuso in una cella e gli viene persino negato il diritto di incontrare i propri difensori. Siamo certi che vi siano prove a suo carico, tali da giustificare atteggiamenti cosi' gravi e cosi' inediti per le procedure giudiziarie italiane? Forse il Csm dovrebbe verificare cosa sta accadendo alla procura di Perugia. E il Viminale dovrebbe chiarire l'attivita' del Gides e del suo capo che aveva gia' perseguito un altro giornalista fiorentino gravandolo di pesanti accuse sulla vicenda del mostro, che si sono poi rivelate infondate''. (ANSA)