"Le nuove norme di diritto del lavoro, varate definitivamente dal Senato, hanno un carattere ideologico che non porterà benefici particolari ai lavoratori. Come sindacato dei giornalisti non possiamo proprio capire la modernità di una legge che considera centrale per informare il sistema prevedere norme agili per licenziare le persone, quasi che il problema sia quello di abbattere la condizione di stabilità che deve invece caratterizzare tutto il lavoro dipendente". Lo dice Franco Siddi, segretario della Federazione nazionale della stampa - che oggi ha partecipato a Torino a una riunione con i giornalisti dell'Associazione stampa subalpina - all'indomani dell'approvazione del disegno di legge sul lavoro che ha introdotto l'arbitrato nelle procedure di conciliazione in materia
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"L'arbitrato in alternativa ad altre formule è certamente un'opzione - afferma Siddi - ma così come introdotto e motivato pare orientato ad abbattere le tutele e questo non è mai un bene. Come sindacato dei giornalisti non intendiamo accedere a questa opzione. Preferiamo esaltare il valore delle migliori pratiche contrattuali e riteniamo che quando c'è un problema di difficoltà per l'occupazione sia preliminare non discutere del licenziamento di singoli, magari in una sede arbitrale, ma affrontare sul piano negoziale i problemi complessi di stabilità e sviluppo dell'impresa e quindi di tutele per l'occupazione. Tuttavia cercheremo di fare in modo anche di far emergere un valore della nuova legge, che pure contiene delle luci, e cioè tutte le possibilità di estensione erga omnes dei contratti collettivi stipulati dalle primarie rappresentanze dell'imprenditoria e delle categorie organizzate". "Per i giornalisti - conclude Siddi - è infatti indispensabile poter sottolineare che il contratto di lavoro non è solo un patto fatto di valori economici relativi agli stipendi ma soprattutto di norme che debbono garantire la qualità e l'indipendenza dell'informazione e questo bene non può essere tutelato da arbitrati individuali in deroga ai contratti". (ANSA).