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Contratti 15 Mar 2006

Associazione ligure di giornalisti:" Niente contratto, niente tregua in campagna elettorale"

Un anno di vacanza contrattuale: la “vacanza” non vuol dire festa del contratto, ma continuare nell’impegno e nelle iniziative per arrivare ad una trattativa degna di questo nome e per la dignità del lavoro giornalistico, dipendente e autonomo, riaffermando regole, diritti e doveri.

Un anno di vacanza contrattuale: la “vacanza” non vuol dire festa del contratto, ma continuare nell’impegno e nelle iniziative per arrivare ad una trattativa degna di questo nome e per la dignità del lavoro giornalistico, dipendente e autonomo, riaffermando regole, diritti e doveri.

L’associazione ligure dei giornalisti condivide la strategia della Federazione Nazionale della Stampa e dalle Associazioni Regionali di Stampa. Le mobilitazioni attuate in occasione delle Olimpiadi di Torino 2006, del Festival di Sanremo sfoceranno in una ulteriore mobilitazione per giovedì di fronte alla sede della Fieg di Roma e nelle decisioni che saranno assunte dagli stati generali del 17 di marzo. Le ultime posizioni espresse dalla Fieg, che negano ogni confronto e disponibilità sulla difesa e rilancio della qualità dell’informazione e del lavoro giornalistico, sulla ricerca di soluzioni e di garanzie per il lavoro autonomo, vedono ora anche un attacco alla solidità dell’istituto di previdenza giornalistica con il rifiuto a firmare una riforma già approvata dallo stesso istituto e dagli stessi rappresentanti degli editori. E’ scontato che anche la campagna elettorale, pur in un paese e in una società civile lacerata e sconcertata dalla mancanza di seri confronti sui programmi, non potrà godere di tregue: non l’hanno avuta le Olimpiadi, Sanremo, non l’avranno gli schieramenti politici in campo al cui interno la qualità e le regole del sistema informazione non sembrano certo essere una delle priorità fondamentali dei programmi dei diversi schieramenti. Le pressioni, gli inviti al senso della responsabilità del mondo politico di varia estrazione e collocazione, vanno rispediti al mittente: se questo mondo ha così a cuore le sorti dell’informazione, si esprima e operi in modo tale da fare emergere e affermare la logica del confronto e delle possibili intese. E deve pure essere chiaro che una ipotetica ripresa del confronto deve fondarsi su tempi e scelte chiare e precise, in caso diverso si tratterebbe di una non condivisibile melina che porterebbe il confronto a slittare, di fatto, di mesi. Disorientando ulteriormente i colleghi. Se la Fieg ha qualcosa da dire e da proporre, può e deve farlo in tempi rapidi. Le posizioni del sindacato dei giornalisti sono chiare: lo erano in occasione della cosiddetta soluzione ponte, lo sono oggi. A conferma di ciò c’è la recente firma dell’intesa sul contratto Aeranti per l’emittenza locale, espressione di una mediazione intelligente tra le parti su temi che solo la Fieg si ostina a non giudicare né possibili, né trattabili.

@fnsisocial

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