«Prima del comizio del ministro dell'Interno, Matteo Salvini, in piazza Municipio ad Aversa, quando la situazione era assolutamente tranquilla, la polizia ha fermato il fotoreporter Fabio Sasso e dopo averlo minacciato di arresto, non si sa per quale reato, lo ha costretto a cancellare tutte le foto scattate. È l'ennesimo preoccupante abuso da parte delle forze dell'ordine, abusi sui quali non si può tacere». È quanto affermano la Federazione nazionale della stampa italiana e il Sindacato unitario giornalisti della Campania.
«È necessario – proseguono – fare chiarezza sul caso denunciato dal collega. In un Paese democratico la libertà di informare deve essere garantita in ogni modo e soprattutto da coloro che dovrebbero tutelare l'ordine. La deriva che si sta prendendo apre scenari preoccupanti».
Dopo le proteste del sindacato, il questore di Caserta, Antonio Borrelli, si è recato a incontrare fotografi e giornalisti presenti in piazza e ha chiesto scusa per quanto accaduto, definendo l'episodio «un eccesso di zelo». A Sasso il questore ha manifestato il suo disappunto ribadendo che i rapporti della Questura di Caserta e di tutti i poliziotti con gli operatori dell'informazione sono sempre improntati al reciproco rispetto e alla massima collaborazione. Il fotoreporter ha apprezzato la disponibilità e l'iniziativa del questore e i due si sono salutati alla fine con una stretta di mano.