«Siamo ormai a metà novembre e la Rai non ha alcuna certezza delle risorse a disposizione per l'anno che si sta per concludere. Un'assurdità assoluta». Così l’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, torna sul tema dell’incertezza che caratterizza la nuova formula di riscossione del canone in bolletta.
«Ormai ogni giorno – prosegue la nota – escono indiscrezioni, dati parziali, studi su quanto sarà l'incasso da canone con il metodo della bolletta. Ma resta un fatto: nessuna certezza. Intanto si annuncia un ulteriore taglio del 10%. Come si può governare un’azienda senza sapere quanti soldi si hanno? Come si può fare un bilancio? Un budget di previsione?»
E ancora: «Ma soprattutto, come si può siglare un contratto, sia la Convenzione sia come il quinquennale Contratto di Servizio, senza la certezza di risorse adeguate per rispettare i patti per tutta la durata dell'accordo? Altro che liberare pubblicità! Questo costringerà la Rai a cercare sempre di più risorse sul mercato degli spot, con tanti saluti alla discussione su Servizio Pubblico e tv commerciale».