''Lasciare alle altre emittenti le proiezioni su una competizione elettorale così cruciale in questa travagliata fase politica del paese vuol dire gettare la spugna e rinunciare al ruolo di servizio pubblico'' . Lo dice il segretario dell'Usigrai Carlo Verna, che commenta le indiscrezioni pubblicate oggi dal quotidiano La Repubblica.
E sottolinea: ''Si tratterebbe, se venissero confermate le anticipazioni di stampa, di una scelta ridicola e censoria. C'è da immaginarsi il dibattito sulle reti Rai tra politici che farebbero continuo riferimento alle proiezioni provenienti dalle altre emittenti, una sorta di invito a cambiare canale.
Perché - conclude Verna - i direttori di testata non si ribellano come hanno saputo fare i loro giornalisti partecipando in massa al nostro referendum su Masi? Il Cda non considera grave una decisione del genere , a quanto pare senza un dibattito consigliare?''. (ANSA)
CDR, SAREBBE MOLTO GRAVE NO A PROIEZIONI
I comitati di redazione di Tg1, Tg2, Tg3, Giornale radio, Rainews 24, Televideo, coordinamento cdr-tgr, Rai Parlamento, Gr Parlamento e Rai internazionale esprimono preoccupazione per le indiscrezioni di stampa secondo cui la Rai avrebbe deciso di non utilizzare le proiezioni di voto per le prossime elezioni amministrative.
''Sarebbe molto grave - si legge in una nota congiunta dei cdr - se la Rai non fornisse ai cittadini la dovuta e puntuale informazione su momenti fondamentali per la vita democratica.
Non possiamo abdicare al nostro ruolo di servizio pubblico, ne' delegarlo all'emittenza privata e concorrente. D'altra parte appare una strategia aziendale suicida rinunciare a trasmissioni che, oltre a rappresentare l'essenza stessa del servizio pubblico, hanno sempre garantito record di ascolto a cui non crediamo la televisione pubblica possa rinunciare. Invitiamo il direttore generale Masi a fare chiarezza sulla questione''. (ANSA)