Di immigrazione sulla stampa italiana si parla meno, da quando è sparita come 'emergenza' dall'agenda politica. Resta, negli articoli sul tema, una scarsa propensione a verificare le affermazioni governative e sono ancora poche, ma in aumento, le 'buone notizie'. Sono fra i dati della ricerca 'Il tempo delle rivolte' curata dall'Osservatorio Carta di Roma (la struttura nata su impulso della Fnsi e l'Ordine dei Giornalisti, in collaborazione con l'l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati- Unhcr) che ha monitorato negli ultimi sei mesi l'informazione italiana su immigrazione e asilo.
Dai dati di questa seconda ricerca sul tema, ''emerge un quadro complesso e ambivalente'', ha detto Mario Morcellini, presidente della Conferenza nazionale delle facoltà di Scienze della comunicazione. Nei primo quattro mesi del 2010, il monitoraggio delle prime pagine dei quotidiani, la presenza meno frequente dell'emergenza sicurezza e immigrazione fra i temi, riallinea l'Italia in uno scenario europeo, con una situazione ordinaria, a tratti 'silenziosa' interrotta dalle ''fiammate di rivolta''. Si è usato meno in modo indiscriminato il termine 'clandestino', ma nel picco di Rosarno, un quotidiano ('Il Giornale') ha anche usato, come provocazione il termine 'negro'.
Nel raccontare la rivolta in Calabria, stando ai dati, Avvenire e La stampa si sono distinti per un'indagine più ricca, mentre Quotidiano Nazionale e Libero per i punti di vista più critici verso gli immigrati.
Inoltre, nel corpus di 1540 notizie raccolte nel 2008, quelle 'non cattive', per quanto poche, solo 85 (il 5,5%), sono in aumento. Circa 1/3 sono neutre (non schierate) come i risultati di ricerche e sondaggi e 2/3 sono 'buone' (storie i integrazione, articoli di denuncia, ecc). Per commentare i dati con Roberto Natale, presidente della Fnsi e Laura Boldrini, portavoce dell'Unhcr, sono intervenuti vari direttori di testate da Concita De Gregorio de L'Unità a Mario Calabresi de La Stampa. ''Il giornale sull'Africa che abbiamo pubblicato nel
2009 prima del G8, è stato il più venduto degli ultimi 5 anni - ha detto Calabresi -. Ha battuto di 50 mila copie quello sull'Italia vincitrice dei Mondiali, e persino uno in Liguria che regalava un telo mare''. Per lui ''non servono giornalisti che abbiano un punto di vista 'buono' sull'immigrazione, ma di normale obiettività e curiosità, come per il resto delle notizie''. (ANSA)
IMMIGRAZIONE: BOLDRINI, STAMPA TUTELI IDENTITÀ RIFUGIATI
''Come vengono protette dalla stampa le identità dei pentiti di mafia e dei bambini, così dovrebbero essere protette anche quelle dei rifugiati''. L'ha detto il portavoce dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) Laura Boldrini, intervenendo stamattina alla presentazione della ricerca condotta negli ultimi sei mesi dall'Osservatorio Carta di Roma (la struttura scientifica nata su impulso della Fnsi e l'Ordine dei Giornalisti, in collaborazione con l'Unhcr) per monitorare l'informazione italiana su immigrazione e asilo.
La Boldrini dopo aver ricordato come la citazione, in un articolo, del nome di tre rifugiati eritrei in Italia abbia provocato rappresaglie sulle loro famiglie nel Paese d'origine, ha commentato i dati. ''Da quando l'agenda politica ha tagliato fuori l'emergenza immigrazione - ha detto - se ne parla molto meno anche nella stampa''. E secondo la ricerca, quando se ne parla, non si verificano abbastanza le dichiarazioni delle fonti istituzionali. ''Il caso di Rosarno è emblematico - ha aggiunto la Boldrini -. Maroni aveva detto che c'era stata troppa tolleranza verso i clandestini. Noi però abbiamo accertato che là il 70% aveva il permesso di soggiorno e molti erano rifugiati''. Nel raccontare la rivolta di Rosarno, c'è stata, per il portavoce dell'Unhcr ''una brutta pagina di giornalismo italiano, soprattutto su una testata che ha usato in prima pagina il termine 'negro'''. Per la Boldrini, ''è stata una provocazione, che in un'epoca in cui si elegge Obama presidente degli Stati Uniti, rischia di mettere l'Italia fuori dalla contemporaneità, e in un isolamento culturale, che l'Italia non merita''. (ANSA)
CARTA DI ROMA SULL’IMMIGRAZIONE, DAL 2008 “NORMALIZZAZIONE” SUI MEDIASi è sgonfiata, dal 2008 ad oggi, l'emergenza sicurezza legata all'immigrazione come tema trattato dai giornali nazionali. Sembra essere in atto una "normalizzazione" nell'approccio a questo argomento per cui sono sempre meno frequenti i richiami all'emergenza sicurezza e all'allarme sbarchi e gli accostamenti tra immigrazione e criminalità.
È quanto emerge dalla ricerca intitolata "Il tempo delle rivolte", realizzata dall'Osservatorio Carta di Roma e presentata questa mattina presso la sala stampa estera dal presidente della Fnsi, Roberto Natale, dal professor Mario Morcellini e da Laura Boldrini, dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati.
Un calo dell'attenzione che, secondo gli autori dello studio, è dovuto soprattutto a una diminuita insitenza sul tema da parte dei soggetti politici e delle istituzioni.Prendendo in considerazione un numero campione di uscite dei principali quotidiani da gennaio ad aprile del 2010, Avvenire si impone per la più ampia copertura del tema immigrazione-cronaca-sicurezza con 79 titoli su un totale di 120 titoli di cronaca di prima pagina. Le peggiori perfomance toccano invece a Il Giornale con 45 titoli su 124 e a Libero con 38 su 128. Numeri in discesa anche rispetto allo stesso periodo del 2008.
Un'analisi più specifica ha riguardato invece la copertura informativa del "caso Rosarno". A fronte di un ampio trattamento da parte di tutte le testate, Avvenire, Corriere della Sera e la Repubblica hanno fornito un'ampia gamma di voci per spiegare l'evento, le sue cause e le possibili soluzioni.
Punti di vista ridotti sono stati invece adottati da Quotidiano nazionale e Libero che, in questo caso, ha assunto una posizione più moderata lasciando le provocazioni a Il Giornale che si è "distinto" per l'uso della definizione "negri" per gli immigrati coinvolti nella rivolta. (AGI)