Non c'e' stato ''oltraggio a corpo dello Stato'' e non ci sono elementi per ravvisare il reato di ''calunnia'' nei confronti della polizia, mentre per la diffamazione saranno le procura di mezza Italia a fare le dovute valutazioni: il Gip Silvia Giorgi ha archiviato nei giorni scorsi l'inchiesta aperta dalla procura di Ferrara, sulla base di una segnalazione della questura cittadina, contro oltre una ventina di giornali e giornalisti che avevano seguito le tappe dell'indagine sulla vicenda di Federico Aldrovandi, il 18enne morto in circostanze ancora da chiarire durante l'intervento degli agenti di polizia il 25 settembre dell'anno scorso in via Ippodromo a Ferrara
L'inchiesta che aveva portato all'identificazione di oltre una ventina tra giornalisti, direttori responsabili di tutta Italia e anche avvocati, e' stata archiviata per quanto riguarda le ipotesi di reato piu' gravi, come richiesto dalla procura: in primis, il reato di ''oltraggio a corpo dello Stato'' e la calunnia. Pur non conoscendo la motivazione integrale dell'archiviazione del Gip Giorgi, si e' appreso che il giudice ha valutato non sussistenti gli elementi oggettivi dei reati in quanto l'oltraggio si consuma solo ''al cospetto del corpo dello Stato'' e dunque non a mezzo stampa e cosi' anche la calunnia si consuma nel momento in cui si denunciano fatti, non veri, direttamente davanti ad autorita' giudiziarie o a chi ha l'autorita' di riferire notizie di reato, e non tramite la stampa. Resta ora la diffamazione, per cui il gip ha diviso il fascicolo, inviando in tutta Italia (Roma, Milano, Bologna, Bergamo, Mantova etc) le contestazioni, in quanto non competente territorialmente. Saranno dunque le procure di mezza Italia a valutare se vi fu diffamazione nelle affermazioni dei legali della famiglia Aldrovandi, sulla presunta copertura di questura e procura e soprattutto sulla presunta e denunciata intimidazione dei testimoni. Come si ricorda, si tratto' di affermazioni riportate dalla stampa, nei momenti piu' caldi dell'inchiesta, quando la mamma di Federico, Patrizia Moretti, e i suoi legali, chiedevano a viva voce che venisse fatta chiarezza sull'indagine. Ora l'inchiesta e' alle sue fase finali, dopo aver indagato i 4 agenti per omicidio preterintenzionale, si attende l'esito della superperizia e la valutazione che poi fara' la procura in merito alle responsabilita' degli agenti. L'inchiesta contro giornali e giornalisti, che non avrebbe precedenti per questo tipo di reato, aveva suscitato la protesta del sindacato giornalisti, sia nazionale (Fnsi), che regionale (Aser) e ferrarese (Associazione stampa Ferrara. Resta l'ipotesi della diffamazione, tutta da valutare. (ANSA)