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Vittorio Sgarbi (Foto: ImagoEconomica/Fnsi)
La polemica 31 Ott 2023

Caso Sgarbi, la solidarietàƒ  del sindacato al collega del Fatto Quotidiano: «Basta tiro al cronista»

Cdr e redazione del giornale difendono Thomas Mackinson, autore dell'inchiesta sui "cachet d'oro": «Contro di lui una campagna denigratoria intollerabile». Fnsi: «Ennesimo tentativo di mettere a tacere il giornalista scomodo». L'Antitrust apre un'istruttoria sul caso delle consulenze del sottosegretario.

Il cronista fa il suo lavoro, informando i lettori/elettori di vicende di interesse pubblico che riguardano il politico, e il politico (un sottosegretario del governo, per di più pubblicista) parte all'attacco minacciando querele, accusando giornale e giornalista di scrivere falsità, arrivando più volte a definire "stalker" l'autore degli articoli in un video diffuso sui social che si chiude con tanto di "vaffa".

Il cronista è il giornalista del Fatto Quotidiano, Thomas Mackinson. Il politico è il sottosegretario alla Cultura del governo Meloni, Vittorio Sgarbi. La vicenda riguarda le polemiche seguite agli articoli del primo sulle attività a pagamento del secondo nell'ambito di conferenze e presentazioni di mostre. Polemiche che vanno avanti da giorni in un crescendo di accuse nei confronti di Mackinson, tanto di indurre i Comitati di redazione del Fatto Quotidiano e del ilfattoquotidiano.it a intervenire in difesa del collega.

«Il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, protagonista dell'inchiesta del Fatto Quotidiano sui cachet d'oro, da giorni accusa il nostro collega Thomas Mackinson di minacce, estorsione e di aver orchestrato nei suoi confronti una "campagna con altri fini"», si legge in una nota pubblicata anche sul sito web del giornale, lunedì 30 ottobre 2023.

«Ha addirittura deciso di rispolverare – spiegano i Cdr – una vicenda archiviata: una lite tra il nostro collega e il suo ex-editore, risalente a molti anni fa e per la quale Mackinson non è nemmeno mai stato indagato. Sui social Sgarbi ha poi dedicato a Mackinson un lungo video dai toni gravemente minacciosi e diffamatori».

I Comitati di redazione e le assemblee dei giornalisti del Fatto Quotidiano e del ilfattoquotidiano.it «condannano con forza il tentativo inaccettabile di intimorire il collega Thomas Mackinson, "reo" di aver pubblicato una notizia di chiaro interesse pubblico, che riguarda un esponente dell'attuale governo. Riteniamo altrettanto intollerabile – conclude la nota – che questa campagna denigratoria a danno di un cronista abbia trovato spazio sulla prima pagina de Il Giornale, quotidiano che abbiamo in passato conosciuto per il cosiddetto "metodo Boffo" e che si è prestato a una operazione che costituisce un pericoloso precedente per la libertà di stampa e per il ruolo dell'informazione nel nostro Paese».

Una vicenda che per la Fnsi rappresenta «l'ennesimo tentativo di mettere a tacere i giornalisti scomodi a danno del diritto dei cittadini ad essere informati. La reazione scomposta del sottosegretario Sgarbi – rileva il sindacato – è solo l'ultimo esempio di una campagna di "tiro al cronista" che non fa onore ad un rappresentante delle Istituzioni. Additare il giornalista come nemico e delegittimarlo in pubblica piazza, benché virtuale, è esercizio pericoloso, sempre. Se a farlo è un esponente di governo ad essere messa a repentaglio è la tenuta stessa del sistema democratico».

Intanto, sul caso collegato alle consulenze del sottosegretario, l'Antitrust fa sapere di aver avviato, a seguito di una segnalazione trasmessa dal ministro della Cultura Sangiuliano, un'istruttoria nei confronti di Sgarbi ai sensi del Regolamento sul conflitto di interessi «per possibili condotte illecite – scrive l'Autorità – in violazione di quanto previsto dalla legge in materia di attività incompatibili con la titolarità di una carica di governo».

@fnsisocial

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