Alcuni organi di stampa hanno in questi giorni ventilato la possibilità che Mondadori versi il dividendo agli azionisti per i risultati 2009 - cioè i peggiori dell’intera storia aziendale (stimati intorno al -70% circa di utile netto).
È un’ipotesi totalmente inopportuna, che ci auguriamo priva di fondamento. Sarebbe infatti una scelta immorale all’interno di un severo “stato di crisi”, che sta comportando in primo luogo il pensionamento e il prepensionamento di molti colleghi - giornalisti come editoriali - e secondariamente una generale e poderosa riorganizzazione che coinvolge tutti, compreso il management. Sarebbe anche una scelta miope, per i motivi specularmente opposti a quelli che eccitano il mercato e i suoi animal spirits: perché proverebbe il totale asservimento dell’impresa alla finanza, dunque un’adesione anche simbolica al capitalismo più cinico e irresponsabile. Non rileva che tecnicamente l’Azienda possa versare soldi agli azionisti. Non è nemmeno significativa, né poi così tremenda, la cancellazione del dividendo per il secondo anno consecutivo: questa è un’Azienda oggi sottoposta ai rigori di una crisi strutturale e congiunturale, dunque particolarmente grave, dunque imperativa rispetto alla necessità di investire il proprio denaro per il proprio rilancio. Gli azionisti sono stati ampiamente remunerati negli anni scorsi, con dividendi ordinari e straordinari. Il Sindacato dei Giornalisti della Mondadori chiede espressamente al Consiglio di Amministrazione Mondadori di astenersi da una scelta così sbagliata e irriguardosa. Il CdR e i Fiduciari della Mondadori (all’unanimità).