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Associazioni 15 Apr 2025

Chiusura del 'Trentino', il sindacato regionale: «Corte d'appello conferma l'interpretazione della legge sull'editoria»

«I giudici di secondo grado - spiega l'Assostampa - hanno ribadito che, se a seguito di uno stato di crisi un giornalista in cassa integrazione rassegna le dimissioni, gli sono dovute entrambe le voci previste dall'articolo 36» della norma.

«La Corte d'Appello di Trento ha confermato la corretta interpretazione dell'articolo 36 della legge 416 del 1981 sull'editoria, finora mai messa in discussione da nessun'altra azienda editoriale». Lo rimarca il Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige dopo aver letto le motivazioni della sentenza con cui la Corte ha respinto il ricorso proposto da S.I.E. Società Iniziative Editoriali S.p.A. contro la decisione con cui il Tribunale di Trento, sezione lavoro, nel gennaio 2023 aveva dato ragione a quattro giornalisti de Il Trentino.

«I giudici di secondo grado - spiega il sindacato regionale - hanno ribadito il seguente principio, già espresso dal Tribunale: se a seguito di uno stato di crisi (che nel caso del Trentino portò alla chiusura della testata il 15 gennaio 2021) un giornalista in cassa integrazione rassegna le proprie dimissioni, gli sono dovute entrambe le voci previste dal citato articolo 36, e cioè l'indennità di mancato preavviso di 8/9 mensilità contrattuali e le ulteriori e predeterminate 4 mensilità. La sentenza d'appello interessa in prima istanza 4 colleghi, ma rappresenta un notevole precedente per altri 7 giornalisti in analoghe condizioni».

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