Una legge sulla liberta' di stampa potrebbe diminuire le tensioni sociali e far progredire la democrazia cinese. La proposta, che mira a rendere effettivo il principio della liberta' di espressione (costituzionalmente garantito in Cina), e' stata avanzata la settimana scorsa da un gruppo di professori universitari, riuniti a Pechino in un convegno organizzato dall'Associazione degli avvocati e dalla Peking University. Lo riporta oggi il quotidiano South China Morning Post
''La liberta' di stampa deve essere la regola e le eccezioni chiaramente individuate'' ha detto Xiong Wenzhao, docente di diritto presso la Central University for Nationalities. Tali limitazioni, inoltre, dovrebbero essere sempre motivate e condivisibili, ha aggiunto Chen Xuan, docente di giornalismo alla Renmin University. Altri dubitano invece che una legge sulla stampa possa effettivamente mettere al riparo i giornalisti dalla censura imposta dai dirigenti di partito e di governo. ''Una legge del genere perderebbe efficacia - ha spiegato Zhang Qianfan della Peking University - cosi' come accaduto al dettato costituzionale''. In Cina e' entrato in vigore dal 1 gennaio un regolamento, pubblicato lo scorso dicembre e valido fino al termine delle Olimpiadi del 2008, che concede ai giornalisti almeno in teoria una maggiore liberta' di azione. (ANSA)