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Fnsi 25 Gen 2005

Comitato per la libertà e il diritto all'informazione: “Basta con la censura Oggi presidio davanti alla Commissione di vigilanza” Serventi: "No alla puntata riparazione di Report"

Comitato per la libertà e il diritto all'informazione: “Basta con la censura Oggi presidio davanti alla Commissione di vigilanza”Serventi: "No alla puntata riparazione di Report"

Comitato per la libertà
e il diritto all'informazione: “Basta con la censura
Oggi presidio davanti
alla Commissione
di vigilanza”
Serventi: "No alla puntata riparazione di Report"

Comitato per la libertà e il diritto all’informazione “Non si processa il giornalismo di inchiesta e la libertà di informazione. Per questo saremo alle 13.30 di oggi 25 gennaio davanti al Palazzo S. Macuto in via del Seminario a Roma dove la Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla Rai ha convocato il direttore di Rai Tre Paolo Ruffini e il direttore del Tg3 Antonio Di Bella. La puntata di “Report” dedicata alla mafia rappresenta una delle migliori pagine di informazione approfondita e di denuncia realizzata negli ultimi tempi dal servizio pubblico radiotelevisivo. Sarebbe assurdo mettere sotto accusa l’ottimo lavoro della giornalista Maria Grazia Mazzola e della curatrice del programma Milena Gabanelli che hanno prodotto una informazione corretta, completa e documentata. Davanti al Palazzo S. Macuto i rappresentanti del Comitato per la libertà e il diritto all’informazione terranno una conferenza stampa anche per illustrare le iniziative di mobilitazione e di protesta contro l’ipotesi sciagurata, formulata dalla Rai, di una trasmissione di “riparazione” affidata a Rai Due tendente a dare del fenomeno mafioso una interpretazione edulcorata.” ''No alla dittatura del pensiero unico, sì a un'informazione plurale. Sì alla difesa di una Rai diversa da quella attuale, una Rai di qualità in cui c'è spazio per tutte le opinioni, no a una privatizzazione selvaggia e a una Rai asservita al potente di turno, dove la censura agisce senza freni''. Questo, nelle parole del segretario nazionale della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, il senso della manifestazione organizzata ieri sera a Roma al teatro Piccolo Eliseo, dal Comitato per la libertà e il diritto all'informazione. ''In Rai - ha sottolineato Serventi aprendo la serata - l'elenco dei censurati, dei minacciati, dei marginalizzati, si allunga ogni giorno di più: dopo i Biagi, i Santoro, i Luttazzi, le Guzzanti, i Baudo, è toccato a Milena Gabanelli e a 'Report''' ha sottolineato il segretario Fnsi, annunciando per domani un presidio davanti alla commissione di Vigilanza, che ascolterà il direttore di Raitre Paolo Ruffini proprio in merito all'inchiesta sulla mafia trasmessa da 'Report' e finita nell'occhio del ciclone. Fra i primi interventi, proprio quello della giornalista del Tg1 Maria Grazia Mazzola, che ha firmato il reportage 'incriminato': ''Fare servizio pubblico significa rendere un servizio ai cittadini senza omissioni né censure, dando a tutti gli strumenti per capire. L'informazione deve rimanere libera e veritiera, altrimenti faremmo un torto anche a tanti colleghi che hanno perso la vita sul lavoro''. La Mazzola ha ricordato che la sua inchiesta ''si apriva con un documento inedito di polizia giudiziaria, che dimostrava come il boss Provenzano, latitante da 42 anni, scopra ancora dove gli inquirenti piazzano le microtelecamere. Eppure di questo non si è scandalizzato nessuno. Mi chiedo: quale realtà virtuale vorrebbero vedere in onda?''. Tra le testimonianze più applaudite, quella di Giorgio Albertazzi, autore con Dario Fo di una serie dedicata alla storia del teatro che va in onda su Raidue in tarda serata: ''Se è censura il fatto che il programma venga trasmesso un'ora dopo il previsto e preceduto dai cartoni animati di Paperino? Credo che sia invece un esempio della cosa peggiore, e cioè dell'ignoranza. In questa tv ci si preoccupa solo delle cose eclatanti. Magari faranno lo spionaggio in casa di Celentano perché sono preoccupati per il suo nuovo programma che si intitola 'Rockpolitik'. Non si possono preoccupare del nostro programma sul teatro, perché non sanno di che si tratta''. Dopo le testimonianze al telefono di Dario Fo e di Paolo Rossi (''Credo che il mio Moliere finirà a pezzettini dentro 'Elisir' su Raitre''), Michele Santoro ha puntato il dito contro ''lo stravolgimento di tutte le regole del sistema comunicativo e contro l'impoverimento della tv: l'omologazione è l'unico modo per reggere il sistema''. Oltre a tanti volti Rai, in sala anche i politici Paolo Gentiloni, Fabrizio Morri, Antonello Falomi, Esterino Montino, Roberto Zaccaria, Giuseppe Giulietti. Il segretario Ds Piero Fassino ha mandato un messaggio di adesione alla ''battaglia in difesa delle idee e della diversità culturale e contro ogni censura'', così come il segretario della Cgil Guglielmo Epifani. In chiusura, Giulietti ha lanciato alcune proposte: ''Porremo domani in Vigilanza la richiesta che vengano mandate in onda le ultime lezioni del giudice Borsellino ai suoi studenti, trasmesse da Rainews 24 e nascoste da altre reti, e che i vertici della Rai rispettino almeno le sentenze dei tribunali, riportando in onda Biagi, Sabina Guzzanti, Oliviero Beha''. Quanto alle polemiche sulla puntata di 'Punto e a capo' che giovedì prossimo tornerà su Raidue sui temi della criminalità organizzata, ''l'unica riparazione dopo 'Report' - ha sottolineato Giulietti - non è mandare in onda una finta puntata riparatrice, ma piuttosto dire ai giornalisti che se ne occuperanno che sono fuori dalla comunità''. Il portavoce di Articolo 21 ha infine invitato ''tutte le associazioni a sostenere e a firmare l'esposto in cui si pone davanti al Parlamento europeo il mancato rispetto da parte dell'Italia della risoluzione sulla libertà dell'informazione''. (ANSA) ''Non accettiamo, noi che rappresentiamo gli operatori della comunicazione e anche la societa' civile, che si processi il giornalismo d' inchiesta, l' informazione corretta e libera, che si processi Report''. L'ha detto il segretario della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, intervenendo al sit-int organizzato dal Comitato per la liberta' dell' informazione, davanti alla commissione di Vigilanza Rai, che oggi ascoltera' il direttore di Raitre, Paolo Ruffini. ''Il servizio pubblico si trova in una situazione devastante - ha aggiunto - ed il principale sintomo e' questa decisione aberrante di riparare ai torti commessi da Report. La societa' siciliana e' complessivamente sana, ma chiudere gli occhi sul fenomeno mafioso e gli intrecci con parte delle istituzioni e della politica e' indegno per chi fa informazione. Chiediamo che sia sospesa la puntata di riparazione di Punto e a capo, e se dovesse essere confermata invito tutti i cittadini italiani a protestare in ogni forma possibile, tempestando di telefonate, sms e messaggi i centralini della Rai, i numeri diretti di Raidue. Inviino anche lettere di diSsociazione alla commissione di Vigilanza''. A questo punto, Serventi Longhi chiede anche che ''la Vigilanza convochi Raidue e chieda le ragioni di una ignobile riparazione. La proposta dei Girotondi ci trova d' accordo, ma nelle prossime ore esamineremo altre iniziative che coinvolgeranno i lavoratori Rai e della comunicazione''. (ANSA). «Chiediamo che sia sospesa la puntata 'riparatricè di »Report«, una decisione aberrante che oggi è stata confermata. E se dovesse andare in onda chiediamo ai cittadini di protestare con tutti i mezzi, dal telefono agli sms, ai numeri della Rai, ai diretti di Raidue, e di scrivere alla Commmissione di Vigilanza una lettera di dissociazione». È quanto ha detto il segretario nazionale della Fnsi Paolo Serventi Longhi, davanti alla sede della commissione parlamentare per un presidio che vede coinvolti i rappresentanti di molte associazioni che fanno capo al 'Comitato per la libertà dell'informazione'. «Noi che rappresentiamo gli operatori della comunicazione e la società civile - ha proseguito - non accettiamo che si processi il giornalismo di inchiesta e la libertà di una informazione corretta, non accettiamo che si processi Report, come tutta l'informazione indipendente. Il servizio pubblico - ha aggiunto il segretario della Fnsi - si trova in una situazione devastante confermata dalla decisione di 'riparare' ai torti commessi da Report. La società siciliana - ha concluso - è complessivamente sana, ma chiudere gli occhi sul fenomeno mafia e sugli intrecci con una parte delle istituzione e della politica è indegno per chi fa informazione». Nei prossimi giorni, ha preannunciato Serventi Longhi, saranno esaminate ulteriori iniziative di protesta che riguarderanno i giornalisti e gli operatori della comunicazione. (AGI)

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