«È un momento drammatico per tutti. Una nuova peste costringe l'umanità e rivedere le sue priorità e a limitare i danni che la paralisi da quarantena sta provocando. In queste settimane, durissime ed emotivamente debilitanti, il mondo dell'informazione professionale sta garantendo trasparenza e obiettività al Paese». Lo affermano, in un comunicato congiunto, i Comitati di redazione di Gazzetta del Sud, La Sicilia e Il Giornale di Sicilia
«La narrazione dai luoghi ove maggiormente si combatte la guerra al Coronavirus – proseguono – è ricca di dettagli, con le storie di quanti in questo momento si stanno spendendo per contenere, ciascuno per la sua parte, il contagio, orientata a tenere alta l'attenzione su ogni aspetto di questo dramma. Anche la Sicilia è parte di questo contesto. E anche nell'Isola i media stanno svolgendo una funzione essenziale per la democrazia, per la civiltà, al servizio delle istituzioni in prima linea, della scienza e soprattutto dell'opinione pubblica. In questo scenario i giornalisti continuano con sacrifici e, diciamolo pure, coraggio e senso del dovere, a garantire un'informazione corretta, faro indispensabile per dare all'opinione pubblica un servizio non contaminato dalle degenerazioni che serpeggiano nei social».
In questo contesto, incalzano i giornalisti, «non si può dimenticare che questa tragedia del nostro tempo rischia di travolgere paradossalmente anche chi in questi giorni sta continuando a produrre, come i giornali, perché parte di quei servizi ritenuti essenziali per il Paese. La stragrande maggioranza dei cittadini sta seguendo con scrupolo le regole sanitarie e si è chiusa in casa, le edicole che stanno sopravvivendo alla crisi con ammirevoli sacrifici, ma devono fare i conti con un flusso di clienti drasticamente ridotto. I fatturati pubblicitari, già deficitari, hanno subìto una nuova mazzata che mette a dura prova il sistema dei quotidiani».
Per questo i Comitati di redazione dei tre quotidiani siciliani si rivolgono ai governi regionale e nazionale chiedendo di prestare attenzione a questo mondo in prima linea nell'assicurare un servizio pubblico. «Servono – scrivono – interventi urgenti, come un piano massiccio di pubblicità istituzionale che immediatamente potrebbe dare una boccata d'ossigeno al settore. Mai come in questa fase le istituzioni hanno l'esigenza e il dovere di veicolare un'informazione corretta e lucida, scevra da sbandate emotive e fibrillazioni che minano i fragili equilibri sociali».
Non cogliere questa necessità «rischia di aggiungere un incontrollabile effetto collaterale alla tragedia che raccontiamo ogni giorno», concludono i giornalisti siciliani, che invitano i colleghi dei Cdr delle testate di altre regioni a fare proprio questo appello presso le istituzioni locali.