“Quanto abbiamo ascoltato ieri sera a Ballarò è più di una caduta di stile. La quasi rissa tra Massimo D’Alema ed il vicedirettore de Il Giornale, Alessandro Sallusti, è una pessima pagina nel rapporto tra politica e informazione, con l’aggravante che il politico in questione è anch’egli un giornalista.
“Vada a farsi fottere”, “Le manderanno le signorine”, “Io stasera non la faccio più parlare” sono espressioni insultanti, che nessuna delle affermazioni di Sallusti – per quanto faziosi siano stati i suoi accostamenti tra “Affittopoli” e la vicenda Scajola – può giustificare. Nella politica italiana c’è troppo fastidio per l’informazione, e troppa abitudine a considerare accettabili solo i giornalisti compiacenti. Berlusconi ce ne dà dimostrazione quotidiana, e vuole una nuova normativa sulle intercettazioni per stroncare la cronaca giudiziaria. Il sindacato dei giornalisti, impegnato in una battaglia strenua contro ogni bavaglio, rigetta perciò qualsiasi atteggiamento di intimidazione contro l’informazione, anche quando venga espresso da un esponente dell’opposizione come è l’on. D’Alema”.