Digitale terrestre, Fnsi a "La7": "Sospendete la sperimentazione"
Cdr "La7": "Sul calcio digitale va avviata subito una trattativa su organici, ruoli e spazi"
Il digitale terrestre si sta rilevando una straordinaria presa in giro ideata dal ministro Gasparri perchè non c'è, non esiste tranne che per il calcio: e in vista dell'avvio della fase sperimentale chiediamo a «La7» di sospenderla per ripristinare una situazione di legalità contrattuale. E' questa la posizione della Fsni illustrata in una conferenza stampa dal segretario nazionale Paolo Serventi Longhi affiancato dal segretario dell'Associazione Stampa Romana Silvia Garambois e dal segretario dell'Usigrai Roberto Natale nonchè dal Cdr della televisione di Telecom-Media dove è aperta una vertenza sull'utilizzo della redazione sportiva fatta fuori all'avvio del digitale terrestre. La proprietà della tv «La7» aveva appaltato ad una società esterna i servizi sportivi relativi alle partite di calcio da trasmettere sul digitale. L'altra sera proprietà e direzione, pressati dalla Fsni, dall'Asr e dal Cdr hanno provveduto «a fare marcia indietro - hanno spiegato i sindacalissti nella conferenza stampa - nominando direttore responsabile Aldo Biscardi e poi provvedendo ad utilizzare a partire da domani per l'incontro di calcio Bologna-Cagliari i telecronisti in servizio alla redazione sportiva». Nonostante ciò, pur reputando questo un segnale positivo, Fsni, Associazione Stampa Romana e Cdr chiedeno alla proprietà di sospendere la fase sperimentale e definire l'assetto dei servizi sportivi secondo le norme contrattuali vigenti. «Pensiamo che sull'avvio del digitale terrestre - ha detto Serventi Longhi - sia necessaria una manifestazione o un'assemblea nazionale per discutere i problemi drammatici che si aprono nell'informazione». Ciò che preoccupa fortemente la Fsni è la concentrazione non solo della pubblicità ma anche dell'informazione sportiva nelle mani di Mediaset, il gruppo televisivo di proprietà del presidente del Consiglio. «Quello che si è creato attorno al digitale terrestre è una grande sinergia - ha aggiunto Serventi Longhi - tra governo Rai e Mediaset per far affluire centinaia di milioni di euro nelle tasche di Mediaset. Infatti dal digitale terrestre resta tagliata fuori la Rai. Il governo finanzia l'acquisto di decoder - ha aggiunto Serventi Longhi- questi vengono acquistati dai cittadini a prezzi scontati, poi lo scontro torna a vantaggio di Mediaset per l'acquisto della carta per vedere le partite». La Rai quindi è la principale vittima dell'avvio del digitale terrestre, secondo la Fsni, mentre «La7» deve limitarsi all'acquisto di diritti televisivi di quelle società di calcio minori restate fuori dal giro Mediaset. «Oltretutto - ha concluso Serventi Longhi - vedremo quali saranno gli effetti del mercato pubblicitario che, visto che gli spot vanno prima, durante e dopo le partite, inevitabilmente favoriranno l'espansione di Mediaset». Da vedere infine la reazione di Sky che trasmette le partite sul satellite i cui costi però sono maggiori rispetto al digitale terrestre. (AGI) La7 sospenda l'avvio della sperimentazione del calcio sul digitale terrestre, presenti un progetto industriale e un piano editoriale e avvii al più presto una trattativa per definire gli organici e i ruoli della nascente redazione e gli spazi in palinsesto: è quanto chiedono la Federazione nazionale della stampa, l'Associazione stampa romana e il comitato di redazione della testata. «Ben venga la nuova testata sportiva di La7 (qual è il nome non è ancora dato saperlo): è la prova che la lotta dei giornalisti iniziata all'epoca della chiusura di Tmc sport nel 2001 alla lunga ha premiato», sottolinea il cdr in una nota. «Ben venga anche l'inserimento a pieno titolo nella squadra di La7 di Aldo Biscardi, neodirettore della suddetta testata. Resta il fatto che l'operazione in 'zona Cesarini' per disinnescare lo scandalo dell'informazione sportiva sul digitale terrestre appaltato ad un service esterno (di proprietà di Maurizio Biscardi, figlio di Aldo) non chiarisce in via definitiva i molteplici problemi ancora aperti». Per questo «Fnsi, Stampa Romana e il comitato di redazione hanno chiesto all'azienda di rispettare le norme contrattuali che prevedono già in questa fase cosiddetta 'sperimentale' la presentazione di un progetto industriale e di un piano editoriale e l'avvio immediato di una trattativa per definire gli organici e i ruoli della nascente redazione e gli spazi in palinsesto. Premessa indispensabile - sottolinea ancora il cdr - naturalmente sarà inoltre la definizione del ruolo del service 'Frenter' - quello appunto di proprietà di Maurizio Biscardi - nella produzione del digitale terrestre». «La partenza domani della programmazione dei nuovi canali - conclude la nota - avviene quindi al di fuori delle più elementari regole di dialettica sindacale. Per questo chiediamo all'azienda di sospendere l'avvio della 'sperimentazione'». (ANSA).