''E' diabolico far credere che questa manifestazione sia una farsa: chi lo afferma e' in malafede e lo sa. La legittimazione del voto popolare non autorizza nessuno a colonizzare lo Stato e a spalmare il Paese di un pensiero unico senza diritto di replica'': e' un passaggio della lettera di don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana, letto da Andrea Vianello, sul palco di Piazza del Popolo a Roma.
''Quando un governo o un ministro si scagliano contro un giornale con querele milionarie, come e' successo anche a noi - ha scritto ancora don Sciortino - c'e' qualcosa che non va. E se qualcuno suona il campanello di allarme, non e' un farabutto ma fa semplicemente il suo dovere''. La lettera del direttore di Famiglia Cristiana si chiudeva con un doppio appello: ''I politici si occupino del bene del Paese e liberino giornali e tv dalla loro invadenza. I giornalisti non si lascino usare ed evitino di piegare schiena e ginocchia: la stampa non e' lo zerbino del potere''.
A rappresentare la stampa cattolica alla manifestazione di Roma, anche il comitato di redazione di Avvenire, rappresentato da Eugenio Fatigante, che ha citato il caso Boffo: ''Abbiamo avuto la prova che la liberta' di stampa e' anche possibilita' di pubblicare una lettera anonima spacciata come documento giudiziario, per mettere in difficolta' un direttore che con toni pacati si era limitato a dire la sua sulle vicende del premier''. Dopo le dimissioni di Boffo, ha aggiunto Fatigante, la linea editoriale del quotidiano non e' cambiata: ''Per noi il giornalismo e' riferire fatti, appurare verita' e prendere posizione: lo abbiamo sempre fatto - ha concluso – e continueremo a farlo''. (ANSA)