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La giornalista Donata Bonometti (Foto: gedistatic.it)
Lutto 22 Feb 2023

È morta Donata Bonometti, storica giornalista del Secolo XIX

Nata a Brescia nel 1951, "archeologa cronista", al cancro, entrato nella sua vita un paio di anni fa, dava del "tu" senza paura. «Leonessa e guerriera fino all'ultimo», scrive Bruno Viani nel ricordo, pubblicato sul sito web del quotidiano genovese, che riproponiamo di seguito.

Donata Bonometti, 72 anni, storica giornalista del Secolo XIX dalla fine degli anni Ottanta al 2011 (e prima di tante testate del Nord Est e del Lavoro) se n’è andata senza soffrire nell’hospice della Gigi Ghirotti. Leonessa e guerriera fino all’ultimo, avvolta da ondate d’amore, dieci giorni fa aveva dettato il suo messaggio pubblico: «Amici e amiche del globo terracqueo, come sapete sono ricoverata nell'hospice di Bolzaneto: sto abbastanza bene, non ho dolori e me la cavo, finché dura. Ovviamente vedervi tutti quanti sarebbe la cura più consolatoria e efficace però qui all'hospice mi hanno definito ricoverata "troppo popolare" perché arrivano giornalmente 10-12 persone: hanno detto, con molta carineria ma con fermezza, di limitare le visite draconianamente».

Al cancro, entrato nella sua vita un paio di anni fa, Donata dava del "tu" senza paura: l’ironia le serviva per affrontarlo con lo stesso atteggiamento razionale ma mai distaccato che era il suo approccio alla professione giornalistica. Testimone dei fatti e capace di entrare in empatia con le persone, era nata a Brescia il 27 dicembre 1951, figlia un po’ ribelle di un imprenditore del ferro.

Studi classici, liceo e poi Università a Padova che negli anni post Sessantotto era una fucina di idee. E lei (che all’anagrafe si chiamava Donatella ma aveva dismesso ben presto il vezzeggiativo) si laurea in Lettere antiche e archeologia, poi sceglie invece di vivere in modo radicale il presente e la quotidianità. Inizia a collaborare col Resto del Carlino, lì si vede subito che ha talento e viene assunta dall'Eco di Padova, giornale che di lì a poco chiude i battenti. I redattori vengono smistati tra le varie testate del gruppo Rizzoli-Corriere della Sera e lei, al bivio tra Milano e Genova, sceglie la seconda dove, al Lavoro, trova la stima (ampiamente ricambiata) del direttore Giuliano Zincone.

Donata, non più Donatella, è la più giovane di un gruppo di giornalisti dove i più vecchi hanno trent’anni. Lei, capelli biondi e due occhi verdi assassini, si conquista la stima assoluta della capocronista Wanda Valli e la simpatia di colleghi e rivali, il suo appartamento in via Ugo Foscolo diventa un luogo di incontri amicali e culturali, serate in cui si canta, si suona la chitarra, si parla di lavoro e di politica, nascono flirt e legami d’amicizia per la vita.

La cronista Bonometti non si adagia mai. Nel 1982 Cesare Lanza rileva dalla Rizzoli la proprietà del giornale della sua città di adozione. E lei dà le dimissioni per incompatibilità di carattere e per «questione etica», quindi si rimbocca le maniche. La scelta di Genova è definitiva: entra al Secolo XIX prima per una serie di sostituzioni, poi alla fine degli anni Ottanta è assunta dal direttore Carlo Rognoni. L’amore per la cultura la accompagna, spazia dalla terza pagina ai servizi sulla scuola, racconta il male di vivere degli adolescenti e le meraviglie di una città che ancora non ha scoperto il turismo.

Nel 1993, la vita regala a lei e al marito Gian Guerra una gioia che sembrava non potersi realizzare: scopre di essere in dolce attesa e il 2 marzo 1994 vede la luce il suo Alessandro.

Nel 2011, pensionata, collabora con la rivista online “Fogli e viaggi”. Si descrive così: «Ero un'archeologa, sono stata una cronista. Comunque ho sempre scavato». E si dedica anima e corpo al suo blog “Pieni di giorni”. Poi la malattia irrompe nella sua vita fatta di cicli di chemioterapia e una ripresa che sembra miracolosa e le lascia godere un’estate 2022 di serenità. In mezzo, tanti altri incontri: il più importante è sicuramente quello con Anna Solaro, protagonista di iniziative di teatro sociale col Teatro dell’Ortica, un’attrice «che alcuni anni fa ha incontrato il cancro e da allora ci chiacchiera in rete - scriveva Donata nel suo blog - lo descrive nei passaggi delle sue giornate, la cucina, i giochi col gatto, gli amori familiari». Anna Solaro si arrende alla malattia alla fine dello scorso novembre ed è come se lasciasse socchiusa una porta.

All’inizio di quest’anno anche per Donata la situazione precipita, ai primi di febbraio i medici decidono di andare a vedere e finisce in sala operatoria. «Mi hanno detto che sono devastata e mi restano poche settimane di vita», racconta lei con disarmante e cronistica lucidità.

Alla Montallegro e poi nell’hospice della Gigi Ghirotti si scopre piacevolmente travolta da un’ondata d’amore che nemmeno poteva immaginare. Fino all’ultimo cerca di cogliere le occasioni di vita: «Faremo in questa stanza un incontro di teatroterapia», confida a chi la va a trovare la scorsa settimana. Ma il sipario si sta per chiudere. Ieri, martedì 21 febbraio, l’annuncio con un messaggio dei familiari più stretti. 

(Di Bruno Viani da ilsecoloxix.it)

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