Il giornalista sportivo della Rai Beppe Berti è morto oggi a Roma. Classe 1926, era professionista dal '52. Prima di entrare in Rai, nella storica redazione del Giornale Radio (dove a lungo ha anche condotto Radio Sera, con Sergio Giubilo; erano i tempi dei Veltroni, Moretti, Zavoli, Valenti), è stato capo cronista al Popolo di Roma, alla Tribuna ed a Italia Sera e inviato del Giornale della Sera.
Autore di inchieste e documentari radiofonici, aveva fin da ragazzo la passione per i cavalli, curando corrispondenze e rubriche ippiche per quotidiani e periodici e assumendo pure incarichi dirigenziali nel settore.
Nel 1976, l'anno di nascita del TG2, con il grado di capo redattore centrale entra a far parte della redazione sportiva guidata da Maurizio Barendson, prima come vice e poi (alla morte di Barendson) come capo. Nel 1990 viene nominato vice direttore del TG2, conservando la responsabilità dello sport per la seconda testata televisiva della Rai. In tv si impegna fortemente nel valorizzare lo spettacolo sportivo sul piccolo schermo, organizzando in chiave più moderna i Gran Premi di f. 1, i Giri ciclistici d'Italia, i Campionati del Mondo di calcio (da ricordare l'edizione '82 vinta dagli azzurri di Bearzot), le Olimpiadi. Con un'efficiente team di giornalisti e tecnici riesce nel tempo ad introdurre importanti novità nelle trasmissioni sportive di quotidiani, telecronache, rubriche. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti per la sua attività di giornalista sportivo della tv, quali i premi CONI, Saint Vincent, FOCA (Formula One Constructors Association). (ANSA)