Il giornalista e scrittore Giorgio Bocca è morto a Milano all'età di 91 anni. Nato a Cuneo nel 1920, Bocca è stato tra i giornalisti italiani più noti e importanti. Al suo attivo, in una carriera più che cinquantennale, si registrano numerose pubblicazioni in un vasto arco di interessi che spazia dall'attualità politica e dall'analisi socioeconomica all'approfondimento storico e storiografico. Celebre per le sue posizioni controverse sugli anni di piombo, ha studiato a lungo il periodo della Resistenza - a cui prese parte con Giustizia e Libertà, e del fascismo. Tra i fondatori del quotidiano La Repubblica, Bocca si è poi occupato di fenomeni come Tangentopoli e l'ascesa del movimento leghista.
La Federazione nazionale della stampa italiana comunica: La Resistenza come chiave interpretativa di una vita professionale. Giorgio Bocca ha portato nel giornalismo lo schierarsi dell’esperienza partigiana, con una passione che ha richiamato per decenni la nostra Repubblica alla coerenza con le sue origini. Un punto di vista netto, acuminato, una garanzia contro approcci conformistici: sia che trattasse di inchieste sociali, sia che si occupasse di biografie politiche, Bocca era scomodo senza essere fazioso, capace di criticare i poteri di qualunque colore. La sua partigianeria era la scelta di stare dalla parte della verità dei fatti, contro il degrado della vita pubblica italiana e contro il tradimento dei valori posti alla sua base sessant’anni fa. Un esempio straordinario di come il giornalismo, per servire i cittadini, debba essere libero e, spesso, contro.
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(ANSA) - ROMA, 25 DIC - ''Con Giorgio Bocca scompare uno degli ultimi grandi protagonisti del giornalismo dell'epoca repubblicana del nostro paese. Un giornalista e un cittadino libero, coerente sino in fondo, che per denunciare le storture e le deviazioni e il decadimento della democrazia italiana non ha mai avuto bisogno di rinnegare la Resistenza e quanto essa ha costituito per la rinascita del paese liberandolo dal fascismo''. Lo dice il segretario della Fnsi Franco Siddi sulla scomparsa di Giorgio Bocca. 'Il giornalismo di Giorgio Bocca e' severo, rigoroso, non presuppone mai la rinuncia alla testimonianza di quanto osservato e alle proprie idee. Le sue idee sono quelle di una formazione fatta accanto ai grandi personaggi di Giustizia e liberta' e ai combattenti della Resistenza. Da qui il suo giornalismo civico, ispirato sempre ai valori e alla difesa della costituzione repubblicana ai principi della separazione dei poteri e delle funzioni. Nel tempo aveva perso fiducia nelle capacita' del giornalismo di essere all'altezza delle sfide. Ricordiamo di lui una bella testimonianza resa 6 anni fa alla Fnsi in occasione del ricordo di Giovanni Amendola dove con amarezza osservava un arretramento della democrazia, uomo di ragioni forti non sopportava la vilta'. La sua e' la lezione di un grande italiano che l'ultimo pezzo l'ha scritto su una rubrica celebre, l'Antitaliano per rimarcare la volonta' di combattere per disboscare malaffare e decadenza''. (ANSA) 25-DIC-11
BOCCA: APPLAUSI E 'BELLA CIAO' PER ADDIO A GIORNALISTA
(ANSA) - MILANO, 27 DIC - Tutti hanno applaudito e qualcuno ha intonato 'Bella ciao' mentre il carro funebre con la bara di Giorgio Bocca si allontanava dalla Basilica di San Vittore in Corpo dove si e' svolto il funerale del giornalista, morto il giorno di Natale a 91 anni. Tanti hanno voluto essere presenti al funerale che si e' svolto in forma privata. Il direttore di Repubblica Ezio Mauro, il direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli, il presidente dell'ANSA e della Fieg Giulio Anselmi, Roberto Natale della Fnsi, il procuratore di Torino Giancarlo Caselli, Marco Travaglio, Daria Bignardi e Ottavio Missoni con la moglie. La salma di Bocca sara' ora cremata e nei prossimi giorni le ceneri verranno tumulate in Val d'Aosta. (ANSA).