È morto improvvisamente la notte scorsa Toni Fontana, 55 anni, fino a pochi giorni fa capo del Servizio politico dell'Unità, che aveva lasciato perché promosso dall'Ufficio centrale, come capo redattore.
Fontana era ad Otranto, per lavoro, per seguire un convegno a cui teneva molto, "Ole, Otranto legality exeperience - Mafie, economie illegali e globalizzazione finanziaria". Aveva lavorato a lungo nella redazione del quotidiano in Emilia-Romagna per poi trasferirsi a Roma, dove passò agli Esteri. E proprio come inviato in Iraq fu al centro di una vicenda di cui parlarono tutti i giornali del mondo.
Il 28 marzo 2003, alle porte di Bassora, Fontana fu catturato, infatti, dalle truppe irachene insieme ad altri sei giornalisti italiani. Dopo essere stati testimoni del conflitto al seguito delle truppe d'invasione, divennero prigionieri degli assediati e furono trasferiti a Baghdad, all'Hotel Palestine, da dove vennero liberati dagli americani il 9 aprile. (da ilsalvagente.it)
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I funerali si terranno il 3 settembre alle ore 16, nella chiesa di Santa Maria in Trastevere a Roma. (da unita.it)
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica:
“Con Toni Fontana – che troppo presto ha lasciato la sua famiglia, i colleghi dell’Unità, gli amici – se ne va un giornalista appassionato del mondo, del racconto dei suoi drammi e delle speranze di riscatto dei popoli e delle persone. Fontana ha tenacemente rappresentato al meglio un tipo di informazione sempre più rara, quella che si fa nei luoghi in cui le vicende accadon l’Iraq, i Balcani, l’Africa. Per parlare delle guerre, ma anche per dar voce a chi si batte per la pace e per i diritti umani. E seguendo lo stesso filo professionale e civile ha scritto di immigrazione e dei rischi di razzismo nella società italiana. Per i colleghi un costante punto di riferimento, nelle fasi difficili che ha attraversato a più riprese il suo giornale: un amico saggio e solido, al quale nelle assemblee in molti guardavano con fiducia e che per questo si era impegnato nel Comitato di Redazione. Anche il sindacato dei giornalisti perde un uomo prezioso”.
DA L’UNITÀ.IT DEL 1° SETTEMBRE
Lutto all’Unità: è morto Toni Fontana
di Gabriel Bertinetto
Improvvisamente Toni Fontana ci lascia.
Lascia la moglie Barbara e la figlia Beatrice, che amava tantissimo e di cui spesso mi parlava. Aveva il volto disteso e senza accorgersene sorrideva, quando annunciava che poteva prendersi qualche giorno libero da passare interamente con loro.
Lascia le persone care, gli amici, i colleghi, i compagni. Non rinunciava all'uso di questa parola, lui che prima di approdare all'Unità era stato un militante politico. Lui che aveva della politica una concezione laica e moderna, ma non rinnegava passioni ed ideali.
Toni Fontana lascia i lettori dell'Unità, per i quali spesso è andato in capo al mondo. A raccontare guerre fra Stati e guerre civili. Crollo di vecchi regimi, nascita di nuovi. Le turbolenze sociali e le speranze di vita migliore che, spesso deluse, accompagnano i momenti di crisi e di transizione.
Voglio parlare di questo Toni, testardo volenteroso e determinato. Un montanaro Veneto, come lui scherzosamente a volte si definiva. Aveva coraggio. Coraggio di dire la sua anche quando non gli conveniva. Aveva il coraggio fisico che gli permetteva di affrontare situazioni di grave rischo personale, quando il lavoro glielo richiedeva. A fasi alterne ci è capitato di frequentare le stesse aree del pianeta. Perciò spesso mi parlava di quei Paesi e di quelle esperienze, sapendo che il dialogo sarebbe fluito veloce, attraverso un terreno comune d'intesa e di reciproca comprensione quasi istintiva.
Era a Baghdad il 9 aprile 2003, quando crollò la dittatura baathista di Saddam Hussein. Ci era arrivato prigioniero delle forze di sicurezza irachene assieme a sei colleghi di altri giornali. L'avevano arrestato a Bassora, dove era giunto dal Kuwait oltrepassando prima il confine, poi la linea del fronte di guerra. Per tredici lunghissimi giorni fu trattenuto, lui e i sei colleghi, accusato di essere illegalmente entrato in Iraq. Ci sarebbe stato da preoccuparsi In una situazione normale, a maggior ragione in una situazione di caos incombente dove era difficile capire da chi dipendevano la sua incolumità e il suo rilascio. Per fortuna finì in gloria.
Mentre lo Stato iracheno si disfaceva, i carcerieri fuggirono. Toni quell giorno raccontò per l'Unità la fine di Saddam, descrisse l' abbattimento della statua in piazza. Fu la sua personale rivincita sul destino che l'aveva professionalmente immobilizzato proprio nel momento in cui si accingeva a tuffarsi in una pagina di storia contemporanea affascinante e terribile.
I lettori dell'Unità perdono un giornalista autentico, uno che come si suol dire, verificava le fonti delle informazioni. Uno che raccontava in presa diretta.
Personalmente perdo un amico, che a volte veniva a confidarsi o scambiare opinioni, perchè, diceva: «di te mi fido ciecamente». Ho sempre pensato la stessa cosa di lui. Era un uomo retto ed onesto.
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Toni Fontana, 55 anni, è morto stanotte all'improvviso. Era ad Otranto, per lavoro, inviato di guerra per l’Unità, per seguire un convegno a cui teneva molto, «Ole, Otranto legality exeperience - Mafie, economie illegali e globalizzazione finanziaria».
Mentre vi diamo la notizia siamo ancora increduli, non riusciamo a credere che Toni oggi non sarà qui con noi, come ogni giorno a pensare il giornale, discutere insieme fino a tarda sera. Non riusciamo a credere che non sentiremo più le sue battute in dialetto veneto, a lui così caro anche se da anni viveva a Roma.
In questo momento pensiamo a Barbara, sua moglie, a Beatrice, la sua adorata figlia, e a tutti i suoi famigliari. Ci stringiamo a loro in questo momento di dolore immenso.
"Oggi piangiamo Toni Fontana, inviato di guerra e operatore di pace. Tony era un giornalista, inviato di guerra e operatore di pace. Ce l´ha raccontate tante volte dalle colonne de L´Unità, come tutti dovrebbero ma pochi sanno fare. Mettendo al centro la vita delle persone e la loro dignità violata. Tony non odiava solo la guerra: non sopportava le ingiustizie, i soprusi, le violazioni dei diritti umani. Quelle lontane che aveva visto di persona nel mondo e quelle vicine, quelle di casa nostra, quelle che per esempio stanno rendendo irriconoscibile il "suo" e il "mio" Veneto. Tony era un vero cittadino del mondo, uno di quelli che hanno le radici ben piantate nella terra natia ma che non conoscono confini e frontiere. Uno di quelli per cui gli uomini sono davvero tutti uguali (e fratelli). Tony aveva dei valori. E li viveva con quel coraggio e quella coerenza che rendono "speciale" ogni persona che li possiede. Tony faceva il giornalista. Uno di quelli con la schiena dritta, uno di quelli che non hanno mai smesso di cercare quello che gli altri non raccontano, le storie delle vittime, l´impegno generoso della società civile, lo sforzo di reagire della gente comune alla violenza e all´ingiustizia. Tony sapeva dare voce a chi non ha voce. Lo ha fatto tante volte anche camminando al nostro fianco, raccontando la Marcia Perugia-Assisi, le Assemblee dell´Onu dei Popoli e il movimento per la pace. Amava la politica ed era seriamente preoccupato per la sua crisi profonda. Ed era impegnato a cambiarla in un modo semplice: facendo bene, con passione e coerenza, il suo mestiere di giornalista. Grazie Tony. Te ne sei andato troppo presto. Ma noi della Tavola della pace non ti dimenticheremo".
Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace
MORTO FONTANA; PD, VOCE CRITICA NOSTRA STORIA
''A nome mio e del Partito democratico esprimo profondo cordoglio per la scomparsa di Toni Fontana. Alla sua famiglia e ai colleghi dell'Unità va la nostra vicinanza in questo momento di dolore. La passione civile di Toni Fontana lo ha portato sui fronti più caldi del pianeta da dove ha reso sempre con umanità i drammi in corso''. Questo il commento di Matteo Orfini, responsabile cultura e informazione del Pd. ''Abbiamo perso - ha aggiunto - un'altra importante voce critica della nostra storia''. (ANSA)
MORTO FONTANA; IDV, GRAVE PERDITA
''L'Italia dei Valori esprime profondo cordoglio per la prematura scomparsa di un grande professionista come Toni Fontana, inviato del quotidiano l'Unità. Alla sua famiglia e ai suoi cari ci stringiamo calorosamente in questo momento di lutto in cui viene a mancare una penna raffinata, un giornalista serio e coscienzioso, oltre che un uomo di profonda passione politica''. Lo afferma in una nota il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando. ''I suoi racconti dal fronte, dai teatri di guerra più cruenti come quello iracheno - continua Orlando - rispecchiano l'impegno costante che Toni Fontana metteva nella ricerca della verità autentica dei fatti. Con lui se ne va una delle poche voci libere, un giornalista dalla schiena dritta, innamorato del proprio mestiere, della moglie Barbara e della figlia Beatrice''. (ANSA)
MORTO TONI FONTANA; IL CORDOGLIO DI CHITI
Il vice Presidente del Senato, Vannino Chiti, ha espresso in un messaggio ai familiari ''profondo cordoglio e vicinanza'' per la scomparsa del giornalista Toni Fontana, inviato di guerra de L'Unità. ''Giornalista serio e rigoroso - prosegue il Vice Presidente del Senato -, ha raccontato i conflitti di guerra cercando sempre la verità e descrivendo le sofferenze delle popolazioni coinvolte. Ci mancheranno il suo impegno e la sua professionalità''. (ANSA)
D'ALEMA, PROFONDAMENTE ADDOLORATO PER MORTE FONTANA
"Sono profondamente addolorato per la scomparsa improvvisa di Toni Fontana, della cui capacità professionale e passione civile conserverò un forte ricordo". Lo afferma Massimo D'Alema, esprimendo la propria vicinanza alla famiglia del giornalista, agli amici e ai colleghi dell'Unità. (AGI)
MORTO TONI FONTANA; FAMMONI, GRANDE DOLORE
"È con grande dolore che apprendo la notizia dell'improvvisa scomparsa di Toni Fontana. Un professionista di grande onestà umana e intellettuale, oltre che di indiscussa capacità professionale. Attento da sempre ai temi del lavoro". In un messaggio alla redazione de l'Unità, il Segretario confederale, Fulvio Fammoni, a nome della Segreteria Cgil, ha così espresso il cordoglio del sindacato, esteso alla famiglia del giornalista scomparso. (ANSA)
MORTO TONI FONTANA; IL CORDOGLIO DI ISF
''Toni Fontana non conosceva il distacco professionale. Al ritorno da una trasferta in prima linea portava dentro sé tutta la sofferenza umana che aveva testimoniato da cronista''. Questo il commento, alla notizia della scomparsa dell' inviato dell' Unità Toni Fontana, di Stefano Marcelli, presidente dell' associazione per la libertà di stampa Information Safety and Freedom. ''Toni Fontana - ha aggiunto Marcelli - incarnava il modello di giornalista tratteggiato da Kapuchinsky, un mestiere per il quale, diceva il maestro polacco, non è adatto chi è cinico. Per questo Toni ci mancherà come collega, come compagno di strada e come amico''. (ANSA)