È scomparso a Trieste il giornalista Etrio Fidora, storica firma del quotidiano palermitano ‘L’Ora’. Aveva 85 anni. “Un chiaro esempio di giornalista dalla schiena dritta”, ha ricordato il segretario generale Lorusso. Al figlio Dario, alla famiglia, ai colleghi e amici il cordoglio della Federazione nazionale della stampa e dell’Assostampa del Friuli Venezia Giulia.
La Federazione nazionale della stampa italiana ricorda con
grande commozione il collega Etrio Fidora, firma storica de L’Ora, protagonista
di una lunga stagione di battaglie giornalistiche e per lungo tempo impegnato
nel sindacato di categoria, come presidente dell'Associazione Siciliana della
stampa e componente della giunta esecutiva della FNSI.
Fidora si è spento a Trieste, dove era nato, 85 anni fa. Nel 1955 era arrivato
a L’Ora di Palermo dove è stato cronista politico-parlamentare, inviato,
redattore capo, direttore e, nell'ultima fase di vita del giornale, anche
direttore editoriale.
Cronista appassionato, contribuì con le sue inchieste a rivelare gli affari e
le collusioni della mafia con la politica e il potere e questo gli procuro,
insieme agli altri dirigenti del giornale, una lunga serie di guai giudiziari. La
sua condanna, come direttore del giornale negli anni Settanta, a un anno di
carcere senza condizionale e alla sospensione per un anno dall'Ordine dei
giornalisti, poi annullata in Cassazione, suscitò la mobilitazione del mondo
giornalistico con interventi di Indro Montanelli, Enzo Biagi, Guido Gonella e
della Federazione della Stampa.
“Un chiaro esempio di giornalista dalla schiena dritta che non si è mai piegato
alle pressioni e ai tentativi di condizionare e ridurre al silenzio la stampa”,
ha ricordato il segretario generale, Raffaele Lorusso.
Al figlio Dario, anch’egli giornalista e componente della Commissione nazionale
lavoro autonomo della FNSI, alla famiglia, ai colleghi e amici che lo hanno
conosciuto, il cordoglio della Federazione nazionale della stampa.
L'ultimo saluto
dell'Associazione della stampa del Friuli Venezia Giulia
Si è spento all’alba di oggi nella sua casa di Trieste il
giornalista Etrio Fidora. Aveva da poco compiuto 85 anni. Era stato
vicesegretario nazionale della Fnsi e presidente dell’Associazione siciliana
della stampa. Lascia la moglie Ornella Di Blasi, anche lei giornalista, già
redattrice della Rai di Trieste, e il figlio Dario, giornalista a Palermo.
Nato a Trieste, Fidora ha lavorato per gran parte della sua carriera in
Sicilia, a Palermo. Al quotidiano L’Ora è stato cronista parlamentare,
capocronista, caporedattore, condirettore e direttore editoriale. Ma ha
collaborato a lungo anche per la Rai.
Le sue inchieste hanno contribuito a dimostrare il vero potere della mafia
negli anni 60’-90’. Nella sua lotta contro la mafia subì quasi 100 querele per
diffamazione, che finirono tutte con l’assoluzione. Fidora e i suoi colleghi
subirono intimidazioni e attentati: ben tre cronisti vennero uccisi, e la
redazione de L’Ora venne fatta saltare con il tritolo. La bomba a L’Ora ricordò
a tutta Italia che il terrorismo mafioso era più che mai forte ed attivo. Il
Presidente Saragat tuonò: “Ci voleva l’attentato a L’Ora per far capire che la
mafia esiste”. E dopo questo atto
efferato Ferruccio Parri al Senato e Sandro Pertini alla Camera presentarono
immediatamente il disegno di legge per la costituzione della Commissione
parlamentare antimafia, tuttora in attività. Ma negli anni ’70, come
condirettore responsabile de L’Ora venne condannato a un anno di carcere e alla
sospensione dall’Ordine. Vi fu una vera sollevazione della categoria e della
Fnsi, e una mobilitazione a livello nazionale. Si schierarono con Fidora giornalisti Indro Montanelli, Arrigo Petacco,
Enzo Biagi. Poi la sentenza venne annullata in Cassazione.
Ha insegnato Scienze della comunicazione alle Università di Palermo e di
Trieste. Fino agli ultimi anni ha collaborato con numerose riviste. Una lunga
malattia lo ha prostrato, ma Fidora ha sempre voluto restare vicino al mondo
giornalistico e del sindacato. Con centinaia di pubblicazioni ed interventi.
Partecipano al lutto gli amici e colleghi di Assostampa e Ordine Giornalisti
Fvg.