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Fnsi 23 Mar 2005

Editoria, la "Nuova Sardegna" torna in edicola dopo quattro giorni di sciopero. L'azienda sospende l'inserto contestato e chiede la paritetica Fieg-Fnsi. L'Ordine apre un'inchiesta conoscitiva. La solidarietà dei Cdr del Gruppo L'Espresso

Editoria, la "Nuova Sardegna" torna in edicola dopo quattro giorni di sciopero. L'azienda sospende l'inserto contestato e chiede la paritetica Fieg-Fnsi. L'Ordine apre un'inchiesta conoscitiva. La solidarietà dei Cdr del Gruppo L'Espresso

Editoria, la "Nuova Sardegna" torna in edicola dopo quattro giorni di sciopero. L'azienda sospende l'inserto contestato e chiede la paritetica Fieg-Fnsi. L'Ordine apre un'inchiesta conoscitiva. La solidarietà dei Cdr del Gruppo L'Espresso

La «Nuova Sardegna» torna oggi in edicola dopo quattro giorni di sciopero proclamati dal Cdr su decisione dell’assemblea dei redattori. "Quella di astenersi dal lavoro per tanto tempo - spiega una nota del comitato di redazione - è stata una scelta difficile e dolorosa, ma obbligata per far valere i diritti contrattuali, le prerogative professionali e la dignità stessa dei giornalisti della testata. Lo sciopero è stato proclamato per la volontà della direzione di mandare in edicola un inserto di natura giornalistica contenente i risultati di una indagine statistica sulla vita a Sassari". "Il lavoro, che il Comitato di Redazione ha scoperto per caso mentre era in avanzata fase di predisposizione in tipografia - prosegue la noita del Cdr - è stato realizzato da soggetti esterni alla redazione che è stata quindi completamente scavalcata ed estromessa dalla direzione. Nella fase finale della elaborazione del progetto, inoltre, soggetti estranei alla redazione sono stati messi nelle condizioni di lavorare con i mezzi e dalle postazioni del giornale. La conferma è contenuta in un comunicato ufficiale inviato dalla Rsu dei poligrafici alla società editrice. Nell’inserto si proponevano — inizialmente corredati da alcuni pezzi redatti da soggetti esterni — informazioni da sempre terreno professionale dei giornalisti della testata. Tutto questo è una chiara violazione del contratto nazionale di lavoro, dell’autonomia dei giornalisti e del loro diritto di partecipare alla fase ideativa e produttiva del giornale". "Domenica e lunedì - aggiunge la nota - ancora una volta senza rispettare l’obbligo contrattuale di informare preventivamente il Comitato di redazione, la direzione ha riproposto l’inserto di cui si limitava a rendere note le tabelle. L’articolo introduttivo — dove si afferma che l’indagine statistica è stata commissionata dalla «Nuova Sardegna» — è stato modificato rispetto a una originaria stesura contenente notizie dettagliate su chi ha organizzato, coordinato e successivamente elaborato i dati raccolti dal call-center di una società. La decisione di eliminare queste informazioni, se tenta di correggere gli effetti di una grave violazione commessa, non cambia la sostanza dei fatti. Anche così confezionato, l’inserto rappresenta una gravissima violazione delle prerogative professionali della redazione e tradisce norme contrattuali. Sorprendentemente e senza spiegazioni, per la prima volta nella sua lunga e gloriosa storia, la «Nuova Sardegna» avrebbe offerto ai suoi lettori dati statistici sprovvisti di adeguata analisi giornalistica. L’assemblea ha ritenuto che il comportamento della direzione palesasse violazioni profonde alla dignità dei singoli redattori, alla deontologia professionale, alla legge istitutiva dell’Ordine e al contratto di lavoro giornalistico". "Sarà la commissione paritetica nazionale costituita da rappresentanti degli editori e dei giornalisti — il cui parere è stato adito dall’editore e davanti alla quale il Cdr si riserva ampia facoltà di prova — a dare un parere autorevole rispetto a questa vicenda. Nell’attesa di una verifica attenta e formale dei fatti, il Cdr della «Nuova Sardegna» respinge con forza e risponde pacatamente all’accusa di avere diffuso «note di tono e di sostanza infamanti sull’operato del direttore e dell’azienda». Il Cdr si è limitato a rendere pubblici comunicati nei quali si offrivano le stesse, doverose, spiegazioni che oggi si forniscono ai lettori della «Nuova Sardegna». Quanto alla comunicazione dello sciopero all’azienda e alla direzione, questa è stata fatta dopo un incontro con il direttore e con le forme e i modi da sempre osservati in queste circostanze. Il Comitato di Redazione giudica inoltre grave la chiamata in causa, da parte dell’azienda e della direzione, di colleghi che nell’ambito del loro lavoro hanno ricevuto notizie vaghe dalle quali non era possibile comprendere una vicenda la cui portata è stata valutata dal Cdr appena avuto un quadro completo della situazione. In ogni caso e a scanso di equivoci, era al Cdr che la direzione doveva dare formale comunicazione. Il Comitato di Redazione della «Nuova Sardegna» ringrazia, a nome dei redattori, la Fnsi e l’Associazione della Stampa Sarda che si sono immediatamente attivate e oltre a manifestare la loro solidarietà stanno seguendo l’evolversi dei fatti con l’attenzione che meritano. Si ringrazia inoltre l’Ordine dei giornalisti per la solidarietà manifestata nell’immediatezza dei fatti. I redattori della «Nuova Sardegna» sono certi che l’indagine conoscitiva, avviata dall’Ordine, contribuirà a fare piena luce su quanto accaduto. Un doveroso ringraziamento vada anche al coordinamento dei Cdr del gruppo Espresso-Repubblica-Finegil-Elemedia per la solidarietà manifestata ai giornalisti della «Nuova Sardegna», a tutti i cdr delle testate che hanno espresso il loro sostegno, a tutti i lettori che hanno scritto e telefonato preoccupati per quanto stava accadendo. È questi ultimi che i redattori della Nuova Sardegna, difendendo i propri diritti e le proprie dignità e professionalità, hanno ritenuto di dover difendere". Venerdi' scorso il cdr e' venuto a sapere dell'esistenza di un inserto di quattro pagine, destinato a essere pubblicato la domenica, che sintetizzava gli esiti di un'indagine su alcune migliaia di sassaresi contattati telefonicamente dal call center della societa' Sardegna com dell'ex assessore sassarese Toni Murgia, in collaborazione con la societa' editrice Edes. Nel questionario telefonico somministrato da operatori che si presentavano come incaricati della Nuova Sardegna, figuravano domande su cosa gli intervistati pensassero del traffico, della cultura e della qualita' della vita a Sassari, che, tra l'altro l'8-9 maggio dovra' eleggere sindaco e consiglio comunale. Agli interpellati veniva chiesto come immaginassero il futuro primo cittadino, ovvero se dovesse essere, per esempio, un politico o avere un'altra estrazione. L'elaborazione dei testi e l'approfondimento dei temi considerati piu' significativi era affidata agli allievi del master in giornalismo riconosciuto dall'Ordine nazionale e attivato dal 2003 dalla facolta' di Scienze politiche dell'ateneo sassarese. Il coordinamento del lavoro era affidato a due giornalisti estranei alla redazione, tra cui il direttore del master. Quest'ultimo ha poi fatto sapere di non essere stato informato della destinazione del lavoro svolto dagli allievi. Dopo le proteste del cdr e dello sciopero, il direttore della Nuova, che giudica pretestuosa la protesta dei giornalisti, ha riproposto l'inserto ridotto a due pagine, senza piu' gli annunciati testi dei praticanti del master e il coordinamento dei due giornalisti esterni, ma con le sole tabelle dell'indagine, che - secondo le informazioni fornite - sarebbe stata svolta a costo zero per il quotidiano. (AGI) L'ordine regionale dei giornalisti della Sardegna ha avviato un'indagine conoscitiva sull'episodio che ha indotto la redazione della Nuova Sardegna a scioperare per quattro giorni consecutivi. Una commissione formata da tre consiglieri raccogliera' informazioni, sentendo i protagonisti della vicenda, per accertare eventuali comportamenti contrari alle deontologia e alla legge professionale. Nel contempo, in un comunicato, l'associazione della stampa sarda, con il sostegno della Federazione nazionale della Stampa, ha annunciato l'avvio di "un'iniziativa sindacale straordinaria con il coinvolgimento di tutte le redazioni sarde, per ribadire il diritto dei giornalisti all'esercizio della professione, nel rispetto della loro autonomia". Il coordinamento dei comitati di Redazione del gruppo Espresso-Repubblica-Finegil-Elemedia esprime ''la piena solidarieta' ai colleghi della 'Nuova Sardegna' in sciopero da tre giorni in difesa della professionalit e delle pi basilari regole deontologiche''. ''Si associa alla diffida - si legge in una nota - inviata dall'Associazione Stampa Sarda al direttore del quotidiano a non pubblicare l'inserto realizzato all'esterno della redazione. Si riserva di intraprendere ulteriori iniziative comuni nel Gruppo qualora dovessero continuare a persistere le ragioni che hanno portato i colleghi della 'Nuova Sardegna' ad un cosi' duro contrasto sindacale con l'editore''. (ANSA).

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