Editoria, l'Unità: minacciati tre giorni di sciopero
Un pacchetto di tre giorni di sciopero da attuare in caso di mancate risposte convincenti da parte della proprietà è stata affidata dalle assemblee di redazione di Roma, Firenze, Bologna e Milano de «L'Unità» al comitato di redazione. Lo rende noto lo stesso cdr in un documento. «I redattori dell'Unità - spiega nel suo documento il cdr - sono allarmati per le notizie che da giorni si rincorrono su autorevoli giornali a proposito di un radicale cambio negli assetti proprietari della società editrice. Si fanno i nomi della Tosinvest della famiglia Angelucci, editori di "Libero" ed azionisti de "Il Riformista". Si tratta degli stessi imprenditori che anni fa furono già presenti nell'allora società editrice dell'Unità, il loro repentino ritiro contribuì alla chiusura del giornale. I giornalisti dell'Unità non comprendono quale logica imprenditoriale ed editoriale possa indurre gli stessi soggetti a mettere sul mercato testate così diverse. Negli stessi articoli, inoltre - prosegue il documento del cdr - e, si fa riferimento ad una cordata concorrente rappresentata dal banchiere Massimo Ponzellini che punterebbe alla conquista del pacchetto di maggioranza di Nir Spa. Il quadro rappresentato è dunque quello di uno scontro, un far west editoriale che rende ancora più grave la situazione di incertezza del giornale: ancora non ci sono risposte convincenti da parte dell'azienda sul piano di rilancio e di riorganizzazione della redazione, un silenzio che rischia di pregiudicare la ripresa delle vendite registrata e dicembre e confermata dai primi dati di gennaio». «L'unica certezza- prosegue la nota del cdr- a questo punto è quella di un affannarsi di diversi ambienti politici e imprenditoriali attorno al controllo della linea editoriale di questo giornale. Ancora una volta i giornalisti dell'Unità sono mobilitati a difesa dell'autonomia della testata e di quel patrimonio di idee e professionalità rappresentato dall'Unità e dal suo corpo redazionale. Torniamo a chiedere alla presidente e al consiglio d'amministrazione risposte serie e convincenti negli assetti societari attuali e futuri, sulla struttura della proprietà e sul solido ancoraggio della testata a quel progetto». «Le assemblee di redazione di Roma, Firenze, Bologna e Milano - conclude la nota - hanno affidato al Comitato di redazione un pacchetto di tre giorni di sciopero da attuare nel caso in cui non vi siano risposte convincenti e definitive sulle questioni poste. L'incertezza dannegguiail giornale, patrimonio non solo della proprietà e degli azionisti, ma dei lettori, della sinistra, dei giornalisti e dei poligrafici tutti». (AGI)