“Le manifestazioni di questi giorni sono spia di un disagio sociale e di un malessere del Paese che travalica anche le contestazioni specifiche alla riforma legge Gelmini per l’università. Il Sindacato dei giornalisti è sensibilmente attento alle preoccupazioni che emergono dalle manifestazioni in varie città di Italia.
Tutto ciò merita attenzione e ascolto. Ma i giornalisti sono testimoni e non controparti per chi manifesta reclamando correzioni di rotta per un futuro meno nebuloso e precario di quello attuale. Dare conto degli eventi e favorire la conoscenza e la consapevolezza delle cose è il lavoro dei giornalisti. Dispiace e non può essere accettato che alcune frange di una protesta cosi rilevante e legittima consideri i giornali e i giornalisti un bersaglio e dei nemici. Ciò non corrisponde alla realtà delle cose. E nessuna azione violenta contro i giornalisti e le sedi dei loro giornali come è accaduto al Secolo XIX di Genova con un tentativo di assalto e minacce a colleghi, l’aggressione ad una cronista della Radio dello stesso giornale, i sassi contro due cronisti a Palermo, l’assimilazione dei giornalisti a terroristi da qualche voce del corteo di Firenze, può trovare legittimità e comprensione. I giornalisti, sono impegnati con il loro Sindacato (sia a livello regionale sia nazionalmente con la Fnsi), in prima linea per il rispetto dei diritti di tutti, per il confronto delle idee, per la promozione della civiltà democratica. Lo fanno con trasparenza e a viso scoperto. Continueranno a farlo. E questa è la migliore garanzia che possono offrire a tutti i manifestanti. Anche a coloro che hanno fatto la scelta impropria ed inaccettabile della violenza. Ai colleghi e ai giornali presi di mira la solidarietà e il sostegno della Fnsi”. ______________________________________________________________________________