Gli editori non possono più sottrarsi alle proprie responsabilità sociali. È tempo di riprendere il negoziato per il rinnovo del contratto di lavoro dei giornalisti, scaduto da 446 giorni, e di lavorare seriamente alla costruzione di un futuro più sereno, equilibrato e democratico per tutto il sistema dell’informazione.
IV CONGRESSO REGIONALE DELL’ ASSOCIAZIONE DELLA STAMPA PRIMO INTERVENTO DEL PRESIDENTE FNSI FRANCO SIDDI Gagliano del Capo, 20 maggio 2006 L’indicazione del nuovo presidente del consiglio Romano Prodi, di ripresa della strada maestra della concertazione, per affrontare correttamente i problemi della precarietà, dovrebbe suggerire da subito agli editori di abbandonare la strada dell’irresponsabilità sin qui seguita. L’autorevole riconoscimento del ruolo di garanzia della Fnsi per l’autonomia dell’informazione da parte del presidente della Camera Fausto Bertinotti, che il 30 maggio riceverà i vertici della Federazione, è un ulteriore segnale del valore istituzionale dei problemi aperti nel sistema dell’informazione e della qualità del dialogo necessario. Opzioni di corto respiro della Fieg, nel tentativo di acquisire vantaggi nel brevissimo periodo, non avrebbero alcun senso. I grandi gruppi editoriali, da De Benedetti a Rcs, a Mondadori e a Caltagirone, più di tutti hanno il dovere di riprendere un ruolo attivo e propositivo. Se invece la controparte editoriale dovesse pervicacemente insistere nell’obiettivo di fare rendita e applicare la flessibilità per negare diritti (compensi equi e previdenza, part-time specie alle donne) allungando i tempi di rinnovo del contratto, al governo sarà chiesto di non stare a guardare. Anzi, già da adesso gli chiediamo di agire immediatamente ridando alle istituzioni il ruolo di sostegno alla composizione dei conflitti sociali quando si manifestano. Alle istituzioni sento di dire che è tempo di sostenere un nuovo patto per la democrazia dell’informazione e del lavoro, che nello specifico di categoria, impone il riconoscimento pieno della dignità del giornalismo sia esso svolto in condizione di lavoro subordinato che in quella di lavoro autonomo. Le regole condivise, anche se definite dopo faticosi negoziati, non sono mai state una camicia di forza per nessuno, ma fattori di innovazione e sviluppo. I giornalisti della Fnsi vogliono negoziare, ma in assenza di disponibilità non rinunceranno in alcun modo allo strumento della lotta e dello sciopero non solo a livello nazionale ma con una severa azione di vigilanza sulla legalità contrattuale in ogni azienda. IV CONGRESSO REGIONALE DELL’ ASSOCIAZIONE DELLA STAMPA SECONDO INTERVENTO DEL PRESIDENTE FNSI FRANCO SIDDI Gagliano del Capo, 20 maggio 2006 A chiusura del congresso dell’Associazione della Stampa di Puglia sento di ringraziare il presidente Salvati, i dirigenti uscenti ed entranti e tutti i delegati per il prezioso contributo di idee e feconda partecipazione alla vita del sindacato unitario dei giornalisti, per l’affermazione dei diritti di autonomia e di indipendenza e il riconoscimento morale e materiale del lavoro dei giornalisti in qualsiasi realtà essi operino. È una fatica democratica, sviluppata attraverso passaggi non sempre semplici, che oggi ha ulteriori condizioni di svilupparsi attraverso un processo di comprensione e di leale cooperazione tra portatori di idee plurali, che nell’Associazione trovano opportunità di composizione. È l’augurio che faccio agli eletti insieme alla gratitudine per quanti hanno lavorato fino a oggi nel sindacato e continueranno a farlo pur senza avere cariche interne. Questa è la forza vera di un sindacato come quello dei giornalisti italiani che ha una specificità propria, fatta di pluralismo e unità sostanziale.