Il segretario generale della Fnsi ha commentato il convegno della Cisl: “I giornalisti della Federazione Nazionale della Stampa non saranno mai intruppati dentro improbabili insegne. Il giornalismo autonomo, libero e plurale, impegnato su terreni della difesa della libertà intellettuale e della professionalità dei colleghi, dei diritti del lavoro e della protezione sociale è qui.
L’incontro di oggi, a Roma, dei rappresentanti di 120 comitati di redazione - il Sindacato di base dei giornalisti – dell’area centro meridionale d’Italia è la plastica evidenza di questo Sindacato che non rinuncerà mai, per alcuna ragione, spinta o interesse esterno, alla propria natura e alla propria caratteristica”. Lo ha detto Franco Siddi, Segretario Generale della Fnsi, concludendo i lavori del seminario di formazione per quadri sindacali di base sul nuovo contratto di lavoro e sul ruolo del Sindacato di categoria nelle aziende editoriali. “Ci sono altri - ha continuato Siddi - che invece si baloccano su come articolarsi nel sistema della rappresentanza interna e nella ricerca di relazioni strumentali e extra sindacali. Sono altra cosa e certamente non fermeranno le battaglie di autonomia e indipendenza del Sindacato unitario e plurale dei giornalisti. I giornalisti sanno bene che la loro forza risiede in queste due condizioni, che la Fnsi non regalerà a nessuno. Non saremo mai né un sindacato giallo, né una cinghia di trasmissione di alcuno, né mai rinunceremo – se necessario – ad essere scomodi verso i poteri politici ed economici. La Fnsi non ha mai partecipato nè parteciperà a rotture nel mondo del lavoro. Forse dà fastidio a taluno, ma essa ha ben presente l’orizzonte che trova radici nella sua storia: costruire ponti di confronto e dialogo per affrontare i problemi materiali dei giornalisti e per essere permanentemente in campo nelle battaglie per la libertà, il pluralismo, la qualità dell’informazione. Con il mondo del lavoro e i Sindacati a carattere confederale, la Federazione della Stampa ritiene sempre valida l’alleanza culturale e morale voluta, dopo l’ultima guerra, da uomini come Giulio Pastore, Giuseppe Di Vittorio e, confermata nel tempo da Italo Viglianesi, Bruno Storti, Luciano Lama, Pier Carniti, Franco Marini, Raffaele Vanni, Giorgio Benvenuto, Pietro Larizza, Bruno Trentin, fino a Sergio D’Antoni, Sergio Cofferati, Stefano Cetica, e ancora Savino Pezzotta, Guglielmo Epifani, Luigi Angeletti, Renata Polverini. Tutti hanno sempre sottolineato il valore dell’unità del giornalismo italiano che si materializza nella Federazione Nazionale della Stampa con il massimo rispetto della sua autonomia organizzativa, non delegabile ad alcuno. L’unità del giornalismo italiano in una condizione speciale di pluralismo e di autonomia è, dunque, figlia di una storia e di una pratica di democrazia importante che continua e che è stata sanzionata ieri – e lo sarà domani – dai suoi congressi democratici e non da improprie intrusioni esterne. Oggi certo alcune affermazioni provenienti da un convegno Cisl stupiscono e sconcertano per quanto sono fuori dalla storia e dalla realtà dei fatti. Sarebbe davvero grave se la Cisl dovesse offrirsi a operazioni di disunione o, peggio, di rottura”.
“Giulio Pastore si rivolterà nella tomba. Dov’è la Cisl della democrazia sindacale?" Questo il commento dell'ufficio stampa della Fnsi dopo le provocazioni emerse nel corso del convegno sull'informazione organizzato dalla Cisl. "Quando comincerà il suo percorso di rinnovamento per recuperare la sua dimensione di sindacato del lavoro e dell’autonomia, rispettoso degli altri? Certamente le parole dette oggi da uomini e donne di vertice della Cisl sulla Fnsi sono quanto meno stupefacenti e irrituali, di chi dà l’idea di parlare senza sapere, o, sapendo, di ascoltare cattivi consiglieri". La Cisl, in verità, facendo parte come gli altri sindacati confederali - del Consiglio Nazionale della Federazione della Stampa – in virtù di un antico progetto di alleanza, nato con la Costituzione e voluto da tutti a tutela dell’indipendenza professionale e sindacale dei giornalisti, con un legame speciale verso tutte le espressioni del mondo del lavoro. Ma la Cisl attuale da tempo è assente, dai tempi di un importante e autorevole intervento dell’allora Segretario generale Savino Pezzotta. La Fnsi non dà lezione alla Cisl, certo, ma sui temi del lavoro vorrebbe vedere capacità e disponibilità di confronto e dialogo. Da un sindacato come la Cisl sui temi come i precari, i mancati recuperi di reddito e dei sostegni per i pensionati non autosufficienti si attendono azioni vere non proclami mediatici sui precari che non rappresentano e dei quali (vedi Libro bianco sul lavoro nero giornalistico presentato anni fa dalla Fnsi) ha sempre ignorato, anche con le proprie assenze, realtà e problematiche. Piaccia o no la Federazione Nazionale della Stampa non si farà comandare da nessuno e non si accoderà a nessun potere che prova disturbo per la sua azione sindacale. La Cisl è un grande sindacato e avrà sicuramente le energie per il suo rinnovamento e i suoi uomini sapranno trovare le coordinate della ragione anziché quelle dell’ira. L’aspettiamo fiduciosi. Ma le diciamo anche che l’autonomia dei giornalisti, l’unità plurale del proprio sindacato non la regaleremo a nessuno. Se qualcuno vuole rotture nel mondo del lavoro e vuole seguire questa strada lo faccia, ma sappia anche che si assume gravi responsabilità. Sicuramente la Fnsi non rinuncerà per questo alla sua unitarietà, al suo pluralismo interno e alla sua autonomia. E i giornalisti italiani, non potranno mai accettare intrusioni sulla propria indipendenza professionale, sindacale e contrattuale che vale molto di più di qualsiasi provocazione”.
Il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, non condivide l'iniziativa promossa dalla Cisl
sull'informazione. "Il sindacato confederale - ha rilevato - ha sempre sostenuto la Fnsi e credo debba continuare così come ha sempre fatto nelle buone e nelle alterne sorti, perchè la Fnsi è un sindacato pluralista" Per questo, il sindacalista ha detto di
non capire e non condividere l'iniziativa cislina, ricordando anche che tutte le sigle confederali sono nel consiglio generale della Fnsi. (ANSA).
'Il Segretario della Cisl (forse mal consigliato) spara giudizi sul contratto di lavoro dei
giornalisti, ma dovrebbe guardare meglio i contratti firmati dalla sua organizzazione. E' la replica di Autonomia e solidarietà, componente della Fnsi, alle parole di Bonanni sul
sindacato dei giornalisti. "Il nostro è stato approvato in un referendum a cui hanno
partecipato iscritti e non iscritti, dipendenti ed autonomi. I contratti Cisl possono dire tutti la stessa cosa? Quella tentate stamani dal segretario Cisl - aggiunge Autonomia - appare più una operazione di schieramento politico, non privo di uno spirito di ritorsione per l'impegno coerente, autonomo e libero che (anche di recente) la Fnsi ha dimostrato a difesa della libertà di stampa. La Fnsi è da sempre luogo di confronto tra opinioni e componenti diverse. Ogni contributo è sempre stato il benvenuto, ma verrà respinto ogni tentativo di intrusione della nostra autonomia. Invece delle minacce di scissione, si
apra una stagione di confronto tra tutti coloro che hanno realmente a cuore la libertà dell'informazione ed i diritti dei avoratori".(ANSA).
Roma, 18 novembre 2009 - “Dal Sindacato il mondo del lavoro si aspetta che ciascuno faccia la propria parte e sappia sempre rispettare il lavoro degli altri. Spiace davvero che anche una grande organizzazione come la Cisl oggi scopiazzi la politica politicante e crei eventi speciali per parlare d’altro, occupandosi addirittura delle scelte democratiche e di organizzazione di altri soggetti sociali come la Fnsi. I Giornalisti Uniti, componente che partecipa attivamente al confronto pluralistico della Fnsi, che ha sempre guardato al Sindacato confederale con grande rispetto, esprime inquietudine e sconcerto per le minacce di intrusione nella vita autonoma e unitaria della Federazione della Stampa Italianafatta oggi dalla Cisl. E’ stupefacente che una grande organizzazione, con cui vige un patto di alleanza che finora non era mai venuto meno (come del resto con tutti gli altri sindacati confederali) adotti toni muscolari di segno ideologico e politico di parte, che mai avevamo intravisto per contestare l’autonoma rappresentanza che i giornalisti si scelgono da 100 anni nella Fnsi. Una nostalgia di passato che non conoscevamo nella storia della Cisl. Nella Fnsi il confronto è sempre aperto con chiunque lo accetti. Da qualche tempo la Cisl latita dal Consiglio Nazionale del Sindacato unitario e plurale dei giornalisti, dove autorevolmente Savino Pezzotta, allora Segretario della Confederazione, intervenne poco prima di lasciare l’incarico. Oggi pare si voglia rifiutare un confronto tra soggetti sociali per affermare il potere di un’irruzione impropria: non condivisibile né accettabile. I Giornalisti Uniti saranno ancora più uniti nella Fnsi: sempre disposti a ragionare con chiunque, ma sempre a partire dalle ragioni dell’indipendenza, del pluralismo, dell’unità del proprio Sindacato, dell’autonomia dei giornalisti da altre forme di organizzazione. E sul piano dei contratti dei giornalisti non abbiamo da prendere lezioni neanche dalla Cisl, così come non ci permettiamo di dargliele per i lavoratori edili o per i precari dei call center”. Giornalisti Uniti Componente sindacale della Fnsi