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Rai 26 Giu 2012

Franco Siddi: il servizio pubblico non può marcire così Per colpa di una politica interessata l'azienda è allo stremo

“La Rai non può essere ancora trattata così, azienda pubblica e di servizio pubblico, fatta marcire dalla latitanza di gruppi politici (Pdl e Lega) che giocano altre partite, evidenziando ancora conflitti di interessi. Nel tempo di nuove sfide, aperte e trasparenti che debbono riportare la Tv tra i cittadini, si consumano nuove battaglie di fazione che impediscono -  dopo aver imposto di non riformare la governance dell’azienda di servizio pubblico – di rinnovare il Cda della Rai.

“La Rai non può essere ancora trattata così, azienda pubblica e di servizio pubblico, fatta marcire dalla latitanza di gruppi politici (Pdl e Lega) che giocano altre partite, evidenziando ancora conflitti di interessi. Nel tempo di nuove sfide, aperte e trasparenti che debbono riportare la Tv tra i cittadini, si consumano nuove battaglie di fazione che impediscono -  dopo aver imposto di non riformare la governance dell’azienda di servizio pubblico – di rinnovare il Cda della Rai.

Ciò è tanto più grave perché, nel tempo dei segni di stanchezza e di problemi da difficoltà generali di mercato che colpiscono anche il polo privato Mediaset, non si preserva né rilancia il servizio pubblico ma lo si porta allo stremo. Restano centrali le questioni dell’autonomia e della responsabilità,  non possono più attendere.”

 

RAI: ASSEMBLEA CDR, "INACCETTABILI RITARDI, VERSO SCIOPERO"

"La Rai non può aspettare più. Ha bisogno di un immediato rilancio, di scelte di trasformazione, di una rapidissima ripartenza". L'assemblea nazionale dei comitati di redazione Rai, in un documento approvato all'unanimità, ritiene "grave il rinvio delle nomine ieri in commissione di vigilanza, con vertici designati che non riescono ad insediarsi e governo aziendale uscente, che resta lì senza legittimazione dopo aver portato sull'orlo del baratro la Rai".
"Ogni giorno in più di loro permanenza - aggiunge il comunicato - rappresenta un danno per il servizio pubblico radiotelevisivo All'esecutivo Usigrai, su richiesta del segretario, l'assemblea conferisce il mandato a ogni forma di protesta, ivi compreso lo sciopero da proclamarsi immediatamente se si realizzassero ulteriori atti dilatori, intollerabili e inaccettabili. Il governo che sulla vicenda ha fatto le sue mosse ormai già 20 giorni fa, rinunciando per suo quieto vivere all'indispensabile riforma della governance, ripensi anche a questa opportunità ed in ogni caso assuma come obbligo quello di garantire al più presto la ripresa della funzionalità della Rai, azienda chiave per la democrazia nel Paese e bene comune appartenente ai cittadini".(ROMA, 27 GIUGNO - AGI)

 

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