''Si inaugura la giornata della resistenza civile del 21 secolo che mai avremmo pensato di inaugurare. Non la faremo clandestinamente ma alla luce del sole ripeteremo che la libertà è un bene fondamentale, che è conoscenza, chi considera l'informazione un pericolo sarà sconfitto''. Lo ha detto Franco Siddi, segretario Fnsi, durante il discorso che ha aperto la manifestazione di Piazza Navona.
SIDDI, AL VIA RESISTENZA 21MO SECOLO
ROMA, 1 LUGLIO - ''Si inaugura la giornata della resistenza civile del 21 secolo che mai avremmo pensato di inaugurare. Non la faremo clandestinamente ma alla luce del sole ripeteremo che la libertà è un bene fondamentale, che è conoscenza, chi considera l'informazione un pericolo sarà sconfitto''. Lo ha detto Franco Siddi, segretario Fnsi, durante il discorso che ha aperto la manifestazione di Piazza Navona.
''Il ddl intercettazione è squilibrato e ingiusto – ha aggiunto Siddi - e la battaglia andrà avanti, anche usando armi di disobbedienza civile perché le leggi sbagliate non si rispettano, rispettarle significherebbe portarci nell'illegalità''. (ANSA)
SIDDI, INIZIA RESISTENZA 21ESIMO SECOLO
(AGI) - Roma, 1 lug. - "Oggi comincia la resistenza del 21esimo secolo che condurremo alla luce del sole e non clandestinamente". Lo ha detto il segretario della Fnsi, Franco Siddi, dal palco di piazza Navona dove è in corso la manifestazione contro il Ddl intercettazioni. "Un provvedimento ingiusto e iniquo - ha aggiunto Siddi - contro il quale ci mobiliteremo a oltranza". (AGI)
SIDDI, QUESTO DDL FATTO PER TUTELARE CASTA
ROMA, 1 LUGLIO - "Se non ci fosse stata la casta da tutelare, la maggioranza non avrebbe mai fatto questa legge". Lo ha detto Franco Siddi, segretario della Fnsi, parlando dal palco alla manifestazione contro il ddl intercettazioni in corso a piazza Navona.
"I giornalisti -denuncia Siddi- vengono espropriati perché lo Stato diventa censore e vengono inflitte multe milionarie agli editori" che violano questo provvedimento pubblicando le intercettazioni. (ADNKRONOS)
SIDDI, D'ADDARIO NON È TESTIMONIAL RISPETTO PER POSIZIONI DI TUTTI, MA NON È STATA INVITATA
''Abbiamo rispetto per tutte le persone e quindi anche della signora D'Addario, ma noi non abbiamo testimonial della manifestazione di oggi. Le nostre bussole sono e restano Amendola, Matteotti, Donati e in epoca recente Casalegno e Tobagi. Sono loro i testimoni della libertà di stampa per la quale da 102 anni la Fnsi è incessantemente in campo''. Lo dice il segretario della Federazione nazionale della stampa Franco Siddi al termine della manifestazione di oggi a piazza Navona.
''Chiunque voglia banalizzare una grande manifestazione di civiltà democratica e di adesione alla bandiera della libertà compie una volgare manipolazione della realtà. Non c'è neanche bisogno di aggiungere che si tratta di malafede senza altri aggettivi. Nessuno di noi l'ha invitata, è cosa troppo seria la battaglia della libertà che stiamo compiendo, non ci può essere inganno'', aggiunge Siddi.
''Chi compie volgari strumentalizzazioni ha poche idee e soprattutto rifiuta il confronto sul merito reale delle cose.
L'informazione è un bene troppo alto e deve essere tutelato per la valorizzazione delle idee di tutti. È evidente che ciascun cittadino viene con la sua immagine e come tale viene rispettato, ma la nostra è una battaglia di merito e di sostanza su cui nessuno oggi sembra voler veramente discutere - conclude Siddi - per privilegiare lo spettacolo permanente della politica''. (ANSA)
NATALE (FNSI), STRASODDISFATTI, PIAZZA NAVONA È PIENA
"Non diamo i numeri. Ci contino. La piazza è piena e siamo strasoddisfatti". Così Roberto Natale, presidente della Fnsi, risponde quando gli viene chiesto di dare il numero dei partecipanti alla manifestazione contro il ddl intercettazioni a piazza Navona. (ANSA)
NATALE, AL TG1 ENNESIMA MENZOGNA
D'ADDARIO IN PIAZZA? NON C'ERA SERVIZIO D'ORDINE
''Al Tg1 c'è stata l'ennesima menzogna della cattiva informazione. Piero Ostellino del Corriere della Sera ha detto che questa piazza si è unita al grido 'Intercettateci tutti'. Non è vero, questa piazza ha chiesto che si rispetti l'equilibrio tra libertà d'informare e rispetto della privacy''. L'ha detto Roberto Natale, presidente della Fnsi, intervenendo alla manifestazione contro la legge bavaglio che è finita da qualche minuto a Piazza Navona.
''Poi, visto che sta montando il dibattito sulla presenza di Patrizia D'Addario - ha aggiunto Natale - preciso che la Fnsi non ha messo servizio d'ordine all'entrata di piazza Navona. Mi chiedo perché chi si scandalizza per la presenza della d'Addario non si sia scandalizzato mesi fa della sua presenza a Palazzo Grazioli''.
Per il presidente della Fnsi chi sostiene che questa legge difende la privacy dovrebbe dirlo in faccia a Patrizia Aldrovandi e Ilaria Cucchi (sorelle di Federico Aldrovandi e Stefano Cucchi), che oggi hanno parlato qui''.
Natale ha poi parlato della chiusura sul settimanale ''berlusconiano'' Chi della rubrica di Giulia Bongiorno e Michelle Hunziker contro la violenza sulle donne: ''Come motivazione della chiusura si è detto che la rubrica non rientrava con la linea ottimistica e speranzosa della testata.
Questa è l'essenza del berlusconismo, il sorriso di Stato è pesante quanto il silenzio di Stato. Non vogliono cittadini ma sudditi storditi dall'intrattenimento''.
Infine, rimarcando che i giornalisti sono pronti alla disobbedienza civile nel caso la legge sulle intercettazioni venga approvata, Natale ha detto: ''La maratona di oggi ci rende certi che questa battaglia la vinciamo noi, perché siamo dalla parte della difesa della Costituzione''. (ANSA)
NATALE, D'ADDARIO? MANIFESTAZIONE APERTA MA C'È CHI SPECULA =
"Noi non abbiamo fatto servizio d'ordine. La nostra è una manifestazione aperta però nessuno cerchi di speculare su questa nostra apertura. Se qualcuno domani racconterà piazza Navona come la piazza di Patrizia D'Addario farà un pessimo giornalismo". Così Roberto Natale, presidente della Fnsi, torna sulla presenza di Patrizia D'Addario oggi alla manifestazione a piazza Navona. Una presenza che non è passata inosservata e che ha provocato la contestazione di alcuni manifestanti. (ADNKRONOS)
BINDI E NATALE, D'ADDARIO A PIAZZA NAVONA? PAESE LIBERO
ROMA, 1 LUGLIO - La presenza di Patrizia D'Addario a piazza Navona alla manifestazione contro la legge bavaglio, dove ha anche pubblicizzato il suo libro 'Gradisca Presidente', ha monopolizzato la curiosità dei giornalisti presenti. Ma ha sollevato anche qualche perplessità. "Non abbiamo fatto un servizio d'ordine. In piazza viene chi vuole, anche chi può pensare di trovare qui le telecamere" ha detto il presidente della Fnsi Roberto Natale. "Il sindacato è aperto a tutti ma nessuno cerchi di speculare su questa nostra apertura. Poi, se domani qualcuno racconterà 'la piazza della D'Addario, non sarà stato un buon giornalista. Semmai dovrebbe essere la piazza di Patrizia Aldovrandi o di Ilaria Cuti".
E Rosy Bindi: "la D'addario è una cittadina italiana? Sì. Ha avuto qualche problema con le intercettazioni? Sì. Siamo un paese libero e gli organizzatori decidono chi invitare. Poi – ha concluso - chi ascolta è in grado di valutare i singoli interventi". (ANSA)
PIAZZA COLMA, OVAZIONI A SAVIANOPOLEMICHE PER D'ADDARIO; SIDDI, NON È TESTIMONIAL
(di Elisabetta Malvagna e Francesca Pierleoni)
La piazza stracolma, ovazioni per Roberto Saviano e tutti, di ogni generazione, d'accordo nel dire ''non molliamo'': questo il bilancio della manifestazione contro il ddl intercettazioni, ''la legge bavaglio'' organizzata dalla Federazione nazionale della stampa a piazza Navona.
''Ci viene detto che la legge difenderà la privacy, che è sacra - ha detto Saviano tra gli applausi -. Ma questa legge non difende le telefonate tra fidanzati, ha l'unico scopo di impedire di conoscere quello che sta accadendo, difendere la privacy degli affari, anzi dei malaffari''.
In un lungo e caldo pomeriggio, presentato da Tiziana Ferrario del Tg1 e aperto dall'inno di Mameli, si sono alternati molti interventi (senza politici, rimasti ai piedi del palco ma con tanti colori di partito nella piazza), e musica. Tra i più applauditi c'è stato Stefano Rodotà che ha ringraziato il presidente della Repubblica ''che oggi con una sobria e decisa dichiarazione ha detto che questa legge non può essere approvata''. Dario Fo, in collegamento telefonico ha usato l'ironia per definire il premier ''un uomo che sta perdendo colpi, tradito anche da chi gli è più vicino. Siamo solidali, aiutiamo un uomo perduto, ignoriamo Berlusconi''. Tra gli artisti anche Fiorella Mannoia, che ha fatto un appello a tutti i parlamentari, al di là del colore politico ''perché
ritrovino un po' di coscienza civile e non approvino questa legge''. E Giovanna Marini, che insieme al Coro dei benpensanti ha fatto cantare la piazza, sembrava di essere tornati agli anni '70, con una canzone scritta ad hoc, Vivere l'utopia sulle ''veline indottrinate, avvocati fraudolenti e un governo che vuole un popolo ignorante''.
A spiegare le ragioni della manifestazione il segretario generale e il presidente della Fnsi Franco Siddi e Roberto Natale, oltre al presidente dell'Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino, ma anche rappresentanti dei sindacati della polizia, degli istituti di ricerca e dei poligrafici. Nel retropalco, molti politici, da Pierluigi Bersani a Fausto Bertinotti, da Antonio Di Pietro a Rosy Bindi, da Walter Veltroni a Piero Fassino, e fra gli altri volti noti, il consigliere Rai Nino Rizzo Nervo, Carla Fracci, Monica Guerritore, Dacia Maraini, Francesco Maselli, Ettore Scola, Mimmo Calopresti, Tullio Solenghi, Leo Gullotta e Carlo Lucarelli. C'era anche Anna Politovskaja nella voce di Ottavia Piccolo che ha letto un testo della giornalista russa uccisa, che ha infiammato la piazza.
Ma non sono mancate le polemiche. Protagonista Patrizia D'Addario, che con in mano il suo libro Gradisca presidente, è stata assalita da fotografi e giornalisti. ''Questa legge mi riguarda. Sono stata invitata dagli organizzatori. Se ci fosse stata questa legge un anno fa, io non avrei potuto raccontare la mia verità e voi sareste andati in carcere''. ''Via le escort di Berlusconi da questa piazza!'', ha detto Benedetta Buccellato, segretario dell'associazione per il teatro italiano.
Siddi ha precisato che la D'Addario ''non è una testimonial della manifestazione di oggi, nessuno di noi l'ha invitata, la battaglia per la libertà che stiamo compiendo è troppo seria, no alle strumentalizzazioni''. Il leader dell'Idv Antonio Di Pietro ha fatto un appello a tutti i cittadini: c'è un pericolo per la democrazia, Berlusconi è al governo perché ce l'hanno mandato. Dobbiamo fermare lui e i suoi sodali prima che sia troppo tardi''. Per Pierluigi Bersani, i consigli di Napoletano sono stati inascoltati. Loro hanno voluto forzare. A questo punto io sono perché il ddl venga ritirato''.
In piazza sventolavano molte bandiere di Idv, Pd, Rifondazione comunista, Verdi e Sinistra Ecologia e Libertà.
Immancabili gli striscioni anti-Berlusconi, come quello che recitava ''Un presidente del Consiglio (serio) non si avvale della facoltà di non rispondere, specialmente per fatti di mafia''. (ANSA)
PIAZZA STRACOLMA, MOLTI POLITICI
Piazza Navona è affollata, piena ad ogni lato e intorno al palco per la manifestazione della Federazione nazionale della stampa, dove hanno già parlato Andrea Purgatori, Franco Siddi e Giuseppe Giulietti.
La piazza è piena di persone di ogni età, giovani e meno giovani, e di striscioni anche di movimenti politici, molto presenti nonostante la Federazione avesse chiesto che non ci fossero insegne di partito. In un clima caldissimo sventolano le insegne della Lista Di Pietro, di Rifondazione comunista, dei Verdi, Sinistra e libertà e del Pd.
Molti cartelloni e striscioni, tra cui quelli che dicono ''Un presidente del consiglio (serio) non si avvale della facoltà di non rispondere specialmente per fatti di mafia''; ''La giustizia e la libertà sono alla base della dignità unama; ''La legge bavaglio aiuta i criminali''; o ''È la stampa bellezza. È la stampa e tu non puoi fare niente''.
Sul palco a condurre gli interventi è Tiziana Ferrario.
In tanti a piazza Navona manifestano imbavagliati o con post-it affissi sul petto con su scritto 'No al bavaglio'.
Dal palco, il giornalista Andrea Purgatori si è rivolto alla folla dicendo: ''Siamo qui non solo per manifestare per la nostra libertà, ma anche per voi e per tutti quei giornalisti precari che lavorano senza avere le spalle coperte''.
Tanti i giornalisti presenti, ma anche esponenti politici e gente comune. Tra i partecipanti il leader dell'Idv Antonio Di Pietro, Piero Fassino, Walter Veltroni e Nicola Zingaretti.
(ANSA)
FOLLA DI POLITICI IN PIAZZA
Molti politici presenti alla manifestazione contro la legge bavaglio organizzata dalla Fnsi a Piazza Navona. Da Antonio Di Pietro, che ha detto: ''Bisogna risvegliare le coscienze'' a Walter Veltroni, Rosy Bindi, Paola Concia, Paolo Gentiloni, Giovanna Melandri, Piero Fassino. (ANSA)
ARRIVANO ALTRI POLITICI E VIP
Nel corso del pomeriggio a piazza Navona, dove è in corso la manifestazione contro la legge bavaglio numerosi politici e vip. Oltre al segretario del Pd, Pierluigi Bersani, sono giunti Fausto Bertinotti e Stefano Salvi, i giornalisti Sandra Bonsanti, Nelina Tersigni, Andrea Vianello e Maria Cuffaro, la scrittrice Dacia Maraini e i registi Ettore Scola e Mimmo Calopresti. (ANSA)
MANIFESTAZIONE SI APRE CON LETTURA ART. 21 COSTITUZIONE
L'inno d'Italia e poi la lettura dell'art. 21 della Costituzione, quello sulla libertà di stampa. Si è aperta così la manifestazione organizzata dalla Fnsi a piazza Navona contro il ddl intercettazioni. Molta la gente in piazza.
Bandiere del Pd, dell'Idv, di Sinistra e Libertà, dei Verdi. E tanti gli striscioni, uno su tutti: 'No alla legge bavaglio'.
E in piazza molti manifestanti espongono il simbolo della protesta ovvero il post-it, lanciato da 'Repubblica'. Altri hanno messo il bavaglio in faccia. (ADNKRONOS) FINOCCHIARO, MENTRE TUTTI PROTESTANO DA PDL ACCELERAZIONE INCOMPRENSIBILE
ROMA, 1 LUGLIO - "Protesta il procuratore Grasso, protestano i magistrati, arrivano critiche anche dal garante per la privacy, l'Fnsi oggi è scesa in piazza: tutti protestano ma questa legge per il centrodestra si deve fare per forza compiendo una accelerazione incomprensibile". Lo dice la presidente dei senatori del
Pd, Anna Finocchiaro, alla manifestazione a piazza Navona contro il ddl intercettazioni.
Finocchiaro auspica che i dubbi emersi in settori della maggioranza, vedi i 'finiani' si traducano in un voto contrario al ddl: "tutti sono benvenuti. Abbiamo bisogno di tutti perché qui non si tratta di maggioranza od opposizione, si tratta della difesa di principi costituzionali". (ADNKRONOS)
FASSINO, 'FINIANI' MANIFESTINO LORO DUBBI A MOMENTO VOTO
ROMA, 1 LUGLIO - "Mi auguro che le riserve e le critiche che vengono da settori della maggioranza trovino il modo di manifestarsi al momento del voto sul provvedimento". Lo dice Piero Fassino alla manifestazione a piazza Navona a proposito dei dubbi dei 'finiani' in merito al ddl intercettazioni.
"Questa manifestazione rende evidente la situazione critica che stiamo vivendo. C'è un presidente del Consiglio che pensa che la stampa debba essere al servizio del potere. È giusto essere qui –dice Fassino- e dire no a una brutta legge che rappresenta una riduzione del diritto dei cittadini ad essere informazioni e una riduzione della capacità dei magistrati ad indagare". (ADNKRONOS)
FO, BERLUSCONI UN UOMO PERDUTO
ROMA, 1 LUGLIO - È stato all'insegna dell'ironia l'intervento telefonico di Dario Fo alla manifestazione contro la legge sulle intercettazioni in corso a Piazza Navona.
''Quello che state facendo umilia e mortifica un uomo solo – ha detto Fo -. Cercate di non mostrare così tanto la vostra unità e forza, è un essere umano in fondo''.
Il premio Nobel ha insistito sullo stesso tono aggiungendo: ''È un uomo che sta perdendo i colpi, che viene tradito anche da chi ha più vicino. Siamo solidali, aiutiamo un uomo perduto, ignoriamo Berlusconi''. (ANSA)
BERSANI, NAPOLITANO INASCOLTATO, RITIRARLO
ROMA, 1 LUGLIO - ''Il presidente della Repubblica ha ricordato con qualche amarezza che i suoi consigli non sono stati seguiti. Loro hanno voluto forzare calendarizzando il ddl sulle intercettazioni. A questo punto io sono perché il ddl venga ritirato''. Lo ha detto il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, intervenuto in piazza Navona dove si sta svolgendo la manifestazione della Fnsi.
'Lui si aspettava delle modifiche che a dire il vero ci aspettavamo tutti - ha precisato Bersani - anche se a questo punto io sono perché il ddl venga ritirato''. (ANSA)
BERSANI, FINI SIA COERENTE NEL VOTO
''Ad un certo punto si arriva al dunque, ci sono le parole e poi i voti''. Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, a margine della manifestazione contro il ddl intercettazioni a Piazza Navona ha risposto a chi gli chiedeva che atteggiamento si aspettasse dal presidente della Camera Gianfranco Fini.
''Se arriviamo al momento del voto penso sia giusto chiedere coerenza anche a chi nella maggioranza ha sollevato delle obiezioni sul testo - ha concluso - senza ottenere risultati visibili''. (ANSA)
FAMMONI (CGIL), IN PIAZZA IL 29/7
IN OCCASIONE DELL'APPRODO DEL DDL IN AULA ALLA CAMERA
ROMA, 1 LUGLIO - ''Con un'arroganza straordinaria il governo ha detto che porterà in aula il ddl prima dell'estate, il 29 luglio. Ci saremo anche noi, piazza Montecitorio è già prenotata alle 16, continueremo la battaglia di mobilitazione perché vogliamo che i cittadini siano uguali davanti alla giustizia e che si tolga la cappa che c'è sull'informazione''.
Lo ha detto il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, intervenendo alla manifestazione contro il disegno di legge sulle intercettazioni in corso a Piazza Navona.
Fammoni ha anche ringraziato Tiziana Ferrario, che sta conducendo la manifestazione, ''per il suo coraggio e il suo impegno civile''. (ANSA)
DI PIETRO,PARLAMENTO ASCOLTI NAPOLITANO
ROMA, 1 LUGLIO - ''Se non dovesse essere ascoltato da questo Parlamento sordo e fuori dalla realtà, gli spazi della democrazia e della legalità in questo paese sarebbero inevitabilmente ridotti''. Così il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, a margine della manifestazione di piazza Navona contro il ddl intercettazioni, ha risposto a chi lo interpellava sulle dichiarazioni del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano.
''Noi apprezziamo la posizione che sta esprimendo il Capo dello Stato in questi giorni - ha spiegato Di Pietro -: ci siamo ritrovati nelle sue parole quando ha messo un punto sulla truffa posta in essere sul piano etico, politico ed istituzionale dal presidente Berlusconi e da Brancher. E apprezziamo anche la sua posizione su questa legge sulle intercettazioni''. (ANSA)
CARRA (UDC), SQUALIFICANTE SHOW D'ADDARIO
APPREZZO POSIZIONE FNSI, MENO LE INTERVISTE DEI GIORNALISTI
"Ero in Piazza Navona per prendere parte alla manifestazione per la libertà di informazione e ho trovato davvero squalificante che un evento così significativo e imponente venisse monopolizzato dal protagonismo della signora Patrizia D'Addario". Lo afferma il deputato dell'Udc, Enzo Carra.
"È apprezzabile la posizione della Fnsi e del suo presidente Roberto Natale, che si sono dissociati da quella presenza, meno quella di una parte di colleghi giornalisti che ha preferito intervistare la D'Addario e assistere al suo show improvvisato, piuttosto che concentrarsi sugli slogan e sui contenuti, forti e ampiamente condivisibili, di chi era in piazza per difendere la libertà di informare ed essere informati'', conclude il deputato dell'Udc e componente della commissione di Vigilanza Rai. (ADNKRONOS)
MERLO (PD), CI MANCAVA SOLO D'ADDARIO
''Da un lato la denuncia della ormai imminente 'dittatura' legata al provvedimento sulle intercettazioni, dall'altra il protagonismo indiscusso, sempre in piazza Navona, della signora D'Addario. Credo sia venuto il momento di fare un po' di chiarezza sulla difesa sacrosanta della libertà di informazione e sul profilo della democrazia nel nostro paese''. Lo dice l'on. Giorgio Merlo (Pd), vicepresidente della commissione di Vigilanza Rai. (ANSA)
APPLAUSI DALLA PIAZZA PER NAPOLITANO
Sono arrivati applausi per il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano dalla gente a Piazza Navona, dove è in corso la manifestazione contro il disegno di legge sulle intercettazioni, quando Stefano Rodotà dal palco ha ringraziato il Capo dello Stato per ''una sobria e decisa dichiarazione che ha fatto oggi, con cui praticamente dice che questa legge non può essere approvata. Credo gli si debba gratitudine''.
Rodotà ha anche detto: ''Il tempo dell'acquiescenza dell'opinione pubblica è finito. Ci siamo appropriati non solo della piazza come strumento politico, ma anche della Costituzione come strumento di libertà''.
Prima dell'ex Garante della privacy sul palco sono saliti le Nuove Tribù Zulu, gruppo rock che ha chiuso la sua esibizione con la canzone 'Signor Mandrake', attacco al premier, che il cantante del gruppo, Andrea Camerini, ha cantato indossando una maschera di Berlusconi.
Tra gli altri che oggi hanno parlato dal palco, Andrea Purgatori secondo cui ''dobbiamo sostenere la libertà di informazione ma anche quei 40.000 giornalisti precari che lavorano senza sicurezze economiche e previdenziali'', e Giuseppe Giulietti di Articolo 21: ''questa è una grande legge contro la sicurezza dello Stato - ha detto - che mette le cricche in libertà''. (ANSA)
OVAZIONE PER ROBERTO SAVIANO
LO SCRITTORE, SIAMO QUI PER DIFENDERE LA LIBERTÀ DI RACCONTARE
È stato accolto da una lunga ovazione Roberto Saviano alla manifestazione contro la legge sulle intercettazioni in corso a Piazza Navona. Lo scrittore, salito sul palco insieme agli uomini della scorta, ha detto: ''C'è un grande fraintendimento in questa vicenda. Non è vero che questa legge difende le telefonate tra fidanzati, il suo unico scopo è impedire di conoscere ciò che sta accadendo, che il potere venga raccontato. La privacy che vogliono proteggere è quella degli affari, anzi dei malaffari''.
Secondo lo scrittore ''quello che state facendo supera i confini italiani. Non difendere la libertà di stampa, la democrazia qui, vuol dire non permettere venga difesa in Europa.
Quello che stiamo facendo è anche per permettere che altrove ci sia la libertà di essere liberi di raccontare. Non è vero che così si diffama l'Italia, tutt'altro''.
Saviano è convinto che questa battaglia sia ''trasversale.
Credo che il Paese si stia dividendo in persone perbene indipendentemente dalle idee e banditi, indipendentemente dalle idee''. Lo scrittore ha aggiunto di essere rimasto ''ferito dalle parole di ieri di Dell'Utri''. Per Saviano, ''ci stanno spingendo a dire 'tanto è tutto uno schifo, è tutta una chiavica'. Questo non bisogna pensarlo, è esattamente quello che vogliono. Resistere è una parola complicata, forse un po' abusata come amore, se la spendi troppo si lercia. Per me resistere oggi significa raccontare. C'è uno spazio in questo momento per parlare al cuore delle persone. Resistere ha una grande immagine, sognare un paese diverso. Danilo Dolci, che era un filosofo, diceva che l'uomo cresce solo se sognato. Io credo l'Italia potrebbe crescere se iniziamo a sognarla''. (ANSA)
SAVIANO, ESSERE IN PIAZZA VUOL DIRE DIFENDERE DEMOCRAZIA
MI HANNO FERITO LE PAROLE DI DELL'UTRI, GRAVE PARLARE DI MANGANO
COME EROE
"Essere parte di questa manifestazione non vuol dire diffamare il Paese e la sua immagine nel mondo, ma vuol dire difendere la democrazia". Lo scandisce Roberto Saviano, prendendo parte alla manifestazione della Fnsi contro il disegno di legge sulle intercettazioni. E - aggiunge - difendere la democrazia qui, in questa piazza, vuol dire anche difenderla in paesi più sfortunati di noi che non hanno né una democrazia, né una stampa libera e che guardano a noi e alla nostra democrazia come esempio e come incoraggiamento".
"È importante esserci - spiega ancora - per raccontare ciò che sta accadendo. Una funzione del giornalismo sempre più necessaria ma sempre più difficile. La privacy è sacra, ma questo disegno di legge non difende, né protegge la privacy, impedisce solo ai giornalisti e all'opinione pubblica di conoscere ciò che sta accadendo e non permette di raccontare il potere, i suoi affari e, soprattutto, i suoi malaffari".
"Mi hanno molto ferito le parole di Dell'Utri - dice - che individuavano Mangano come un eroe. Queste infatti - rileva Saviano - sono dichiarazioni serie e gravi. Non certo provocazioni o boutade. Se passasse questo disegno di legge non sarebbe più possibile scoprire scandali come quelli di Cosentino e di altri imprenditori legati alle associazioni a delinquere come mafia, camorrra e 'ndrangheta". (ADNKRONOS)
LA PICCOLO LEGGE TESTO POLITKOVSKAJA
Anche Anna Politkovskaja, la giornalista uccisa in Russia perché denunciava le violenze dei russi in Cecenia, è simbolicamente a piazza Navona, alla manifestazione contro la legge bavaglio. A leggere un suo testo, accolto da calorosi applausi, è stata Ottavia Piccolo.
Tra i passaggi più applauditi, quello in cui Anna scriveva ''quando hai una tessera politica non sei un giornalista, sei un portavoce''. E anche ''sono una giornalista, mi limito a raccontare i fatti come sono, come stanno. Sembra una cosa facile, ma qui non lo è affatto. Sono stanca di ricevere dalla 10 alle 15 minacce di morte a settimana'' e ''di raccontare ai miei figli perché sono stata in galera''. E infine ''qui la stampa si divide tra chi sta con la Russia e chi non sta con la Russia''. (ANSA)
MARAINI, REAZIONE IN UN PAESE IN TRANCE
LA SCRITTRICE, D'ADDARIO? HA DIRITTO DI DIRE LA SUA
''È un segno di reazione in un paese che sembra tramortito, in stato di trance'': così Dacia Maraini commenta la manifestazione promossa dalla Fnsi a piazza Navona contro il disegno di legge sulle intercettazioni.
''È positivo - ha aggiunto - che i giornalisti abbiamo trovato un accordo, un'unanimità per la protesta contro il tentativo di imbavagliare le voci più coraggiose''. Per la scrittrice, ''è un buon segno. Non so se riusciremo a fermare questa legge, ma siamo già sulla buona strada''.
E, a una domanda sulla presenza di Patrizia D'Addario nel retropalco della manifestazione, ha affermato: ''ha diritto di dire la sua e farsi ascoltare. Sono per la pluralità delle voci. Se stiamo contro il bavaglio dobbiamo esserlo anche per lei. Poi - ha concluso - ognuno giudicherà''. (ANSA)
MANNOIA, NO A LEGGE VERGOGNOSA
Fiorella Mannoia, dal palco della manifestazione di piazza Navona contro il disegno di legge sulle intercettazioni, si è appellata ''ai parlamentari di tutti gli schieramenti, dall'opposizione ai finiani, alla Lega, perché se gli rimane un po' di coscienza civile non facciano approvare questa legge vergognosa''.
La cantante, molto applaudita dalla piazza, ha spiegato che ha ritenuto importante ''oggi essere qui per unirmi allo sdegno dei cittadini per una legge che va contrastata''. (ANSA)
POPOLO DEL 'NO BAVAGLIO', RIBELLIAMOCI
''Dobbiamo ribellarci'', ''resistiamo!'', ''questo l'ultimo arrogante affronto alla democrazia''. Questi gli slogan che, in piazza Navona dove si sta svolgendo la manifestazione promossa dalla Fnsi contro il ddl intercettazioni, rimbalzano dal palco alla folla dei partecipanti, tra cui serpeggia rabbia e indignazione.
''Il nostro capo di governo ha raggiunto il limite – sostiene Claudia, 24 anni, universitaria romana -: dopo aver fatto per anni solo gli affari suoi ora vuole mettere un nuovo bavaglio a un'informazione già imbavagliata''. ''Siamo al 70/o posto nel mondo per la libertà di stampa - sostiene un anziano giornalista in pensione di Catania -, siamo dopo paesi che consideriamo sottosviluppati. È un'indecenza, questa legge non deve passare''.
''Berlusconi sostiene che le intercettazioni servono anche a noi perché non ci fanno spiare - aggiunge Claudio, 30 anni romano - ma a me si mi intercettano o no sinceramente non mi interessa. Che cosa devono scoprire? Le frasi che mi dico al telefono con la mia fidanzata?''. (ANSA)
IN PIAZZA POPOLO VIOLA E AGENDE ROSSE
Sono tante le realtà che questo pomeriggio sono scese in Piazza Navona per protestare contro il ddl intercettazioni insieme alla Federazione nazionale della stampa e ai giornalisti di diverse testate: dal popolo delle agende rosse al popolo viola.
Mentre i viola, abbigliati con parrucche vistose, espongono cartelli con su scritto 'difendi l'articolo 21', Francesco, dallo stand delle agende rosse, spiega: ''la censura dell'informazione ha impedito all'agenda rossa di Paolo Borsellino di uscire, e insieme a lei alla verità di emergere.
Oggi siamo in piazza per opporci duramente a una nuova, durissima censura''. (ANSA)
INTERCETTAZIONI, ISTITUTO NAZIONALE DI RICERCHE DEMOPOLIS: “OLTRE DUE TERZI DEGLI ITALIANI CONTRARI AL DDL IN DISCUSSIONE AL PARLAMENTO”
Per la maggioranza assoluta degli italiani, intervistati dall'Istituto Demopolis, le intercettazioni andrebbero pubblicate per continuare a garantire il diritto dei cittadini all'informazione, ponendo però dei limiti precisi alla diffusione di notizie sulla vita privata degli intercettati e sulle persone estranee alle indagini.
Oltre due terzi degli italiani si dichiarano contrari al DDL in discussione al Parlamento che, se tramutato in legge, limiterebbe l'utilizzo delle intercettazioni da parte della magistratura e il divieto di pubblicazione sugli organi di stampa.
Sono i dati che emergono da un'indagine dell'Istituto Nazionale di Ricerche Demòpolis, diffusi alla vigilia della manifestazione promossa dalla Federazione Nazionale della Stampa.
Il 67% dei cittadini intervistati esprime la propria contrarietà nella convinzione che i limiti all'uso delle intercettazioni previsti dal DDL potrebbero ostacolare in parte l'efficacia delle indagini della magistratura, mentre il 33% si dichiara favorevole per porre un freno alla violazione della privacy.
"Il dato di contrarietà rilevato - afferma il direttore dell'Istituto Demopolis Pietro Vento - risente di un clima di sfiducia crescente dei cittadini nella politica e di una sempre più diffusa insofferenza nel Paese verso ogni forma di corruzione". Il dissenso verso il disegno di legge appare trasversale, anche se emergono chiare differenze in base alla collocazione politica degli intervistati: favorevoli al DDL, in ampia maggioranza, gli elettori del PDL, nettamente contrari i sostenitori del Centro Sinistra, ma anche sei elettori su dieci della Lega.
L'indagine, condotta dall'Istituto Demopolis dal 21 al 28 giugno nell'ambito del Monitor continuativo sull'opinione pubblica italiana, ha analizzato nello specifico anche le valutazioni dei cittadini sul divieto di pubblicazione sugli organi di stampa delle intercettazioni telefoniche ed ambientali.
Soltanto il 29% degli intervistati approva il divieto di diffusione previsto dal disegno di legge, ritenendo corretto vietare la pubblicazione delle intercettazioni per tutelare anzitutto la privacy dei cittadini.
Il restante 71% afferma di non condividere il DDL ma, tra quanti si dichiarano contrari, emergono due distinte posizioni: uno su cinque lo ritiene del tutto sbagliato, sostenendo che le intercettazioni vanno pubblicate per non porre alcun limite alla libertà di stampa; il 51% sostiene, invece, che il DDL in discussione al Parlamento andrebbe modificato. Per la maggioranza assoluta degli italiani infatti - secondo l'indagine DEMOPOLIS - le intercettazioni andrebbero pubblicate per continuare a garantire il diritto dei cittadini all'informazione, ponendo però dei limiti precisi alla diffusione di notizie sulla vita privata degli intercettati e sulle persone estranee alle indagini.
LINK AL SITO PER VISUALIZZARE L’INDAGINE COMPLETA: http://www.demopolis.it/news.php?subaction=showfull&id=1277901422&archive=&start_from=&ucat=24,39&