'Free Cecilia Sala'. È l'unica frase che si legge sui fogli bianchi distribuiti a piazza dei Santi Apostoli, a Roma, nel corso del sit-in silenzioso, senza megafoni e striscioni, promosso martedì 7 gennaio 2025 dall'Ordine dei giornalisti del Lazio e dall'Associazione Stampa Romana per «chiedere l'immediata scarcerazione» della giornalista arrestata in Iran il 19 dicembre.
Un presidio che, come spiega il presidente dell'Odg regionale Guido D'Ubaldo, «si ispira alle parole del presidente Mattarella nel discorso di fine anno, laddove ha reclamato la liberazione di Cecilia Sala e ha difeso la libertà di informazione».
Il segretario di Stampa Romana, Stefano Ferrante, ricorda come il sit-in sia una «manifestazione di solidarietà». La volontà è quella di «dimostrare che i colleghi sono con Cecilia in questo frangente, come sono accanto a tutte le persone che vengono minacciate e detenute solo perché fanno il loro lavoro di giornalisti in luoghi in cui è pericoloso farlo», rimarca Ferrante.
«La famiglia - rileva ancora il presidente dell'Odg D'Ubaldo - ha chiesto ai media il silenzio stampa, ha chiesto di rispettare la trattativa in corso e di non interferire con ricostruzioni e scenari che potrebbero turbare la difficilissima azione diplomatica in atto. Naturalmente ciascun giornale e ciascuna redazione esprimono liberamente il proprio punto di vista, ma sarebbe sbagliato ignorare un appello che arriva direttamente dalla famiglia di Cecilia. Noi ne abbiamo tenuto conto. Sarebbe sbagliato, invece, confondere il silenzio stampa con il legittimo desiderio di milioni di cittadine e di cittadini di far sentire solidarietà e vicinanza e di trovare un modo di reclamare free Cecilia Sala».
Al presidio, fra gli altri, con i colleghi di sindacato e Ordine regionali anche la segretaria generale della Fnsi Alessandra Costante, la presidente del Fondo di previdenza complementare dei giornalisti italiani Alessia Marani, il deputato Filippo Sensi, il consigliere di amministrazione Rai Roberto Natale, lo scrittore e giornalista Gaetano Savatteri, rappresentanti dell'associazione Articolo21 e della Rete NoBavaglio, studenti dei master in Giornalismo di Luiss e Lumsa.