Gabanelli: "Ovvio, anche per chi mi ospita nessun riguardo"

Non solo in tv, ma anche sul web; non in Rai ma anche Corriere. Il gruppo di lavoro di Milena Gabanelli dà un nuovo appuntamento con le inchieste sbarcando su corriere.it con lo spazio 'Reportime'. Un'iniziativa nata dalla volontà di provarsi all'interno di un media che piace più alle nuove generazioni, ma che pure fa gola a chi vuole "lavorare per un gruppo che non la pensa esattamente come noi".

Milena Gabanelli non indietreggia di un passo e alla presentazione di Reportime, accanto al direttore della testata di via Solferino, Ferruccio De Bortoli, spiega con calma: "la compagine azionaria di Rcs è nota - ha detto -. Nelle nostre inchieste soggetti che ne fanno parte sono stati pesantemente criticati. Noi non abbiamo mai pensato di avere un occhio di riguardo, neanche ora". Dal canto suo, De Bortoli, benedice l'operazione: "Milena ha libertà di fare tutte le inchieste che vuole". Più in generale, il direttore del Corriere ha spiegato che quello che debutterà su corriere.it con un servizio sul Federalismo sarà "un format di video inchieste.
Vogliamo fare un esperimento insieme a Milena - ha spiegato -, ovvero dare vita ad una serie di inchieste concepite e realizzare appositamente per il web. Vorremmo che le inchieste realizzate dal suo gruppo rappresentassero un nucleo originario dal quale far derivare un filone perché siamo convinti che ci debbano essere contenuti pensati per il web". Con un accordo di tre mesi, dunque, la Gabanelli e la sua squadra hanno garantito un minimo di 16 pezzi: "pubblicheremo quando avremo qualcosa da raccontare - ha spiegato la giornalista. Il gruppo sta lavorando a Report che riprenderà il 23 ottobre e contestualmente preparerà i pezzi per lo spazio sul Corriere".
Sul fronte dei contenuti, la precisazione è che saranno "originali", ovvero o prodotti ad hoc o girati in altri momenti ma mai finiti in montaggi di trasmissioni Rai e che fanno quindi parte dell'archivio della 'squadra Gabanelli'; a guidare la scelta degli argomenti, ovviamente, l'attualità: "per Report - ha spiegato la giornalista - si lavora a puntate regolari, con durate precise e quindi in quei momenti e solo quei momenti, mentre la cronaca va avanti e magari si ripete. Noi abbiamo un archivio molto ricco, vecchie interviste possono tornare attuali; abbiamo storie rimaste fuori dal montaggio o segnalazioni che magari sono insufficienti per una puntata televisiva ma che possono andare benissimo per il web. Ma soprattutto abbiamo maturato
esperienza e conoscenze di molti argomenti che sono anche adatti ad una fruizione rapida". Più complesso, invece, il salto tra media: la Gabanelli non fa mistero che la vera sfida sta tutta qui. "In nostro mezzo è la tv - ha chiarito -, quindi con il web ripartiamo perché passare dall'uno all'altro non è automatico. Si deve fare un misto tra intervento scritto e televisivo; bisogna contenere al massimo i costi. Ma a noi piace metterci in discussione, soprattutto per imparare cose nuove. Si tratta di un esperimento interessante perché il mondo va in questa direzione". La Gabanelli ha voluto anche precisare, soprattutto alla luce delle recenti difficoltà incontrate nel rinnovo del contratto con la Rai, che l'iniziativa non nasce dalla volontà di "diventare imprenditori di noi stessi: ad oggi - ha aggiunto - non è possibile. Non tanto perché non si possa raggiungere un numero di contatti tali dal averne un ritorno più che sufficiente dal punto di vista economico, quanto proprio perchè per fare inchieste è necessaria una tutela legale". (AGI)