"Giornalisti Uniti"
replica a Scarlata:
"Le contestazioni
sono documentate
e dimostrabili"
Comunicato di "Giornalisti Uniti" "Visto che Orlando Scarlata ha sentito la necessità di spiegare a tutti una cosa che non tutti conoscono, val la pena rendere noti anche i dodici punti della mozione di sfiducia presentata nei suoi confronti. Ovviamente tutte le contestazioni sono documentate e dimostrabili perché in atti, compresa l'occasione in cui ha voluto votare per se stesso quale membro della presidenza del congresso nazionale. I sottoscritti consiglieri regionali, ai sensi dell'art. 17 e dell'art. 21 dello Statuto associativo, manifestano la loro sfiducia nei confronti del presidente dell'Associazione e chiedono allo stesso di porre la questione all'ordine del giorno di una prossima riunione del Consiglio da tenersi entro 30 giorni. Al tempo stesso invitano il presidente, nelle more della votazione, ad astenersi dall'attività delegando a questo fine uno dei vicepresidenti. Tale decisione è maturata per i seguenti motivi. 1) Avere violato costantemente lo spirito dell'art. 21 dello Statuto non assolvendo al compito di garante della categoria, svolgendo egli stesso ruolo attivo contro alcuni dei rappresentanti del Consiglio; 2) Non aver compiuto alcun tentativo di mediazione tra le posizioni degli schieramenti, cercando piuttosto di influenzare ogni scelta del Consiglio in favore dello schieramento da lui rappresentato; 3) Avere agevolato con il suo colpevole silenzio ufficiale, una profonda crisi che potrà avere effetti devastanti per il futuro del sindacato siciliano; 4) Avere mantenuto un atteggiamento manifestamente ostile nei confronti dei componenti della lista contrapposta a quella di cui si fa paladino e spesso portavoce; 5) Non avere assicurato serenità di giudizio e linearità di comportamenti, creando così incertezza e confusione nell'azione sindacale dell'Associazione; 6) Avere surrogato i poteri e le prerogative del Consiglio accentrandoli nella figura del presidente con lo scopo di limitare pesantemente l'azione del segretario; 7) Avere anteposto l'interesse personale al raggiungimento di un'intesa tra le componenti, votando per se stesso per l'elezione all'ufficio di presidenza del Congresso nazionale, violando così consuetudine e buon gusto; 8) Avere dimostrato ignoranza dello Statuto federale, sostenendo tesi balzane e infodate che hanno creato imbarazzo alla delegazione dell'Associazione al Congresso nazionale; 9) Avere tenuto un atteggiamento costantemente di rottura con una delle due componenti della delegazione al Congresso nazionale, impedendo il raggiungimento di qualsiasi intesa; 10) Essersi dimostrato inadeguato alla carica di componente dell'ufficio di presidenza del Congresso nazionale, causando col suo comportamento una grave caduta di immagine per l'intera delegazione siciliana; 11) Essersi dimostrato inadeguato alla rappresentanza delle mutate esigenze della professione attiva e dei colleghi; 12) Avere permesso la continua e reiterata violazione dell'art. 22 dello Statuto da parte del tesoriere, nonostante la precisa e circostanziata segnalazione del Collegio dei revisori dei conti. Tutto ciò premesso, i sottoelencati consiglieri regionali riconfermano la sfiducia nei confronti del presidente, ritenendolo estraneo a un corretto contesto democratico e alla odierna realtà professionale, lontano dalle vere esigenze dei colleghi, in modo particolare disoccupati, sottoccupati e precari. Tutto ciò ha impedito una incisiva azione sindacale legata alle mille problematiche di una professione in continuo divenire, mentre l'azione del presidente è apparsa ancora legata - secondo vecchie logiche, che tutti si auguravano archiviate - a stucchevoli giochi di potere, destinati a far ripiombare il sindacato dei giornalisti siciliani tra le associazioni dopolavoristiche. A questi dodici punti ne andrebbero aggiunti altri due: avere fatto votare la sfiducia a un segretario che si era già dimesso (atto inutile e solo, questo sì, arrogante) invece di aprire un dibattito sulle dimissioni stesse, ed essersi fatto votare una inutile e fantasiosa fiducia nella stessa seduta in cui era stata presentato il documento di sfiducia nei suoi confronti. Conferme ulteriori di una inaccettabile confusione statutaria che anima i gesti di chi è ormai troppo lontano dalle vere questioni della professione, legato a logiche malinconicamente desuete e vetuste. Sul congresso anticipato Scarlata stia sereno. Sappiamo bene e glielo abbiamo anche messo per iscritto (ma lui spesso è distratto) che la raccolta delle firme è stata annunciata e avviata. Attenda con fiducia. Presto le firme arriveranno e lui sarà costretto a convocare un congresso che eleggerà direttamente un segretario. Non come quello attuale eletto da un ribaltone che ha inteso capovolgere l'esito di un precedente congresso, all'interno di una rappresentanza ristretta dove troppa gente è stata "invitata" e incentivata a cambiare casacca per motivi che col sindacato e le esigenze dei colleghi hanno davvero ben poco a che vedere".