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Fnsi 19 Set 2012

Giornata della Trasparenza, il Foia anche nel nostro Paese Ecco la proposta operativa al Governo e al Parlamento

“La Giornata della Trasparenza - indetta presso la sede della Fnsi a Roma dalla “Iniziativa per l’adozione di un Freedom Of Information Act (FOIA) anche in Italia”, con il contributo del Sindacato dei giornalisti italiani -  ha lanciato oggi una proposta operativa e immediata in cui si chiede a Governo e Parlamento di introdurre nella legislazione il diritto alla trasparenza e all’accesso agli atti della Pubblica Amministrazione da parte di chiunque, indipendentemente dai motivi e dalle intenzioni per cui li richiede.

“La Giornata della Trasparenza - indetta presso la sede della Fnsi a Roma dalla “Iniziativa per l’adozione di un Freedom Of Information Act (FOIA) anche in Italia”, con il contributo del Sindacato dei giornalisti italiani -  ha lanciato oggi una proposta operativa e immediata in cui si chiede a Governo e Parlamento di introdurre nella legislazione il diritto alla trasparenza e all’accesso agli atti della Pubblica Amministrazione da parte di chiunque, indipendentemente dai motivi e dalle intenzioni per cui li richiede.

I principi alla base della proposta, leggibile in calce, vanno poi inseriti come elementi fondamentali del Decreto Digitalia (la cosiddetta Agenda Digitale)che sarà prossimamente varato, con particolare riferimento alla sezione e-Government/Open Data.
Il testo proposto è emerso da un confronto con costituzionalisti (Valerio Onida, Stefano Passigli ed Enzo Cheli), esperti della Pubblica Amministrazione, tecnici ministeriali, nonché rappresentanti delle istituzioni giornalistiche e di gruppi e associazioni che fanno capo alla Iniziativa per un FOIA in Italia.
Le proposte di modifica della legge 241/90 sanciscono l’introduzione del principio che l’accesso agli atti amministrativi, in conformità del diritto europeo, compete a chiunque li richiede indipendentemente dai motivi e/o dalle intenzioni per cui li richiede ( il principio del FOIA per cui gli atti delle amministrazioni sono naturalmente pubblici).
Le prime due soppressioni eliminano il riferimento al fatto che la norma vigente consente l’accesso agli atti pubblici unicamente a coloro che hanno un interesse diretto, legittimo e giuridicamente tutelato.
Al fine di realizzare un diritto fondamentale in funzione della collettività generale, la proposta abroga l’impossibilità di accedere agli atti pubblici al fine di esercitare un controllo dell’operato delle Pubbliche Amministrazioni (comma 3, Art. 24). Ciò equiparerebbe finalmente la normativa italiana in materia a quella di gran parte del resto del mondo.
Data l’incidenza della politica monetaria e valutaria, finanziaria, industriale e commerciale dovrebbe valere la regola che quello che sa un’amministrazione pubblica dovrebbero saperlo anche i cittadini, sui quali queste attività finiscono inevitabilmente per ricadere.
Le abrogazioni relative all’art. 25 eliminano la necessità della motivazione della domanda di accesso ( può valere anche la semplice curiosità) e il pagamento di tasse e balzelli (salvi gli oneri per la mera riproduzione della carta o del file).
Il comma 3 collega la nuova normativa introdotta dall’art. 18 della legge 83/2012 all’articolo 12 della legge 241/90 ponendo regole di trasparenza  cogenti ed efficaci in tutti i settori (pubblicità preventiva), soprattutto in relazione alle attività afferenti  il territorio (urbanistica, ambiente).
Il vantaggio di usare modifiche alla legge 241/90 consente di avvalersi di una ottima giurisprudenza del giudice amministrativo che ha costruito il diritto di accesso limitando molto le eccezioni (segreto di stato, privacy, etc.) e di avere da subito un sistema sperimentato e funzionante.

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IL TESTO DELLE MODIFICHE LEGISLATIVE PROPOSTE

1. In attuazione della  Convenzione sull’accesso ai documenti ufficiali, approvata  il  18 giugno  2009 dal Consiglio d’Europa, la Repubblica attribuisce a chiunque il diritto di avere accesso ai documenti amministrativi, senza riguardo ai motivi o alle intenzioni per cui li richiede.

2 Sono conseguentemente modificate le seguenti disposizioni della legge 7 agosto 1990 n.241 e successive modifiche ed integrazioni:

all’art. 22 comma 1 lett.a) sono soppresse le parole “degli interessati”;

all’art. 22, comma 1 è soppressa l’intera lett. b);

all’art. 24 comma 1 sono soppresse le lettere b) e c);

l’art. 24 comma 3 è soppresso;

all’art.24 comma 6 è soppressa la lettera b);

all’art. 24 comma 6 lett. b) sono soppresse le parole “finanziario, industriale e commerciale”;

l’art. 24 comma 7 è soppresso;

l’art. 25 comma 2 è soppresso

all’art. 25 comma 1 è soppresso l’inciso “salve le disposizioni in materia di bollo nonché i diritti di ricerca e di visura”

3. Le misure di pubblicità e le condizioni di efficacia degli atti previste dal D.L. 22 agosto 2012 n. 83 si estendono a tutti i documenti amministrativi comunque protocollati  in entrata ed in uscita da un ufficio pubblico”.

I DOCUMENTI DELLA "GIORNATA DELLA TRASPARENZA" (in formato Pdf) 

 

 GIORNALISTI: FNSI, GOVERNO E PARLAMENTO INTRODUCANO TRASPARENZA IN ATTI PUBBLICI
IN AGENDA DIGITALE CI SIA ANCHE 'FREEDOM OF INFORMATION ACT'

 

Trasparenza negli atti pubblici. A richiederla a gran voce è la Federazione Nazionale della Stampa scesa in campo oggi per chiedere, al Governo e al Parlamento, di inserire il Foia, il 'Freedom of information act', nella legge sull'agenda digitale che si vara a giorni.
"Al Governo e al Parlamento chiediamo - ha detto Roberto Natale, presidente della Federazione della Stampa- di inserire una norma del tipo Foia nell'agenda digitale che sembra essere di imminente varo.
Chiediamo che si colga questa occasione e che si vada oltre le mere affermazioni di principio. Si tratta di una riforma a costo zero che avrebbe l'effetto di potenziare la lotta alla corruzione che, da cittadini, riteniamo un valore in sé. E che, da giornalisti, chiediamo non venga sottoposta a impropri patteggiamenti e scambi, per esempio con il disegno di legge sull'intercettazione".
La riforma, per Natale, vale "in termini di risparmi ed efficienza. Vale anche, e soprattutto, in termini di possibile ripristino di un rapporto di fiducia tra amministratori e amministrati. Questa richiesta sarebbe un potente, utilissimo, contributo per arginare l'antipolitica". La proposta della Fnsi prende corpo nella 'Giornata della trasparenza', in svolgimento fino a questa sera nella sede romana della Federazione Nazionale della Stampa Italiana.
Obiettivo dell'iniziativa è rendere sempre più accessibili, ai giornalisti e a tutti i cittadini, gli atti della pubblica amministrazione recuperando così il forte ritardo dell'Italia rispetto agli altri paesi europei e agli Stati Uniti dove il 'Foia' è stata introdotto nel 1966. Il dibattito, al quale partecipano anche studiosi e storici, sollecita dunque un maggiore riconoscimento del diritto all'informazione.
"Questa giornata è dei giornalisti - ha detto Franco Siddi, segretario della Federazione nazionale della Stampa- ma è anche dei cittadini. Non so se la spunteremo ma ce la dobbiamo mettere tutta.
Perché troppe occasioni il nostro Paese ha perso nella battaglia della trasparenza".
"Per troppi anni - ha aggiunto Siddi- abbiamo vissuto di veleni che hanno intossicato la vita democratica dell'Italia anche con la complicità quasi obbligata, nella gran parte dei casi, della stampa che veniva investita da fonti di informazione apparentemente credibili, talvolta addirittura istituzionali, che non avendo interesse a rendere trasparente ciò che c'era nei cassetti, fornivano documenti formidabili e apparentemente veritieri di situazioni che invece nascondevano spesso crimini e operazioni disastrose per la vita del Paese in tutti i settori".
Così, con il Foia, ogni atto delle pubbliche amministrazioni (dal governo ai Comuni, alle Regioni, agli Enti, alle istituzioni tutte) potrebbe tornare alla comunità e potrebbe essere conosciuto. Come peraltro prevedono specifiche norme della Comunità europea e leggi in vigore in 80 paesi democratici di tutto il mondo.
Tante le voci, in alcuni casi lontane dal mondo del giornalismo, che si sono avvicendate per sostenere questa proposta: tra i relatori spicca il presidente emerito della Corte costituzionale, Valerio Onida, e i costituzionalisti Enzo Cheli e Stefano Passigli. Giulio Anselmi, presidente della Fieg, ha spiegato come "il tema riguarda tutti, giornalisti e cittadini. La trasparenza degli atti ha un effetto di qualità sulla pubblica amministrazione che interessa i cittadini. E poi concerne la qualità dell'informazione che è un bene collettivo".
L'iniziativa ha l'appoggio di parlamentari di differenti aree politiche: saranno presenti Pietro Ichino,Guido Possa, Vincenzo Vita, Giuseppe Giulietti, Antonio Palmieri, Emilia De Biasi. Tra le testimonianze, infine, quelle di diversi giornalisti, da Maurizio Molinari a Massimo Gaggi, che attestano come il Foia sia stato essenziale per penetrare dentro misteri rilevanti della recente storia statunitense e italiana. I lavori del convegno possono essere seguiti in diretta sul sito web della iniziativa (www.foia.it). (Roma, 19 settembre - Adnkronos)

GIORNALISTI: ANSELMI (FIEG), ACCESSO FONTI P.A. INDISPENSABILE PER CREDIBILITÀ
IL PRESIDENTE ALLA 'GIORNATA DELLA TRASPARENZA' INDETTA DALLA FNSI

"In un momento in cui l'informazione è in crisi, e non solo quella cartacea, intervenire sulla qualità della mediazione giornalistica, e quindi sull'accesso alle fonti, è fondamentale per rendere più credibile il lavoro dei giornalisti". Lo ha detto a Roma Giulio Anselmi, presidente della Fieg, in occasione della 'Giornata della trasparenza' in corso nella sede della FNSI.
"Parlo da giornalista più che da presidente Fieg - ha detto - perché so che l'accesso alle fonti è una condizione essenziale del nostro lavoro. Per esercitare davvero il diritto di cronaca bisogna essere più vicini possibile alle cose che accadono e condizione di questa possibilità è l'accesso alle fonti, si tratti di documenti o di persone. Naturalmente atti come quelli della Pubblica Amministrazione sono fonti primarie e di particolare rilievo.
L'accesso a queste fonti - ha spiegato il presidente - consente di affrontare in modo globale questioni che sono state al centro del dibattito politico in questi anni. Parlo del tema delle intercettazioni e della privacy".
"Noi editori e giornalisti - ha proseguito - dobbiamo essere più credibili. Siamo, in sostanza, percepiti sempre dalla parte del potere. E questo fa capire perché piace tanto l'informazione sul web che viene considerata più libera e meno paludata, a differenza dell'informazione della carta stampata. Sosteniamo sempre che l'informazione delle antiche testate abbia però un elemento di credibilità che i singoli siti web non hanno. Da questo punto di vista il tema dell'accesso agli atti della Pubblica Amministrazione introduce un elemento di realtà e credibilità. Accedere a documenti - ha concluso Anselmi- è come accedere ad una lingua sconosciuta e difficile: bisogna saperli leggere e tradurre. Se noi faremo questo, daremo la sensazione di avere a cuore l'idea di realizzare una informazione che serve ai cittadini. Noi abbiamo il diritto/dovere di fare informazione, i cittadini hanno il diritto di essere informati bene". (Roma, 19 settembre - Adnkronos)

 

 

GIORNALISTI: GIORNATA TRASPARENZA, APPELLO INFORMAZIONE LIBERA
Governo e Parlamento inseriscano il Foia (il Freedom Of Information Act), la norma per un'informazione libera e trasparente, nella legge sull'Agenda digitale che si vara nei prossimi giorni. L'appello per l'adozione del principio di trasparenza, è stato lanciato oggi durante la 'Giornata della trasparenza', organizzata a Roma.
Coinvolte Fnsi e Fieg, insieme a politici, associazioni, studiosi, cittadini.
Il Foia è stato introdotto negli Stati Uniti nel 1966 e già da tempo è stato adottato nei paesi democratici: l'Italia, invece, è ancora molto indietro nel riconoscimento del diritto all'informazione. L'ultima legge è la 241 del 1990, unica norma in Europa che subordina la richiesta della documentazione della pubblica amministrazione a un interesse diretto del singolo cittadino, ed esclude esplicitamente la possibilità di un suo utilizzo come mezzo di controllo generalizzato sulla pubblica amministrazione. E nonostante leggi più recenti abbiano introdotto il principio della ''accessibilità totale'', questo resta un'affermazione di principio, non in grado di vincolare la pubblica amministrazione. (ROMA, 19 SETTEMBRE - ANSA)

ANSA/ GIORNALISTI: INFORMAZIONE TRASPARENTE, ITALIA IN RITARDO
FNSI, FIEG, POLITICI E ASSOCIAZIONI: NORMA IN AGENDA DIGITALE
   (di Claudia Fascia)
Un'informazione libera e una circolazione trasparente degli atti pubblici che metta finalmente l'Italia al pari con gli altri Paesi europei.
L'appello è stato lanciato durante la 'Giornata della trasparenza', indetta dalla 'Iniziativa per l'adozione di un Freedom Of Information Act (Foia)', già introdotto negli Stati Uniti dal 1966 e da tempo adottato da tutti i Paesi democratici.
''Siamo qui - ha detto il presidente dell'Fnsi Roberto Natale aprendo la giornata di confronto sul tema della trasparenza nella sede della Federazione Nazionale della Stampa, a Roma - per chiedere che la norma sul Foia venga inserita nell'Agenda digitale del Governo, al varo nei prossimi giorni. Si tratta di una riforma a costo zero, utile a ricucire il rapporto di fiducia tra amministratori e amministrati, di supporto alla lotta alla corruzione, che deve andare oltre le mere affermazioni di principio. C'è uno 'spread' da colmare rispetto all'Europa. Inoltre - ha sottolineato Natale - l'open data (il libero accesso alle informazioni, ndr) puo' essere un filone di sviluppo per la qualità dell'informazione''.
Decine le adesioni all'iniziativa, che oltre all'Fnsi, ha coinvolto Fieg, politici, studiosi, associazioni, cittadini: tutti con l'obiettivo di chiedere a Governo e Parlamento l'introduzione nella legislazione del diritto alla trasparenza e all'accesso agli atti della Pubblica Amministrazione da parte di chiunque, indipendentemente dai motivi e dalle intenzioni per cui vengono richiesti. In Italia, infatti, la legge 241 del 1990, subordina la richiesta della documentazione della pubblica amministrazione a un interesse diretto del singolo cittadino, ed esclude esplicitamente la possibilità di un suo utilizzo come mezzo di controllo generalizzato sulla pubblica amministrazione.
E nonostante leggi più recenti abbiano introdotto il principio dell''accessibilità totale', questo resta un'affermazione di principio, non in grado di vincolare la P.A. Un ritardo non solo legislativo, ma anche culturale.
''Abbiamo già perso tante occasioni nella battaglia della trasparenza - ha sottolineato Franco Siddi, segretario dell'Fnsi -. Ora dobbiamo innescare una fase nuova. Troppo spesso ci accontentiamo del chiacchiericcio di chi si erge a portavoce e non ha interesse a rendere trasparente ciò che c'è nei cassetti: i fatti devono tornare al centro dell'attenzione, ma dobbiamo essere in grado di poter accedere ad atti e documenti'.
''La qualità dell'informazione è un bene collettivo – ha aggiunto nel suo intervento Giulio Anselmi, presidente Fieg e ANSA -. I cittadini hanno diritto di essere informati e bene. E i giornalisti devono essere più credibili, sono percepiti dalla parte del potere: in parte è un pregiudizio, in parte è vero.
Accedere ai documenti è come accedere a una lingua sconosciuta, bisogna lavorare e studiare. Solo così avremo a cuore l'utilità dei cittadini''.
Tra gli interventi che si sono succeduti durante la giornata quelli dei politici Pietro Ichino (Pd), Vincenzo Vita (Pd), Antonio Palmieri (Pdl), Guido Possa (Pdl), dei costituzionalisti Enzo Cheli e Stefano Passigli.   (ROMA, 19 SETTEMBRE - ANSA)

 

 

GIORNALISTI: FOIA, LA PROPOSTA A GOVERNO E PARLAMENTO
MODIFICHE A LEGGE 241/90 PER PORTARE ITALIA A LIVELLI EUROPA 

Il confronto che si è tenuto oggi a Roma per l'introduzione nella legislazione del diritto alla trasparenza e all'accesso agli atti della Pubblica Amministrazione, sul modello del Foia, adottato da tempo in tutti i Paesi democratici, ha portato a una proposta operativa da presentare al Governo e al Parlamento.
Le proposte di modifica della legge 241/90 sanciscono l'introduzione del principio che l'accesso agli atti amministrativi, in conformità del diritto europeo, compete a chiunque li richiede, indipendentemente dai motivi e dalle intenzioni per cui sono richiesti. Le prime due soppressioni eliminano, dunque, il riferimento al fatto che la norma vigente consente l'accesso agli atti pubblici unicamente a coloro che hanno un interesse diretto e legittimo. La proposta abroga anche l'impossibilità di accedere agli atti pubblici al fine di esercitare un controllo dell'operato delle Pubbliche Amministrazioni (comma 3, Art. 24).
Le abrogazioni relative all'art. 25 eliminano la necessità della motivazione della domanda di accesso (può valere anche la semplice curiosità) e il pagamento di tasse e balzelli (salvo gli oneri per la riproduzione della carta o del file).
Il comma 3 collega la nuova normativa introdotta dall'art. 18 della legge 83/2012 all'articolo 12 della legge 241/90 ponendo regole di trasparenza cogenti ed efficaci in tutti i settori (pubblicità preventiva), soprattutto in relazione alle attività afferenti il territorio (urbanistica, ambiente).
Il vantaggio di usare modifiche alla legge 241/90 consente di avvalersi di una ottima giurisprudenza del giudice amministrativo che ha costruito il diritto di accesso limitando molto le eccezioni (segreto di stato, privacy, etc.) e di avere da subito un sistema sperimentato e funzionante. (ROMA, 19 SETTEMBRE - ANSA)

OGGI IN FNSI LA “GIORNATA DELLA TRASPARENZA”
E' L'ORA, ANCHE PER L'ITALIA, DI FREEDOM OF INFORMATION ACT

“E’ sempre più forte nella società italiana la domanda di trasparenza totale negli atti pubblici, acuita da ricorrenti episodi di corruzione, di spreco, di malversazione del denaro che stanno scavando un solco profondissimo  tra rappresentanti e rappresentati. A questa domanda prova a rispondere la “Giornata della trasparenza”, lanciata dalla “Iniziativa  per l’adozione di un Freedom Of Informazion Act (FOIA) anche in Italia, che si tiene oggi 19 settembre a Roma, nel salone della Fnsi, a partire dalle 9,30.
La “Giornata della trasparenza” è una proposta operativa  al governo e al parlamento perché inseriscano il principio della trasparenza - il FOIA appunto - nella legge sull’Agenda digitale che si vara in questi giorni. Così ogni atto delle pubbliche amministrazioni (dal governo ai Comuni, alle Regioni, agli Enti, alle istituzioni tutte) tornerà alla comunità e sarà conosciuto.
Come peraltro prevedono specifiche norme della Comunità europea e leggi in vigore in 80 paesi democratici di tutto il mondo. Tra gli altri relatori, il presidente emerito della Corte costituzionale, Valerio Onida, e i costituzionalisti Enzo Cheli e Stefano Passigli, diranno perché è così urgente colmare il vuoto che separa il nostro Paese dalle altre democrazie in materia di libertà di informazione e di costruzione dell’opinione pubblica. Parleranno molti esponenti dei new media, del giornalismo in trasformazione e dell’associazionismo. Giulio Anselmi, Presidente della Fieg e dell’Ansa, porterà il punto di vista degli editori. Maurice Frankel racconterà come ha realizzato in Gran Bretagna la campagna vincente per rafforzare il Foia. L’iniziativa ha l’appoggio di parlamentari di differenti aree politiche: saranno presenti Pietro Ichino, Guido Possa, Vincenzo Vita, Giuseppe Giulietti, Antonio Palmieri, Emilia De Biasi. Sul modo di introdurre subito il Foia nella normativa italiana si confronteranno tra gli altri l’avvocato dello Stato Giuseppe Fiengo, in contatto con il gruppo di lavoro dell’ “Iniziativa”, e Raffaello Sestini, dell’ufficio legislativo del ministro Passera.  Saranno presentate inoltre testimonianze  di giornalisti (da Maurizio Molinari a Massimo Gaggi) che attesteranno come il Foia sia stato essenziale per penetrare dentro misteri rilevanti della recente storia statunitense e italiana. I lavori del convegno potranno essere seguiti in diretta sul sito web della iniziativa (www.foia.it/)”.

IL PROGRAMMA DELLA "GIORNATA DELLA TRASPARENZA" SUL SITO FOIA.IT

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