CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Fnsi 05 Nov 2007

Giovanni Rossi: "In questo Paese esiste una emergenza democratica che condiziona la libertà d'informazione"

"Il 26 novembre, quando si aprirà il XXV Congresso della Fnsi, saranno mille giorni di non rinnovo del nostro contratto di lavoro principale con la Federazione editori giornali. Credo, senza esagerare - ha dichiarato il Segretario generale aggiunto della Fnsi Giovanni Rossi - che vi sia in questo una questione democratica poiché nel nostro Paese il conflitto tra le parti sociali è un aspetto costituente della nostra democrazia"

"Il 26 novembre, quando si aprirà il XXV Congresso della Fnsi, saranno mille giorni di non rinnovo del nostro contratto di lavoro principale con la Federazione editori giornali. Credo, senza esagerare - ha dichiarato il Segretario generale aggiunto della Fnsi Giovanni Rossi - che vi sia in questo una questione democratica poiché nel nostro Paese il conflitto tra le parti sociali è un aspetto costituente della nostra democrazia"

"Ma il mancato rinnovo contrattuale con la Fieg - ha sottolineato Giovanni Rossi nel corso della manifestazione organizzata a Roma per la Giornata della difesa e del giornalismo in Europa, voluta dalla Federazione internazionale ed europea dei giornalisti d'intesa con le federazioni nazionali - non è il solo problema che mi fa dire questo. Se facciamo analogo conteggio per la definizione del profilo professionale dei giornalisti addetti stampa pubblici e lo facciamo iniziare dall’approvazione della legge 150 nel 2000, siamo a sette anni di non trattativa. Quando parlo di questione democratica faccio riferimento non solo a grandi principi, ma anche a fatti concreti che riguardano la vita quotidiana. Non è forse una questione democratica la vicenda del Comitato di redazione dell’Istituto nazionale di previdenza sociale sanzionato per avere rivendicato i propri diritti? Non è una questione democratica l’esistenza di giornali, come “la Voce di Romagna” dove iscriversi al sindacato mette a rischio il posto dei lavoro dei colleghi? E cosa pensiamo dell’uso di denaro pubblico (e dei giornalisti) per stati di crisi o di ristrutturazione aziendale che, in realtà, per il numero rilevante di ricorsi a questo istituto, non rappresentano l’intervento di fronte ad una situazione eccezionale, ma un metodo normale di gestione del bilancio? Mi riferisco alla Poligrafici editoriale, proprietaria de “il Resto del Carlino”, de “la Nazione” e de “il Giorno”. Tutto questo ed altro ancora è l’emergenza informazione. Nostro compito è farne consapevoli i colleghi e portarli all’azione, ma anche i cittadini, le organizzazioni politiche e sociali che, spesso, non hanno la questione dell’informazione come tematica centrale o la hanno come tematica che affrontano nella logica amico-nemico. “Mi dai uno spazio che giudico sufficiente e allora sei amico, altrimenti sei nemico”. E’ la logica con la quale la Confindustria di Modena, fino a poco tempo fa presieduta da chi si candida alla guida del Paese, se non direttamente, condizionandone almeno le scelte, che ha escluso la “nemica” “Gazzetta di Modena” da tutte le sue conferenze stampa ed iniziative. Quella stessa Confindustria che edita un periodico, “Emme”, che non ha un solo giornalista contrattualizzato in redazione, che oggi va in edicola come supplemento ad un quotidiano concorrente alla stessa “Gazzetta”. Anche queste cose condizionano la liberta d’informazione. La effettiva libertà, autonomia ed indipendenza del giornalista, da troppi considerate secondarie. Per queste ragioni, c’è un ruolo centrale da svolgere, nel nostro Paese, per un movimento unitario e non corporativo di giornalisti, responsabili e consapevoli del proprio ruolo nella società".

@fnsisocial

Articoli correlati