Il Comitato di redazione del Messaggero esprime in un documento la sua ''piu' assoluta contrarieta' ai contenuti dell'ipotesi d'accordo raggiunta questa notte tra la Fnsi e Fieg. Se approvato dal referendum della categoria, questo sara' un contratto di resa, che consegna il destino dei giornalisti nelle mani degli editori''.
(ANSA) - ROMA, 27 MAR - Tra i punti contestati: ''l'istituto del distacco'', cosi' come la ''modifica dell'articolo 33, fino ad oggi ripetutamente negata dal segretario Siddi, che autorizza gli editori di aziende che abbiano uno stato di crisi (peraltro assai facile da ottenere) a mandare a casa i giornalisti con 35 anni di contributi e 59 d'eta'''. Contestato anche il meccanismo di computo degli scatti di anzianita'. Per il Cdr del Messaggero ''dopo quattro anni di attesa, 18 giorni di sciopero e una trattativa tutt'altro che trasparente, i conti non tornano e a pagare sara' anche l'opinione pubblica, perche' con giornalisti tuttofare, preferibilmente rintanati nei loro uffici a convertire freneticamente su diverse piattaforme le notizie che giungono da fonti esterne, ne soffrira' la qualita' dell'informazione''. Per questo il Cdr del quotidiano invita tutti gli altri organismi ad analizzare con attenzione il testo dell'ipotesi, e a organizzare una risposta adeguata fin dalla prossima Conferenza nazionale dei Cdr il 3 aprile.