"La redazione del Messaggero Veneto, riunitasi in assemblea, ha bocciato il piano industriale con il passaggio al formato tabloid presentato nei giorni scorsi al Comitato di redazione dall’amministratore delegato, Marco Moroni, e dal direttore responsabile, Andrea Filippi. Confermata la realizzazione di un unico centro stampa – in fase di allestimento a Gorizia – per i due quotidiani (Messaggero Veneto e Il Piccolo), la discussione ora si sposta sul passaggio al formato tabloid, e quindi sulle possibili sinergie con tutti i quotidiani del Gruppo l’Espresso (del quale anche Messaggero Veneto e Il Piccolo fanno parte).
Sinergie che comporteranno tagli all’organico giornalistico (seppur con esodi incentivati o prepensionamenti) con una riduzione prevista di sei unità. Secondo l’ipotesi di foliazione, il giornale uscirà con un’edizione di 48 pagine – oggi sono 42 seppur in un formato diverso – nei primi due giorni della settimana e dal mercoledì alla domenica con 56 pagine. Il piano, poi, prende in considerazione la chiusura della redazione di Gorizia, considerata poco economica. Peccato che i numeri siano gli stessi di quelli della redazione di Pordenone (considerata invece terra di conquista): 4 giornalisti a Gorizia per 2 mila copie circa, 10 giornalisti a Pordenone per 5.500 copie. La redazione, come si diceva, non condivide questo piano, perchè non sono chiari i carichi di lavoro, così come non condivide l’arretramento sul territorio isontino. A questa ipotesi di foliazione, si aggiungono poi altri fatti, soprattutto i continui tagli ai compensi per i collaboratori, indispensabili per il radicamento sul territorio. Ricordiamo che l’Editoriale Fvg, dal 2001 alla fine dello scorso anno, ha garantito utili per 75 milioni, 35 milioni di dividendi con una rendita annua del 18%. Ma a fronte di questi guadagni gli investimenti, negli anni, sono stati minimi. Ci chiediamo quindi se il vero piano industriale sia in realtà quello di ridurci a una redazione periferica (senza rotativa, senza ufficio del personale e senza amministrazione, e con seri problemi quotidiani gestionali derivanti dai tagli anche dei materiali di consumo). La sensazione è che si stia rovinando un “gioiellino” (proprio così anche il presidente Carlo De Benedetti aveva definito il nostro quotidiano). Intendiamo sensibilizzare, da subito, l’opinione pubblica e quindi i veri “padroni” del giornale e cioè i nostri affezionati lettori su una manovra di impoverimento del giornale che pur in assenza di una vincolante trattativa sindacale su un nuovo piano industriale ci sembra già avviato. Quanto meno gli interventi sono già cominciati. Riteniamo infatti che sia doverosa una riflessione di tutti, compresi i nostri lettori, per garantire un futuro dignitoso al Messaggero Veneto che deve continuare ad essere il giornale di riferimento per i friulani, così come lo è stato dal post terremoto a oggi. Il Cdr"