Per onorare la memoria di Silvia Trabalzini, la giornalista capo ufficio stampa del Comune di Grosseto, morta sabato 5 luglio a seguito di un trapianto di cuore all' ospedale san Matteo di Pavia, nasce un premio giornalistico.
La Fnsi partecipa al grande dolore della famiglia della collega, unendosi al cordoglio dei giornalisti della Toscana e della comunità di Grosseto
Pubblichiamo il toccante ricordo della collega Silvia, scritto da Francesco Vitali
Per onorare la memoria di Silvia Trabalzini, la giornalista capo ufficio stampa del Comune di Grosseto, morta sabato 5 luglio a seguito di un trapianto di cuore all' ospedale san Matteo di Pavia, nasce un premio giornalistico. L'idea è stata lanciata dal quotidiano "Il corriere della Maremma" ed è stata presentata al sindaco di Grosseto, Emilio Bonifazi, che l'ha accolta. Si tratterà di un premio riservato ai giornalisti che non abbiano compiuto i 35 anni (la stessa di Silvia Trabalzini) e che si siano occupati del tema di trapianti o, comunque, di sanità. (da sito della Regione Toscana) Morta la giornalista Silvia Trabalzini per problemi subentrati dopo il trapianto cardiaco Una giornalista è morta dopo il trapianto di cuore effettuato, nella notte tra giovedì e venerdì, al Policlinico San Matteo di Pavia. Silvia Trabalzini (34 anni), toscana, responsabile dell'ufficio stampa del Comune di Grosseto, soffriva di displasia aritmogenica del ventricolo destro. Dopo l'intervento le sue condizioni si sono aggravate: il cuore trapiantato aveva dei problemi. Lo ha detto il professor Mario Viganò, direttore della cardiochirurgia del San Matteo. (ANSA) “La FNSI partecipa al grande dolore della famiglia della collega Silvia Trabalzini, unendosi al cordoglio dei giornalisti della Toscana e della comunità di Grosseto. La FNSI auspica che l’accertamento scrupoloso delle cause della morte consenta di fare chiarezza in tempi brevi, al fine di dare risposte, in termini anche di sussistenza o meno di responsabilità, agli interrogativi legittimi, suscitati nei familiari, nei colleghi e nell’opinione pubblica, dall’esito tragico di un intervento di trapianto cardiaco, peraltro non dettato da urgente e improrogabile necessità”. Pubblichiamo il toccante ricordo della collega Silvia, scritto da Francesco Vitali Capita che la penna si blocchi, immobile sulla carta, quando è necessario scrivere della scomparsa di una collega, di una persona speciale. Molti in Toscana hanno provato questa terribile sensazione. Silvia Trabalzini è morta il 4 luglio, a trentaquattro anni, per un'operazione di trapianto di cuore riuscita male. Lei aveva davvero il giornalismo nel sangue e quando si è vista arrivare quel cuore, forse meno appassionato, che si è sfaldato - inadatto al trapianto - tra le mani del chirurgo, ci ha lasciato. Non è una casualità, o un naturale commiato, se al suo funerale erano presenti le intere giunte dei comuni di Chiusi e Grosseto, i membri dell'università di Siena, decine e decine di amici, gli esponenti delle forze dell'ordine che aveva tartassato con le sue richieste da cronista, i colleghi giornalisti di tutta la Toscana. Silvia era così, solare, disponibile, anche incredibilmente professionale. Il giornalismo era la sua vita. Una passione, però, vissuta in mezzo alla gente. Ora la ricordano tutti, con uno sguardo al passato e uno rivolto al futuro per restituire la gioia e la grinta che ha regalato a tutti noi. Ci auguriamo che il centro trapianti del policlinico San Mattero di Pavia, che Silvia stimava, sappia fare vera chiarezza su quello che è successo, affinché altri abbiano un futuro più lungo. Quello che Silvia avrebbe meritato, quello che Silvia ha sempre sognato.